- “Magister Caerimoniae”: “araldo” di Energie nel Tempio?
La ritualità che contraddistingue i nostri Lavori di Loggia assume
sempre valore sostanziale; si potrebbe parlare di una forma, che si esprime
“nel gesto, nella parola e nella batteria” che prende corpo, nel corso dei
Lavori, fino a diventare, essa stessa, “sostanza”.
Al Maestro delle Cerimonie, Ufficiale di Loggia la cui figura è
disciplinata dall' Art. 40 del Regolamento GOI, fra le altre attribuzioni che
saranno oggetto di questa mia disamina, è
conferito il compito di curare che il Cerimoniale previsto dai Rituali
sia sempre, costantemente, osservato.
La Tradizione, come si legge nei “Quaderni di Simbologia
muratoria”, al Quaderno nr. 4, intitolato “ “Interpretazione analogica delle
funzioni dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia”, pone il Maestro
Cerimoniere sotto l' influenza del segno del Cancro, nella cosiddetta “terna di
acqua” che è formata dai tre segni zodiacali sotto la cui influenza svolgono le
proprie funzioni, appunto, il Maestro Cerimoniere, sottoposto al Cancro, il
Maestro II Esperto, sottoposto allo Scorpione ed il Maestro Ospitaliere,
sottoposto ai Pesci: si tratta di “corrispondenze” energetiche che soggiacciono
alla stessa Legge regolatrice delle “Corrispondenze” in Magia, o qualità
energetiche del segno zodiacale che
ciascun Maestro che ricopre una Carica può assorbire interiormente, con
riferimento alle funzioni concretamente espletate ed in armonia con uno dei
quattro elementi cui, analogicamente, ogni Dignitario ed Ufficiale di Loggia è
“in armonica corrispondenza”.
Dal segno del Cancro il M.d.C. riceve la
sensibilità che gli permette di comprendere qual'è lo stato interiore di tutti
i Fratelli e di sentire se è necessario avvertire il M.V. di interrompere i
lavori in quanto lo stato energetico del Tempio non è dei migliori; in quel
preciso istante egli deve compiere il proprio dovere avvertendo il Maestro
Venerabile.
Caratteristica precipua che contraddistingue il segno del
Cancro è l' incontro tra Superiore ed Inferiore, una sorta di mediazione
neutrale fra le Energie che provengono dall' alto con quelle che provengono dal
basso.
Sia il Regolamento, all' art. 40, che la Tradizione, desunta dalla
fonte appena menzionata, come anche da altre fonti, tra cui il testo: “Il Maestro delle Cerimonie sotto
l' influsso del Cancro”, di Marco Macrì, scheda 22, Esonet, conferiscono al
Maestro Cerimoniere, oltre alle mansioni caratteristiche del Maestro di Casa
che consistono nel ricevere i Fratelli visitatori, fare accomodare i Fratelli
nel Tempio, predisporre gli arredi rituali e gli strumenti di lavoro muratorio,
anche altre precipue funzioni, che si sostanziano, in particolare, nella
sacralizzazione del Tempio e nella “armonizzazione” di tutte le Energie in esso
presenti.
Il M.d.C. Entra per primo nel Tempio per accendere il Testimonio
col fuoco ricevuto dal Maestro Venerabile, ed è l' ultimo ad uscirne, alla fine
dei Lavori, dopo aver spento il Testimonio.
Egli entra nel Tempio alla testa di tutti i Fratelli, guidandone la
marcia di ingresso, in maniera ritmica ed ordinata; è colui che letteralmente
“penetra” il campo energetico del luogo fisico ove si svolgeranno i Lavori
Rituali, rendendolo sacro mediante la creazione, con la sua marcia e con quella
degli altri Fratelli, di uno dei tre rettangoli rituali, la cosiddetta
“rettangolazione”.
