22 luglio 2009

- ASTROLOGIA E MASSONERIA


Nel Tempio che ci ospita, così come in tutti i templi massonici, sono rappresentati sul soffitto i segni dello zodiaco, che fanno da contorno alla volta stellata; esso zodiaco è il percorso apparente del sole nell’anno e splende all’Oriente anche per contraddistinguere il nostro tipo di ritualità, che è essenzialmente solare, cioè maschile. È una inequivocabile indicazione che il massone dovrà conoscere i movimenti dei sole, dei pianeti e delle stelle, le leggi che li governano in quantità (astronomia) ed in qualità (astrologia). Niente a che vedere, comunque, con l’astrologia che inonda i mass media e che costituisce il "mestiere" della maggioranza degli astrologi e delle astrologhe moderni.
Per entrare nel vivo della materia, e fornire così ai Fratelli che volessero comprendere la vera natura dell’Astrologia ed il suo concreto utilizzo, dico subito che il rituale dei secondo grado, ad esempio, pone in evidenza cinque Grandi dei passato, utili a questo scopo, ed in particolare uno: Paracelso. Si studino attentamente due sue opere fondamentali, il Paragranum ed il Paramirum, con l’accortezza di scegliere le traduzioni più fedeli all’originale. A questi si aggiunga il De umbris idearum dei grande fratello Giordano Bruno, e per incominciare mi sembra che basti.
Premessa fondamentale allo studio di questi temi rimane, come pietra miliare, la Tabula Smaragdina o Tavola di Smeraldo, che specifica come tutto ciò che è scienza della natura si riconduca al concetto di unicità dell’Universo esistente:
"Così è in alto, così come è in basso, per fare il miracolo della Cosa Unica".
Un’ultima raccomandazione: questi testi antichi, così come gli altri della medesima natura, vanno letti con acume. Cosa significa? Vuol dire introdurre, nel nostro sistema di approccio, di conoscenza, un elemento affatto nuovo nel nostro modo di ragionare. E qui sta la difficoltà. Elemento che il cerebralismo basato non sul vero sperimentalismo, ma sull’empirismo, ha cancellato dal nostro sistema di ragionamento, precludendoci ogni possibilità di approfondimento e di legame tra una realtà fenomenica ed una noumenica, tra una realtà visibile ed una trascendente. O meglio, di una realtà, unica nel suo essere, di cui solo una parte cade sotto i nostri sensi ed è misurabile ed oggettivabile, perché i nostri sensi ce la riflettono contro lo specchio del cervello, ed una seconda che si sfugge perché al di là dei nostri sensi, ma che fa da supporto alla realtà visibile. Questo elemento si chiama "analogia".
Con l’analogia noi stabiliamo dei nessi tra cose disparate, apparentemente lontane fra loro, ma che possono essere rese simili con il procedimento analogico. Per analogia possiamo dire che il cervello, in determinate circostanze, può comportarsi come un apparecchio radio, capace di ricevere e di emettere determinate onde. In questo sistema di ragionamento noi avviciniamo due realtà esteriori, apparentemente lontane fra loro. In ultima analisi potremmo definire l’analogia come un’identità occulta. Questo modo di pensare ci permette di passare da un piano bidimensionale, e quindi di superficie, basato sul sistema induttivo - deduttivo, ad un sistema tridimensionale, deduzione - induzione - analogia.
Noi percepiamo una realtà volumetrica. Paracelso ad esempio, quando parla di Geni Planetari, si badi bene, e non di pianeti, non si riferisce ai corpi celesti, bensì alle funzioni fondamentali che si appoggiano, per così dire, a precisi organi dei corpo umano che funzionano, per analogia, come i pianeti che si muovono nello spazio. Conoscendo le leggi che governano questi ultimi, si può risalire alla identità occulta dei nostri organi.
Quando Giordano Bruno parla di ombre delle idee, indica le leggi che governano i nostri organi di senso a similitudine degli astri che stano in cielo.
La simbologia massonica, quando indica come fondamentale per i lavori di Loggia la compresenza di sette maestri, si attiene strettamente alle leggi di analogia, né più né meno come Paracelso e Giordano Bruno intendevano le funzioni fondamentali del corpo umano.
I Liberi Muratori, nel corso dei secoli, hanno conosciuto ed applicato queste leggi in tutte le edificazioni, ed in particolare nella costruzione dei Templi, la cui funzione doveva essere quella di cassa di risonanza per l’uomo, atti a risvegliare quelle funzioni che si trovano nel nostro corpo, per potenziarle nel cammino della "Palingenesi". Ho ritenuto utile riportare in questa tavola, a titolo d’esempio, l’oroscopo che è sito a San Miniato al Monte edificato dai Benedettini Liberi Muratori e che, tra l’altro, nega la tradizione storica secondo cui, in quel periodo, nel 1207, non esisteva l’Astrologia a Firenze .
Sappiamo che molte chiese sono orientate verso Est, come i templi massonici, ma alcune di queste non sono orientate lungo l’asse Est-Ovest e San Miniato ne è un esempio, ne vedremo adesso il motivo.
Questa chiesa è orientata sull’asse dei solstizi, più precisamente sul sorgere eliaco di qualche stella, e molto probabilmente questa stella è Sirio. La parte notevole è che quando il sole si alza, all’equinozio di primavera o di autunno, il primo segno ad essere illuminato è il Toro, così come riporta la più pura tradizione astrologica egizia . Il Toro rappresenta il Verbo, le nostre corde vocali, ciò che esce dalla bocca, il Logos. E non è forse vero che il Libero Muratore è costantemente alla ricerca della "parola perduta"?
Questo zodiaco è comunque rappresentato in senso antiorario, a significare, per analogia, che le funzioni celesti influiscono specularmente su quelle fisiche. Nel Gabinetto di Riflessione lo specchio dà una precisa indicazione in tal senso.
Ebbene, la profonda conoscenza dell’Astrologia è essenziale all’operatività alchemica e spagirica. Paracelso lo afferma più volte sia nel Paragranum che nel Paramirum. Tutto ciò potrebbe essere falso e potrebbe essere vero. È dei Liberi Muratori in generale, l’impegno autoassunto di verificarne la consistenza.
Comunque si rammenti che uno dei titoli distintivi degli iniziati di ogni tempo era ‘terapeuta’. Si deve diventare prima terapeuti di se stessi per poi operare "al bene ed al progresso dell’umanità", così come all’inizio dei nostri lavori sempre ci proponiamo.

Carlo Paredi
RITO SIMBOLICO ITALIANO

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