- Il Mistico e lo Scienziato – Un dialogo sulla natura dell’UNIVERSO.
Chris: E’ un po’ di tempo che ci scriviamo e-mail sulla teoria quantistica, la natura dell’anima, Dio … perciò quello che vorrei fare ora è vedere se riusciamo a far avvicinare un po’ di più queste idee, in modo che altre persone possano leggerle e commentarle. Possiamo iniziare dicendo qual è la nostra formazione? Perché quello che ha reso la nostra conversazione così interessante è stata la loro diversità. Io sono stato un fisico teorico che lavorava nelle università tra il 1967 e il 1999, quando me ne andai per concentrarmi sulle connessioni con la spiritualità; così sono stato immerso nelle convenzioni della scienza ortodossa. So però che tu sei giunta a questo argomento attraverso una strada molto diversa.
Lyn: Sì, ci sono arrivata per caso. Nel 1994 cominciai ad interessarmi a scrivere storie, in particolare a scrivere romanzi. Nel 1996 avevo già scritto due romanzi non pubblicati e ne stavo progettando un terzo intitolato sorprendentemente “The God Factor” (N.d.T.: Il Fattore Dio)! Però questo non ebbe mai inizio. Invece divenni intensamente interessata a Lawrence, cioè, Lawrence d’Arabia, e scrissi una storia su di lui. Sarebbe esatto dire che mi ero dedicata alla comprensione della verità su di lui e che lo amavo incondizionatamente. Fu durante la scrittura di quella particolare storia che scivolai in una trance al computer. Le conseguenze di questo furono così profonde ed irresistibili che mi portarono a cercare di descrivere e comprendere l’esperienza. Poiché sono un’ex insegnante di scienze della scuola superiore, e perciò ho un’educazione di base scientifica, fu naturale per me cercare di connettere la mia esperienza con questo. Però, vista la natura particolarmente personale ed orientata alla crescita relativa alla mia esperienza, mi sembrava anche essenziale che cercassi di collegare l’esperienza con la psicologia, la creatività e l’amore incondizionato. Perciò da allora ho esplorato connessioni valide tra il misticismo, la scienza e la psicologia.
Chris: Anch’io ho cercato di dare un significato alla totalità della mia esperienza. Quello che ho imparato dalla nostra corrispondenza è che, benché ad un certo livello potrebbe sembrare che parliamo di cose molto diverse – io descrivo teorie scientifiche e tu stai cercando di trovare parole per dire quello che hai sperimentato direttamente – sembra però che ci sia una relazione effettiva tra i due. Penso a questo, come se avessimo finestre differenti sugli aspetti fondamentali della realtà. Ci sono due aspetti che significano molto per me come fisico: la Teoria Quantistica (TQ) e la Relatività Generale (RG). Prima che cominciassimo a scriverci mi ero già fatto l’idea che la TQ non fosse soltanto una teoria sulle particelle atomiche, ma fosse un aspetto della realtà che noi, in effetti, sperimentiamo ogni giorno della nostra vita dal di dentro, per così dire. Quando la osserviamo dal di fuori, è l’imprevedibilità delle particelle, ma quando la sperimentiamo come una proprietà del nostro cervello, è la nostra libertà di scelta. Che attinenza ha questo col modo in cui vuoi usare la TQ?
