- La Via del Matto
Il nostro Io individuale è un insieme di affetti, di relazioni, di emozioni che vengono fuori non solo dalla nostra realtà familiare e sociale, ma anche dagli stimoli che cultura, religione, storia contribuiscono a crearne l’identità.
La Psicogenealogia ci insegna che ognuno di noi eredita, riceve un’impronta biologica-emozionale che molto spesso diviene una ragnatela che ci costringe ad essere ciò che desidera la famiglia e la società.
Costrizione, trappola che non comprendiamo, che non siamo coscienti di vivere e che produce nevrosi, insoddisfazioni, conflitti, depressioni e malattie fisiche.
La presa di coscienza di tale problematica risveglia l’inconscio dell’individuo. La comprensione di tali dinamiche è il primo passo verso la guarigione e ci invita a cercare con tutte le nostre energie di essere quello che si è.
A questo punto è di grande aiuto l’atto terapeutico del Tarocco o dei Tarocchi che funge da elemento archetipo, mettendoci in comunicazione con l’inconscio.
Il Tarocco, attraverso il suo simbolismo c’insegna ad interpretare un linguaggio che possediamo ma che non riusciamo più a comprendere.
Diviene una traccia che ci aiuta a ristabilire l’equilibrio, ad ascoltare nuove informazioni e ad illuminare il nostro sentiero senza più incorrere negli stessi errori, nelle stesse dinamiche dolorose.
Il Tarocco, con i suoi molti significati, unisce il nostro inconscio all’inconscio collettivo riportando le nevrosi dell’individuo in relazione alle nevrosi di chi lo circonda o lo ha circondato. Diviene luce per guidare l’individuo fuori dai continui giri ossessivi di pensiero o di azione per condurlo verso la piena e reale comprensione del suo Sé.
Il Matto
Con queste premesse incominciamo a dare luce a quella che è la figura del Matto negli Arcani Maggiori, l’unica carta a non essere numerata.
Il Matto esprime diversi aspetti correlati ad una iniziazione spirituale alternativa: la verità, la libertà dell’essere, la creatività.
La via del Matto descrive un cammino solare di avvicinamento al Sé, all’insegna della divina follia.
E’ una follia che appare tale solo agli occhi del mondo profano, ma che in verità è la forma suprema di saggezza, per chi sa varcare col pensiero le porte della percezione, e i limiti di un’esistenza pensata solo in termini materiali, puramente terreni.
Il fine a cui mira il Matto è in fondo il principio di una nuova esistenza. Varcando i sentieri dell’autorealizzazione, cerca di ricongiungerci ad una realtà trascendente che ci sovrasta, come dominio sconfinato dello spirito.
Questo personaggio può scegliere di seguire l’insegnamento di un maestro esoterico, ma conservando la sua specificità individuale, senza impegnarsi più di tanto a rispettare il voto di silenzio richiesto..
Infatti, nel viaggio d’iniziazione verso l’autorealizzazione, non è sufficiente riferirsi soltanto al pur rilevante insegnamento dei maestri.
C’è una fonte di conoscenza originaria, che ognuno deve scoprire dentro di sé e non fuori, ed è la conoscenza a cui aspira il Matto nel corso della sua ricerca.
La via del Matto, il cammino di verità che è la vocazione intima ma spesso nascosta o soffocata di ognuno di noi, intrattiene un rapporto estremamente privilegiato con la ricerca dell’autorealizzazione spirituale, a discapito dei rischi e delle incomprensioni che questa ricerca sperimentale comporta, a causa dell’oscuramento nel cuore di tenebra dell’attuale ciclo umano.
Il folle sapiente rischia davvero di cadere nell’abisso di una ragione che non è ragione, a causa dei i pregiudizi dell’uomo massa, che la condizionano.
Ma la non-ragione dell’aspirante iniziato ai misteri delle più alte verità, nasconde in realtà l’affermazione di una razionalità “ sana “, perché educata ai valori dello spirito, e quindi automaticamente libera.
Come un secondo Adamo, il Matto viene cacciato dal giardino terrestre dell’Eden, ma per lui non è un problema perché consapevole ed autorealizzato. E’ pronto alla scalata dell’albero della Vita divina senza abbandonare il piano fisico della Terra.
Il Matto vive in maniera dinamica la dialettica tra esistenza e pensiero, illusione e verità, tensione creativa, che genera una visione della realtà eccentrica, fuori dagli schemi, delle facili apparenze, dei dogmi e delle imposizioni dottrinarie.
La Via seguita dal Matto è infatti il cammino della realizzazione dell’Io individuale, Io che è una scintilla della luminosa Mente Divina.
Libero ricercatore della verità, il folle-savio si rinnova ad ogni tappa del suo viaggio iniziatico-sapienzale, che lo induce a varcare la soglia del finito per raggiungere la sfera dell’infinito, consapevole che il cambiamento è possibile, che la trasformazione della persona in personalità è sempre possibile.
