- La via veritativa del massone no dell’esploratore.
Non di rado si ritiene che né la Massoneria né il singolo massone abbiano verità da presentare e da difendere e in ciò risiederebbe il loro atteggiamento tollerante e antidogmatico e la loro libertà di pensiero. Si parla così di relativismo massonico in riferimento alla verità e a ogni altro aspetto del pensiero e dell’azione della Massoneria. Questa concezione non solo non rispecchia la natura e la prassi massonica nei templi e nel mondo e non tiene conto di quanto affermato nelle Costituzioni e nella tradizione massonica, ma porta con sé una profonda confusione tra ricerca della verità, assolutezza delle verità e fondamento della verità. Solo un chiarimento su questi temi può fare luce sulla nozione massonica di verità e chiarire che il pensiero massonico non si fonda in alcun modo sul relativismo.
La via veritativa (della ricerca della verità) presuppone che esista la verità, intesa come insieme di verità diverse, e che sia accessibile all’uomo. Questa affermazione non dichiara in alcun modo che la verità sia già raggiunta interamente dall’uomo o che l’uomo possa coglierla e raggiungerla in modo globale e definitivo. Per questo è più corretto parlare di universo delle verità piuttosto che di una verità unica, definitiva e incontrovertibile. In ambito massonico l’universo delle verità è concepito come sempre aperto e costituito da una infinità di diverse e singole verità: un universo limite verso cui si tende con continuità raggiungendolo e cogliendolo poco alla volta.
Questa via veritativa si differenzia da quella posizione secondo cui l’universo delle verità è dato tutto in una volta ed ad esso nulla si può aggiungere. La prima posizione (quella massonica) invece, ritiene che vi siano verità raggiunte dalla mente umana e quindi come tali possono essere considerate come accettate anche se non tutte come definitive e che, allo stesso tempo, l’universo delle verità sia illimitato e quindi raggiungibile dalla mente umana solo in parte e poco alla volta.
Un altro carattere discriminante della posizione massonica consiste nel ritenere che l’uomo sia compartecipe della costruzione dell’universo veritativo: questo universo è costituito da verità che l’uomo ha raggiunto, da altre a cui l’uomo tende, da verità sconosciute ancora dall’uomo e da verità a cui l’uomo ha partecipato alla loro costituzione. La ricerca della verità è una via fondamentale al cammino iniziatico per cui si può asserire che:
1. la tradizione massonica è portatrice di verità il cui fondamento è relato allo sviluppo
1. la tradizione massonica è portatrice di verità il cui fondamento è relato allo sviluppo
storico del pensiero e della prassi massonica. Queste verità hanno un diverso fondamento: sono verità razionali, esoteriche, intuitive e spirituali.
2. la ricerca della verità è un obiettivo fondamentale del cammino massonico.
3. l’istituzione massonica si propone di presentare e difendere le proprie verità.
Per completare la concezione massonica rispetto alla verità è utile introdurre almeno due distinzioni. La prima riguarda la verità della conoscenza e la verità dell’essenza; l’altra, invece, concerne l’ambito delle verità. La prima distinzione vuole indicare che quando si parla di verità non ci si riferisce solo alla conoscenza, cioè a verità che riguardano i rapporti conoscitivi tra l’uomo e il mondo; in questo caso, si considera vero, o meglio una conoscenza vera, quando, dopo adeguati controlli, si asserisce che questa conoscenza afferma qualcosa che corrisponde a ciò che esiste nel mondo. Nel secondo senso, la verità dell’essenza, sostiene che si può considerare come vero ciò che si ritiene sia esistente; in tal modo ci si riferisce alla struttura e alla natura del reale e quindi alla sua essenza: il concetto di verità corrisponde a quello di essenza.
2. la ricerca della verità è un obiettivo fondamentale del cammino massonico.
3. l’istituzione massonica si propone di presentare e difendere le proprie verità.
Per completare la concezione massonica rispetto alla verità è utile introdurre almeno due distinzioni. La prima riguarda la verità della conoscenza e la verità dell’essenza; l’altra, invece, concerne l’ambito delle verità. La prima distinzione vuole indicare che quando si parla di verità non ci si riferisce solo alla conoscenza, cioè a verità che riguardano i rapporti conoscitivi tra l’uomo e il mondo; in questo caso, si considera vero, o meglio una conoscenza vera, quando, dopo adeguati controlli, si asserisce che questa conoscenza afferma qualcosa che corrisponde a ciò che esiste nel mondo. Nel secondo senso, la verità dell’essenza, sostiene che si può considerare come vero ciò che si ritiene sia esistente; in tal modo ci si riferisce alla struttura e alla natura del reale e quindi alla sua essenza: il concetto di verità corrisponde a quello di essenza.
La seconda distinzione riguarda, come s’è detto, gli ambiti della verità; si può dire che la verità secondo il pensiero massonico riguarda il mondo concreto, la realtà e la sua essenza, il mondo dello spirito e del trascendente, l’uomo e il suo mondo interiore, la società umana e la natura del bene e della virtù.
La concezione massonica della verità, quindi, nega ogni forma di relativismo, secondo cui esistono solo opinioni e non verità, e allo stesso tempo sollecita un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le diverse verità considerate come differenti prospettive che si completano vicendevolmente.
La ricerca della verità è una delle vie fondamentali del cammino massonico: ciò significa sia affermazione delle verità massoniche sia ricerca della verità. In tal senso, la Massoneria si muove sempre mirando a penetrare più a fondo nell’universo delle verità.
Mariano Bianca
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