Altresì il Maestro Cerimoniere, dopo la lettura della Tavola
tracciata nella precedente Tornata, traccia il quadro di Loggia, “atto
creativo” vero e proprio, pregno di implicazioni magiche, assimilabile
concettualmente, credo, alla tracciatura del “cerchio magico”, ad opera del
Magus. Con questo atto rituale il MdC
finisce per ultimare la sacralizzazione - consacrazione del Tempio, già
cominciata con l' iniziale marcia di ingresso rituale, predisponendolo a
contenere in sé tutta l' Energia dell' Eggregore.: è in quel preciso istante
che il Tempio si trasforma in un Recinto sacro, un luogo ove l' Energia,
proveniente dall' alto, si concentra e si consolida in maniera sostanziale.
Ebbene, sulla scorta di quanto detto sin qui, si può
ragionevolmente affermare che, all' apertura dei Lavori, nella Loggia si
determina un vero e proprio centro di Energia viva e pulsante, legata alle 12
Energie dello Zodiaco, alle quattro Energie degli Elementi, ed all' Eggregore
dei Fratelli, visto come Entità Unica e viva che si distingue dalle singole
individualità, superandole.
L' uomo, secondo le ricerche più avanzate della moderna meccanica
quantistica, è un essere atomico, che, pare possegga energia vitale in tutto il
suo corpo; nel Tempio, grazie all' interscambio tra i vari componenti del
Gruppo, che si sono fusi nell' Eggregore, il corpo è indotto a sopportare
flussi energetici sempre più elevati, grazie alla catena energetica che si
determina in maniera del tutto inconsapevole.
Il MdC ha il compito di captare e convogliare queste Energie
potenti, armonizzandole a beneficio di tutti i partecipanti all' Assise
massonica.
Ebbene, l' araldo, secondo la definizione che ne da Wikipedia, come
testualmente si legge, “tra gli antichi greci aveva il compito di rendere
pubblici gli atti e disposizioni delle autorità civili e religiose e talvolta
di mantenere le relazioni con popoli stranieri o nemici”: analogia notevole
ritengo sussista, come metafora, fra il rendere pubblici gli atti della
Autorità, funzione assimilabile al rendere disponibili e beneficiabili le
Energie provenienti dall' alto, ed “al mantenere relazioni con popoli
stranieri...”, funzione forse assimilabile, sempre come metafora, alla
necessaria armonizzazione delle Energie più diverse, ed al superamento di
piccoli squilibri energetici che il MdC è tenuto ad operare nel corso dei
Lavori Muratori col suo stare in silenzio e nel concentrare tutta la sua
attenzione nei gesti e nel movimento.
A questo proposito, nelle diverse fonti prima considerate, ed in
altre ancòra, si afferma che l' asta, che misura 144 cm e che il MdC regge con
entrambi le mani durante tutto il corso dei Lavori, assume la funzione di
antenna ricettiva convogliante le Energie dall' alto verso tutti i partecipanti
alla Tornata rituale.
La verticalità dell' asta, che è sempre perpendicolare al piano del
terreno, esprime l' aspirazione e la volontà di unire la terra al cielo.
Interessante, a questo punto, mi sembra anche una breve disamina
cabalistica del valore numerico reso dalla lunghezza dell' asta, appunto, 144
cm.
Nello Zohar, il libro dello Splendore, il numero 144 è considerato
numero mistico per eccellenza, in quanto avente 12 come radice, cioè 1 + 2, la
cui somma è 3, espressione per eccellenza del Ternario. Nel Tempio il numero
144 potrebbe rappresentare il quadrato di 12, appunto delle 12 Energie dello
Zodiaco.
Il sigillo che contraddistingue il MdC consiste in due segmenti
incrociati a forma di Croce di Sant' Andrea: secondo il Boucher, nel suo testo
“La simbologia massonica” - Atanor, Roma, 1988, ai tempi della Massoneria
Operativa, il MdC tracciava sul quadro di Loggia dei simboli in grado di
raccogliere in essi tutti i simboli del Tempio; uno di questi simboli era,
appunto, la Croce di Sant' Andrea, che tanto somiglia ai due segmenti
incrociati del Sigillo in esame.
