28 agosto 2009

- Massoneria - Volontà di comprendere e conoscere.

Spesso si sente dire sommessamente, quasi con pudore, che “ci sarebbe assoluta necessità di ragionare in maniera logica e critica”, perché purtroppo il “comandamento” ricorrente dei nostri giorni è: “fare prima ancora di capire”.
Guardandoci intorno si avverte l’assoluta carenza di quel “pensare” che indica le opportunità del momento, che evidenzia le contraddizioni, che consente di individuare le priorità e le incompatibilità in tutte le attività umane, da quelle private a quelle pubbliche, da quelle professionali a quelle politiche e via dicendo.
Non si scorge più il senso critico (la critica fattiva è spesso sostituita dalla polemica sterile), non si evidenzia più la capacità dell’uomo di dominare le tecniche e gli eventi, fondamento questo della sua autonomia.
Forse si è smarrita “l’intelligenza speculativa”, quella che costruisce i teoremi della matematica o gli edifici della metafisica e si è ritrovata “l’intelligenza “pratica”, o se preferite l’intelligenza “informatica”.
Oggi, in un contesto tecnologico in continua evoluzione, non si sa più ragionare. Per parafrasare il motto della So-Ham: il “propera” ha preso il sopravvento sul “lente”...
La tecnologia soffoca l’intelligenza umana e le sue capacità ed attitudini speculative. Con l’introduzione dell’informatica la capacità umana di “agire” ha superato di molto la capacità di “prevedere”; ma la tecnologia è importante per ciò che ci consente di fare, non di capire. Gli utenti dei moderni strumenti tecnologici non si curano affatto di comprenderne le logiche che sottendono al loro funzionamento e, come conseguenza, si è persa l'abitudine al ragionamento! La scienza si è, così, ridotta a difendere posizioni via via più difficili, anche perché in una realtà in cui tutto è facile, è conveniente e comodo dimenticare l’ardua complessità delle argomentazioni e delle esperienze tradizionali. Oggi è molto più semplice fare, sia pure virtualmente, che capire; ma allora vien da chiedersi: “Vi è futuro senza ragionamento?“ Purtroppo assistiamo ad un’ascesa di questo “malcostume” dell’assenza di “ragionamento” anche nel mondo Massonico. Basti pensare a quanti “guasti” può creare la facilità di accesso (senza filtro alcuno) ad informazioni “pseudoesoteriche” sulla rete internet o nelle riviste e libri di ogni tipo. Quanti Fratelli (Apprendisti, Compagni e, persino, Maestri) fondano le proprie ricerche e letture esclusivamente sulle “pappe pronte” fornite da Internet, senza (spesso) usare alcuna forma di critica ragionata, ma dando per buono e scontato ciò che viene “scaricato” da siti che potrebbero al massimo essere considerati, con la più benevole adozione della tolleranza, soltanto para-esoterici. Il rischio è quello della “controinformazione”, quando non anche della deviazione. L’insegnamento esoterico è tradizionalmente e strutturalmente graduale, non per una malcelata volontà di creare privilegi per pochi, ma perché l'elargizione di chiarimenti sui “misteri”, se erroneamente forniti e (di conseguenza) malamente intesi, può nuocere anziché giovare all’evoluzione spirituale dell’ ”allievo”. Solo un “graduale” percorso di apprendimento, accompagnato da profonde riflessioni e dalla meditazione, può portare “l’iniziato” alla comprensione ed alla Conoscenza... tutto il resto è puro e vuoto “nozionismo”.
Ho il (fondato) sospetto che sia questo il senso dell’ultima allocuzione dell’Ill.mo e Ven.mo G.M.: la strada per “non perdere le ali...” è quella di ritrovare il senso autentico dello scopo della Massoneria, che passa attraverso lo studio (vero) e la riflessione (profonda) degli aspetti esoterici e simbolici della Tradizione iniziatica di cui la Massoneria è custode. Approfittiamo di questa “pausa estiva” dai lavori di Loggia per “spegnere i computer” e dedicarci alle letture e alle “riflessioni” che arricchiscono il ns. percorso di “iniziazione personale”, ricordandoci sempre che non è necessario leggere Evola o Jung per progredire, ma è sufficiente, talvolta, guardarci intorno o guardare un bel film o ascoltare della buona musica per riflettere quel tanto che basta per risvegliare il ns. senso critico e la ns. voglia di “comprendere” e “conoscere”.
L'iniziazione personale, quella che qualcuno ha chiamato il Maestro interno, ma che in realtà può più semplicemente chiamarsi Meditazione...

“Siediti ai bordi dell'aurora, per te sorgerà il sole.
Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle.
Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l'usignolo.
Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà".

Vivekananda

Jo Benty, M.M.

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