Lyn: Questo ha una modesta attinenza col modo in cui mi piace usare la TQ; però non spiega completamente quello che ho visto e sperimentato nella trance. Non prende nemmeno in considerazione altre domande riguardo a questo, che ho tuttora. Prima di corrispondere con te avevo un quadro confuso di quello che, in effetti, era la TQ. Pensavo che rappresentasse le scelte derivate dal nostro cervello (mente), piuttosto che l’unità di scelta. La stavo davvero confondendo con una visione interna della RG che avevo: una visione che considera la RG come proprietà fondamentale della mente. Di conseguenza quando parlai con te dovetti rivedere il mio pensiero. Da allora ho cercato di mettere tre cose in prospettiva, cioè la TQ, la RG e la “cosa misteriosa” che vidi nella trance, e poi più tardi in un sogno pre-organizzato. Ora chiamo questa “cosa misteriosa” Personalità (P) e la descrivo così. Immagina di scrivere una storia contenente vari personaggi quando all’improvviso ti è data la possibilità di dar loro un’identità unica e la capacità di scegliere tutto da soli. Questo significherebbe che benché siano ancora i tuoi personaggi nella tua mente, essi hanno ora anche la capacità di decidere. Sono diventati co-creatori. Questo è simile a quello che mi è successo durante la prima parte della trance, tranne che in quel caso mi successe che ero io co-creatrice mentalmente di un potere più alto. Credo davvero che per “vedere” ciò io mi sia elevata in qualche modo, cioè, permessa di vedere un punto di vista più ampio che era più come un punto di vista interiore che altro. Ora credo che la rivelazione consista in questo e che mi abbia permesso di vedere cose in modo nuovo e, speriamo, prezioso. Una tale comprensione venne dall’aver fatto un sogno pre-organizzato. In questo caso l’aggiunta di P rassomigliava all’autofertilizzazione orgasmica della mente. Dopo di questo divenni sempre più convinta che il ruolo di P fosse vitale rispetto alla nostra percepita individualità – la nostra unicità – e co-creazione, essendo anche l’”occhio della mente.” È per questo che penso che i nostri due approcci, benché diversi, sembrino correlati. Però quello che particolarmente mi interessa in riferimento a quello che hai appena detto, è il modo in cui descrivi la TQ come la nostra “libertà di scelta.” Questo mi dice che la TQ ha una sottile relazione con la libertà di scegliere degli esseri umani, come pure con le scelte che fanno. Il linguaggio è ambiguo. Per me è importante chiarire questo perché ho già notato tale ambiguità, e poiché questo argomento si collega bene con quello che ho visto nella trance, ed alcune delle domande che ho sulla relazione tra la TQ e la RG, mi chiedo se sia rilevante. Mi interesserebbe sapere che cosa ne pensi di questo.
Chris: Quello che dici sulla TQ sembra giusto, ma faccio fatica a metterlo in relazione al mio punto di vista! Il mio problema è che mi è stato insegnato che questi ambiti della fisica erano pezzi astratti di matematica, legati all’esperienza solamente attraverso esperimenti molto sofisticati, mentre sembra che tu veda strati dell’Essere che sono alla base del formalismo matematico. Mi sorprende che la tua confusione iniziale sulla TQ sia precisamente parallela alla confusione che ha dominato la fisica. Nella prima fase del soggetto, fino agli anni ’80, la teoria consisteva chiaramente di due parti messe assieme in modo goffo: una parte che descriveva lo sviluppo deterministico nel tempo di una quantità (chiamata lo “stato quantico” o la “funzione onda”) che unificava tutte le possibilità; ed un’altra parte (chiamata “collasso”) che è non-deterministica e legata in qualche modo alla scelta.
Nella fisica attuale ci sono ora molte teorie in competizione e noi non vediamo il suo fondamento. Ma molte di esse insinuano che la TQ “pura” ha a che fare con quello che si definisce “l’unità di scelta” (lo stato quantico) mentre la vera scelta che si fa ha a che fare con la RG. Teorie diverse insinuano questo in modi diversi: Penrose è fermo con la vecchia idea del collasso ma introduce la RG come suo meccanismo; Bohm evitò il collasso dando un ruolo speciale nella sua teoria alla posizione nello spazio (e lo spazio è alla fine governato dalla RG); mentre le moderne teorie di decoerenza ottengono la transizione dal mondo quantico al mondo classico con un meccanismo che (nella fondamentale opera iniziale di Unruh e Zurek che introducevano le interazioni con i campi quantici) è ancora legata in modo cruciale al ruolo di spazio, e perciò in definitiva con la RG.
Ma mancano delle cose dal quadro fisico. La TQ indica anche che la transizione da “libertà di scelta” a scelta propria ha a che fare con l’influenza dei modelli di significato interconnessi della grande dimensione che non sono legati con lo spazio (si tratta del fenomeno di non-località e complementarità). La mia stessa esperienza mi dice che qui la soggettività ha un ruolo fondamentale. Mi chiedo se questo ha a che fare con la tua “cosa misteriosa,” “co-creazione” – P? La possibilità di un anello mancante è eccitante perché, proprio all’inizio della RG, fu riconosciuto che c’era una contraddizione filosofica tra la visione del mondo della RG, che si concentrava sugli assoluti dietro ai sistemi di riferimenti individuali ed aveva adottato un punto di vista “eterno,” e la visione del mondo della TQ che si concentrava sul tempo e la libertà di scelta.
