31 agosto 2009

- La magia dei vincoli



Per cominciare, attorno alla parola “ mago “c’è molta confusione. Il termine usato con connotazioni diverse ( e spesso a sproposito ) può indicare : l’indovino, colui che emette formule incantatorie o invoca le anime dei defunti per mezzo dei loro cadaveri, oppure chi, attraverso i deprecabili cerimoniali dell’arte notoria ( esecrati da Agostino e Tommaso ), cerca e stabilisce un commercio col demonio, e anche altro ancora.
In conclusione: quando si usa il termine “ mago “ ( ammonisce Bruno ) , esso dev’essere preso con una distinzione, se non viene definito prima, oppure, se è preso senza distinzione, dev’essere assunto nel significato preferibile e più alto, secondo l’insegnamento dei logici e soprattutto di Aristotele nel quinto libro dei Topici. Come viene assunto da filosofi e fra filosofi, “ mago “ significa uomo sapiente, dotato di capacità operativa.
I destinatari del discorso bruniano sono, quindi, i migliori ingegni.
“ C’è questa necessità: colui che deve legare deve possedere una teoria universale delle cose, per essere in condizione d’incatenare l’uomo, che di tutte le cose è per così dire, l’epilogo “.
La magia è per Bruno una capacità operativa che può scaturire soltanto da una scienza smisurata.
E il mago sarà veramente sapiente solo se conoscerà prima le ragioni filosofiche che consentono di influire sulle cose. Non potrà rivolgersi all’universo naturale al fine di carpirne i segreti senza possedere quelle conoscenze e senza individuare tutto ciò di cui c’è bisogno per preparare i vincoli, i lacci con i quali “ annodare “ e sottomettere individui e forze.
Perciò anche qualunque mago voglia compiere opere simili alla natura deve conoscere soprattutto il principio ideale, specifico della specie, numerale per il numero o individuale per l’individuo.
Ogni intervento modificatore della realtà naturale è reso possibile dallo “ spiritus universalis “ che, al di là della varietà delle forme, “ è uno per l’universo e insieme e molteplice per la moltitudine degli innumerevoli individui, così come in ogni singolo ente è principio di un moto proprio e singolare, non limitato ad un'unica parte, ma esteso e diffuso a tutte le parti del corpo.
In questa prospettiva appare annullata ogni distanza tra gli esseri del cosmo animato. Tutti gli enti sono legati e tenuti insieme da un’invisibile smisurata ragnatela che consente la comunicazione universale. Munito, dunque, del bagaglio delle giuste conoscenze, il Magus potrà compiere qualsiasi operazione in modo immediato attraverso lo spirito dell’Universo.

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