Altresì, forse, una ulteriore interpretazione di questo Sigillo, si
riconduce alla caratteristica del segno del Cancro, che è appunto quella di
mediazione ed armonizzazione delle Energie provenienti dall' alto con quelle
provenienti dal basso.
Per analogia concettuale, oltre che magico – simpatica, medesima
funzione nel corpo umano, quindi nel microcosmo, è svolta dal cuore: il chakra
del cuore è il punto di unione tra i chakra superiori e quelli inferiori , un
punto vitale per eccellenza che, proprio per la sua precipua funzione di
mediazione – collegamento fra le Energie Superiori ed Inferiori, va protetto;
ed è per questo motivo che, spesso,
nell' iconografia dell' antico Egitto, venivano rappresentati Faraoni e
Dei con le braccia incrociate sul petto, in segno di protezione del punto
vitale più importante, quello in cui avveniva lo scambio tra Energie Superiori
ed Inferiori; appunto due braccia incrociate, come due segmenti incrociati,
sigillo di protezione dell' Ufficiale di Loggia che opera sotto l' influsso del
Cancro.
Lo sviluppo effettivo dei Fratelli, commisto alla concentrazione ed
alla forza proiettiva di tutti i partecipanti, insieme alle Energie sino ad ora
considerate e presenti nel Tempio, di cui araldo sembra essere il MdC, generano all' interno del Tempio un vero e
proprio campo di forza.
Il Tempio, che, architettonicamente, è simile alla forma del Tempio
di Re Salomone, così come anche le antiche Cattedrali costruite dai Maestri
Comacini, è un luogo finalizzato ad innalzare il livello spirituale dei
partecipanti all' Assise, attraverso particolari e finissimi processi
interiori, favoriti dalla Ritualità, attraverso i quali le Energie presenti si
movimentano, con benefico influsso a favore degli astanti che si sono
predisposti a riceverle.
L' unica modalità attraverso la quale i Fratelli realmente si
predispongono a ricevere le Energie presenti nel Tempio, al fine di
beneficiarne, favorendo l' innalzamento dell' asse orizzontale su cui si svolge
la propria vita, ortogonale rispetto a quella verticale che protende verso lo
Spirito, è quella del silenzio, della concentrazione, della sacralità: è per
questo motivo, credo, che ai Titoli generali 5° e 6° , rispettivamente intitolati:
“ Della condotta dell' Arte nel lavoro” e “Del comportamento”, in particolare
al capo 1°di quest' ultimo, intitolato: “Nella Loggia allorchè costituita”,
degli Antichi Doveri di un libero Muratore, edizione del 1723, si legge, fra l'
altro, come testualmente riporto: “ Non dovete formare
comitati particolari o separate conversazioni senza l’assenso del Maestro, non
trattare di alcuna cosa inopportuna o sconveniente, non interrompere il Maestro
o i Sorveglianti, o alcun Fratello che parla col Maestro. Non occuparvi di cose
ridicole o scherzose mentre la Loggia è impegnata in altre serie e solenni; non
usare alcun linguaggio sconveniente sotto alcun pretesto; ma rivolgere la
dovuta riverenza al vostro Maestro, ai Sorveglianti, ai Compagni e inducendo
questi al rispetto...continua”.
Il M.d.C.,quindi, come vero e proprio “araldo” di Energie del
Tempio, potrà operare ai fini di Armonia, dando tutto sé stesso per la riuscita
ed il rispetto del Cerimoniale, ma credo che il beneficio che si trae dalla
partecipazione ai Lavori Rituali venga rimesso nelle mani di ogni singolo
Fratello ed affidato alla sua buona volontà, vale a dire al suo reale, serio ed
effettivo predisporsi ai Lavori, in maniera sacrale.
Domenico De Giorgi.
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