Gli scritti di Bergson e Whitehead mostrano questo problema filosofico molto chiaramente. Sfortunatamente la fisica moderna è stata immersa nelle contraddizioni matematiche tra la RG e la TQ e pensiamo che le contraddizioni filosofiche siano irrilevanti. Quello che tu dici, basato su una visione diretta, sembra indicare un modo di ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta, individualità e la distinzione assoluto/relativo.
Lyn: La mia prima reazione è di chiedere, “In che caspita mi sono cacciata?” La mia seconda reazione è di ricordare a me stessa di rimanere calma e lasciare che le idee vadano naturalmente al loro posto. Come te, trovo difficile mettere in relazione i due punti di vista benché non sia convinta che è impossibile. Sono d’accordo che è perché sei abituato a vedere la fisica come pezzi astratti di matematica, mentre io vedo gli strati sottostanti dell’Essere. È per questo che mi chiedo se un certo modo di essere sia stato la causa della trance in primo luogo. Mi chiedo anche se quel “certo modo di essere” abbia a che fare con l’unione della prospettiva interiore ed esteriore, il soggettivo e l’oggettivo, che è quello che stiamo cercando di fare qui. Mi sembra che tu le definisca la prospettiva della prima persona e della terza persona. La tua lezione sulla storia della fisica è stata utile; grazie. Mentre ha evidenziato le sottili differenze tra le teorie mi ha anche permesso di vedere le somiglianze tra di loro. Se capisco bene allora gran parte della confusione che riguarda il modo in cui la TQ e la RG sono relazionate riguarda come l’”unità di scelta” è relazionata alla RG o al classico regno di spazio-tempo. Se questo è il caso allora mi sembra che dobbiamo giungere a una comprensione più profonda di quello che è veramente la RG o classico regno dello spazio-tempo, specialmente per il fatto che tu ed io siamo d’accordo sul significato della TQ. Qui è dove la mia esperienza personale può essere d’aiuto. Prima della trance del 1996 stavo sperimentando una straordinaria transizione. Poiché stavo scrivendo una fiction avevo iniziato a riconnettermi ad alcune parti nascoste di me stessa. Più questo succedeva, più libera e felice diventavo. Però fu quando incontrai Lawrence che iniziai a comprendere pienamente cosa mi stava succedendo. Per merito suo mi resi conto che ero stata imprigionata in un modo particolare di pensiero. Mi consideravo timida ed inadeguata. Un’ansia da leggera a grave era un modo di vita per me. Però in modo miracoloso gli scritti di TE Lawrence, in particolare il capitolo “Me stesso” ne “I Sette Pilastri della Saggezza,” mi diede modo di vedermici riflessa. Quello che vidi in lui era vero anche per me. Come lui, e a me sconosciuto fino ad allora, una parte della mia mente si era rivoltata contro di me, ostacolandomi in tutto quello che pensavo e facevo. Giusto o sbagliato, chiamai la parte della mia mente che si era rivoltata contro di me il mio ego. L’effetto di questa realizzazione fu immediato. Per la prima volta in vita mia sapevo che avevo in gran parte permesso alla paura di dominarmi ma sapevo anche che solo io avevo il potere di affrontarla. Nel frattempo, nonostante la sua tragica storia e strani comportamenti, il mio amore e rispetto per Lawrence stava crescendo. Due settimane prima della trance nel 1996 avevo giurato il mio amore e fedeltà a Gesù che Lawrence stranamente sembrava rappresentare. Era come se fossimo uno strano tipo di triangolo d’amore fatto da Gesù, Lawrence ed io. Ora credo che il mio amore incondizionato per Lawrence sia stato l’equivalente del mio perdono a me stessa. Mi sembrava che duemila anni dopo Gesù stesse ancora lavorando sodo per guarire e resuscitare i morti. In questo modo credo di aver raggiunto un grado di completezza e salute che non avevo provato prima. Di conseguenza, quando rinvenni dopo la trance fu indispensabile che iniziassi la mia ricerca con la prospettiva personale o soggettiva in mente mentre cercavo