La Psicogenealogia ci insegna che ognuno di noi eredita, riceve un’impronta biologica-emozionale che molto spesso diviene una ragnatela che ci costringe ad essere ciò che desidera la famiglia e la società.
Costrizione, trappola che non comprendiamo, che non siamo coscienti di vivere e che produce nevrosi, insoddisfazioni, conflitti, depressioni e malattie fisiche.
La presa di coscienza di tale problematica risveglia l’inconscio dell’individuo. La comprensione di tali dinamiche è il primo passo verso la guarigione e ci invita a cercare con tutte le nostre energie di essere quello che si è.
A questo punto è di grande aiuto l’atto terapeutico del Tarocco o dei Tarocchi che funge da elemento archetipo, mettendoci in comunicazione con l’inconscio.
Il Tarocco, attraverso il suo simbolismo c’insegna ad interpretare un linguaggio che possediamo ma che non riusciamo più a comprendere.
Diviene una traccia che ci aiuta a ristabilire l’equilibrio, ad ascoltare nuove informazioni e ad illuminare il nostro sentiero senza più incorrere negli stessi errori, nelle stesse dinamiche dolorose.
Il Tarocco, con i suoi molti significati, unisce il nostro inconscio all’inconscio collettivo riportando le nevrosi dell’individuo in relazione alle nevrosi di chi lo circonda o lo ha circondato. Diviene luce per guidare l’individuo fuori dai continui giri ossessivi di pensiero o di azione per condurlo verso la piena e reale comprensione del suo Sé.
Il Matto
Con queste premesse incominciamo a dare luce a quella che è la figura del Matto negli Arcani Maggiori, l’unica carta a non essere numerata.
Il Matto esprime diversi aspetti correlati ad una iniziazione spirituale alternativa: la verità, la libertà dell’essere, la creatività.
La via del Matto descrive un cammino solare di avvicinamento al Sé, all’insegna della divina follia.
E’ una follia che appare tale solo agli occhi del mondo profano, ma che in verità è la forma suprema di saggezza, per chi sa varcare col pensiero le porte della percezione, e i limiti di un’esistenza pensata solo in termini materiali, puramente terreni.
Il fine a cui mira il Matto è in fondo il principio di una nuova esistenza. Varcando i sentieri dell’autorealizzazione, cerca di ricongiungerci ad una realtà trascendente che ci sovrasta, come dominio sconfinato dello spirito.
Questo personaggio può scegliere di seguire l’insegnamento di un maestro esoterico, ma conservando la sua specificità individuale, senza impegnarsi più di tanto a rispettare il voto di silenzio richiesto..
Infatti, nel viaggio d’iniziazione verso l’autorealizzazione, non è sufficiente riferirsi soltanto al pur rilevante insegnamento dei maestri.
C’è una fonte di conoscenza originaria, che ognuno deve scoprire dentro di sé e non fuori, ed è la conoscenza a cui aspira il Matto nel corso della sua ricerca.
La via del Matto, il cammino di verità che è la vocazione intima ma spesso nascosta o soffocata di ognuno di noi, intrattiene un rapporto estremamente privilegiato con la ricerca dell’autorealizzazione spirituale, a discapito dei rischi e delle incomprensioni che questa ricerca sperimentale comporta, a causa dell’oscuramento nel cuore di tenebra dell’attuale ciclo umano.
Il folle sapiente rischia davvero di cadere nell’abisso di una ragione che non è ragione, a causa dei i pregiudizi dell’uomo massa, che la condizionano.
Ma la non-ragione dell’aspirante iniziato ai misteri delle più alte verità, nasconde in realtà l’affermazione di una razionalità “ sana “, perché educata ai valori dello spirito, e quindi automaticamente libera.
Come un secondo Adamo, il Matto viene cacciato dal giardino terrestre dell’Eden, ma per lui non è un problema perché consapevole ed autorealizzato. E’ pronto alla scalata dell’albero della Vita divina senza abbandonare il piano fisico della Terra.
Il Matto vive in maniera dinamica la dialettica tra esistenza e pensiero, illusione e verità, tensione creativa, che genera una visione della realtà eccentrica, fuori dagli schemi, delle facili apparenze, dei dogmi e delle imposizioni dottrinarie.
La Via seguita dal Matto è infatti il cammino della realizzazione dell’Io individuale, Io che è una scintilla della luminosa Mente Divina.
Libero ricercatore della verità, il folle-savio si rinnova ad ogni tappa del suo viaggio iniziatico-sapienzale, che lo induce a varcare la soglia del finito per raggiungere la sfera dell’infinito, consapevole che il cambiamento è possibile, che la trasformazione della persona in personalità è sempre possibile.
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