di farla combaciare con la prospettiva scientifica o obiettiva. Mi sembrava anche che l’amore mi avesse permesso di accedere a parti di me stessa, della mia psiche, che erano normalmente nascoste alla vista. Uno di quegli aspetti era la mente, che ovviamente non era più “rivoltata contro se stessa,” almeno al punto che lo era stata. Devo ancora lavorare sulla paura però. Più tardi, e dovuto a questo, iniziai a capire che la mente può essere divisa o non divisa, relativa o non relativa all’unità o all’interezza e che essa stessa era connessa a tutte le altre cose, inclusa la personalità, e lo spirito che ero diventata nella trance. Tenendo presente tutto questo iniziai a ricercare la scienza di tale accadimento al meglio che potevo, e alla fine entrando nella SMN nel 1999 e parlando con te. Allora quando dici, “Quello che dici, basato su una visione diretta, sembra indicare un modo di ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta, individualità e la distinzione assoluto/relativo,” niente potrebbe essere così vicino alla verità. Per me la parola possibilità ha molto a che fare con l’esperienza suprema di unità durante la quale c’è solo consapevolezza. Fu solo dopo, mentre ritornavo in me, che ho acquisito una memoria di quello che ora definisco la “fonte originale di pura possibilità” e la considero di natura simile all’unione che la TQ rappresenta transitoriamente o provvisoriamente. Collego la parola individualità all’iniziale elevazione di me stessa in modo che potevo vedere tutta la mia psiche e forse quella dell’universo in evoluzione. Come ho detto, è come essere un personaggio in un libro di storie che ha preso vita con tutti i vantaggi e gli svantaggi del libero arbitrio che collego alla “cosa misteriosa” chiamata Personalità. Questo non vuol dire che io abbia veramente visto la Personalità. Quello che ottenni fu un’intuizione nella separazione che percepivo della mia mente da una mente superiore, o almeno, un’altra parte della mia mente, e la mente degli altri personaggi. Da allora mi sono chiesta se la “cosa misteriosa” agisca in modi diversi che sono difficili da distinguere e descrivere. Un modo potrebbe essere il meccanismo per l’individuazione che risulta in una percepita separazione dagli altri, come ho capito dalla trance. Un altro potrebbe essere l'agire come lo “specchio della mente”, che contribuisce alla nostra capacità di fare scelte dovute al fatto che possiamo “vedere” e perciò “pensare” ai nostri stessi pensieri. Siamo coscienti di essere coscienti. Facciamo esperienza di noi stessi. Perciò io definirei provvisoriamente la Personalità come quell’elemento nella nostra psiche che è unico, unificante ed assoluto. E sì, questo potrebbe avere a che fare con un “anello mancante” nel quadro della fisica, specialmente perché propongo che P è unico per ciascuno di noi ed è perciò un assoluto, mentre la sua relazione con la RG è meno chiara, possibilmente flessibile. Sono arrivata a questa conclusione sull’individualità e perciò sulla Personalità per il semplice motivo che siamo tutti individui come visto nella trance.
Chris: Prima che andiamo oltre, puoi parlare ancora un po’ dei diversi aspetti della persona? Dobbiamo tenere conto, certamente, del modo in cui è spesso molto artificiale dividere la persona in parti separate. Ma sarebbe bello saperne di più su quello che intendi per “mente” e come si relaziona alla “personalità” P.
Lyn: Beh, nella trance mi è sembrato che tutte le nostre menti fossero interconnesse, tranne che non lo sapevamo, dovuto alla presenza della Personalità. Nella trance la mente può meglio essere descritta come una rete subacquea di interconnessione. Perciò non è un assoluto individuale, come P, ma associata a P, può essere unificata o non-unificata, dove unificata si riferisce ad una mente che è aperta e che ama incondizionatamente e non-unificata si riferisce ad una mente che è psicologicamente gravata o bloccata e perciò che ama condizionatamente.
Chris: Questo è straordinario, perché comincio a pensare alla RG anche come ad una “rete di interconnessioni.” La RG è in realtà un formalismo per prendere i mondi individuali di molti osservatori, e intrecciarli assieme in un intero tessuto di spazio e tempo che va oltre l’individuo. Mi sembra che stai dicendo che anche la mente è così – la mente cosmica esiste in relazioni – così forse la RG è l’aspetto fisico della mente cosmica. Ma vai avanti con l’”unificazione”!
Lyn: Sì, quando è in uno stato di non-unione, la RG ha una relazione particolare a P. La storia dei modelli di pensiero di una persona, o abitudini mentali, è perciò rilevante alla condizione del regno classico dello spazio-tempo. In questo modo credo che il karma e la RG siano correlati. Però in uno stato unificato la RG ha un’altra relazione a P; potrebbe essere che quando la RG si accorda con P allora si acceda allo spirito o unità o eternità o infinito, come è apparso essere il mio caso.
L’elemento chiave nel processo di unificazione, oserei dire, la redenzione, è l’amore incondizionato. Tra P e la RG c’è la TQ che transitoriamente o provvisoriamente unisce le possibilità, cioè, i pensieri possibili, relativi o unificati, che emanano dalla mente. P seleziona da questi, formando il classico regno di spazio-tempo (questa è il cosiddetto collasso della funzione onda). Presumo perciò che P sia la “cosa misteriosa” che ci dà un senso di individualità e in modo co-creativo lotta per la supremazia sulla materia che molto probabilmente è associata alla mente e allo spirito. Probabilmente, è in questo modo che diventiamo co-creatori – costruttivi o distruttivi – con l’universo stesso. In effetti perciò, l’unione di P ha a che fare col lasciar andare, o il perdono di tutte le abitudini o dei modi inibitori di pensare, ed essere liberi ed aperti ai propri pensieri ed alla freschezza della realtà. È uno stato di purezza o integrità.
Per questo si può veder brillare la “vera” persona che sta sotto. L’interiore e l’esteriore divengono Uno. Tutto si riduce al non temere chi si è veramente, che è associato all’auto-accettazione, che è associato al perdono, che è associato all’amore.
Chris: Questo porta la nostra discussione dritto nel cuore della vita. E se è corretta, presenta una grossa sfida per la scienza affermando che l’unificazione della TQ e della RG non è solamente una questione formale, e nemmeno una questione filosofica, ma una questione personale e spirituale.
Lyn: Esattamente; l’idea che questo possa essere il caso fu uno shock per me all’inizio; mi ci volle molto tempo per integrare il cambiamento nel mio pensiero. Ma più ci pensavo più aveva un senso. Fu anche bello, perché significò che oltre alla realtà c’era l’amore, e che l’amore era la base della realtà ed apparteneva a tutti noi.
Lyn Andrews
Lyn: Sì, ci sono arrivata per caso. Nel 1994 cominciai ad interessarmi a scrivere storie, in particolare a scrivere romanzi. Nel 1996 avevo già scritto due romanzi non pubblicati e ne stavo progettando un terzo intitolato sorprendentemente “The God Factor” (N.d.T.: Il Fattore Dio)! Però questo non ebbe mai inizio. Invece divenni intensamente interessata a Lawrence, cioè, Lawrence d’Arabia, e scrissi una storia su di lui. Sarebbe esatto dire che mi ero dedicata alla comprensione della verità su di lui e che lo amavo incondizionatamente. Fu durante la scrittura di quella particolare storia che scivolai in una trance al computer. Le conseguenze di questo furono così profonde ed irresistibili che mi portarono a cercare di descrivere e comprendere l’esperienza. Poiché sono un’ex insegnante di scienze della scuola superiore, e perciò ho un’educazione di base scientifica, fu naturale per me cercare di connettere la mia esperienza con questo. Però, vista la natura particolarmente personale ed orientata alla crescita relativa alla mia esperienza, mi sembrava anche essenziale che cercassi di collegare l’esperienza con la psicologia, la creatività e l’amore incondizionato. Perciò da allora ho esplorato connessioni valide tra il misticismo, la scienza e la psicologia.
Chris: Anch’io ho cercato di dare un significato alla totalità della mia esperienza. Quello che ho imparato dalla nostra corrispondenza è che, benché ad un certo livello potrebbe sembrare che parliamo di cose molto diverse – io descrivo teorie scientifiche e tu stai cercando di trovare parole per dire quello che hai sperimentato direttamente – sembra però che ci sia una relazione effettiva tra i due. Penso a questo, come se avessimo finestre differenti sugli aspetti fondamentali della realtà. Ci sono due aspetti che significano molto per me come fisico: la Teoria Quantistica (TQ) e la Relatività Generale (RG). Prima che cominciassimo a scriverci mi ero già fatto l’idea che la TQ non fosse soltanto una teoria sulle particelle atomiche, ma fosse un aspetto della realtà che noi, in effetti, sperimentiamo ogni giorno della nostra vita dal di dentro, per così dire. Quando la osserviamo dal di fuori, è l’imprevedibilità delle particelle, ma quando la sperimentiamo come una proprietà del nostro cervello, è la nostra libertà di scelta. Che attinenza ha questo col modo in cui vuoi usare la TQ?
Lyn: Questo ha una modesta attinenza col modo in cui mi piace usare la TQ; però non spiega completamente quello che ho visto e sperimentato nella trance. Non prende nemmeno in considerazione altre domande riguardo a questo, che ho tuttora. Prima di corrispondere con te avevo un quadro confuso di quello che, in effetti, era la TQ. Pensavo che rappresentasse le scelte derivate dal nostro cervello (mente), piuttosto che l’unità di scelta. La stavo davvero confondendo con una visione interna della RG che avevo: una visione che considera la RG come proprietà fondamentale della mente. Di conseguenza quando parlai con te dovetti rivedere il mio pensiero. Da allora ho cercato di mettere tre cose in prospettiva, cioè la TQ, la RG e la “cosa misteriosa” che vidi nella trance, e poi più tardi in un sogno pre-organizzato. Ora chiamo questa “cosa misteriosa” Personalità (P) e la descrivo così. Immagina di scrivere una storia contenente vari personaggi quando all’improvviso ti è data la possibilità di dar loro un’identità unica e la capacità di scegliere tutto da soli. Questo significherebbe che benché siano ancora i tuoi personaggi nella tua mente, essi hanno ora anche la capacità di decidere. Sono diventati co-creatori. Questo è simile a quello che mi è successo durante la prima parte della trance, tranne che in quel caso mi successe che ero io co-creatrice mentalmente di un potere più alto. Credo davvero che per “vedere” ciò io mi sia elevata in qualche modo, cioè, permessa di vedere un punto di vista più ampio che era più come un punto di vista interiore che altro. Ora credo che la rivelazione consista in questo e che mi abbia permesso di vedere cose in modo nuovo e, speriamo, prezioso. Una tale comprensione venne dall’aver fatto un sogno pre-organizzato. In questo caso l’aggiunta di P rassomigliava all’autofertilizzazione orgasmica della mente. Dopo di questo divenni sempre più convinta che il ruolo di P fosse vitale rispetto alla nostra percepita individualità – la nostra unicità – e co-creazione, essendo anche l’”occhio della mente.” È per questo che penso che i nostri due approcci, benché diversi, sembrino correlati. Però quello che particolarmente mi interessa in riferimento a quello che hai appena detto, è il modo in cui descrivi la TQ come la nostra “libertà di scelta.” Questo mi dice che la TQ ha una sottile relazione con la libertà di scegliere degli esseri umani, come pure con le scelte che fanno. Il linguaggio è ambiguo. Per me è importante chiarire questo perché ho già notato tale ambiguità, e poiché questo argomento si collega bene con quello che ho visto nella trance, ed alcune delle domande che ho sulla relazione tra la TQ e la RG, mi chiedo se sia rilevante. Mi interesserebbe sapere che cosa ne pensi di questo.
Chris: Quello che dici sulla TQ sembra giusto, ma faccio fatica a metterlo in relazione al mio punto di vista! Il mio problema è che mi è stato insegnato che questi ambiti della fisica erano pezzi astratti di matematica, legati all’esperienza solamente attraverso esperimenti molto sofisticati, mentre sembra che tu veda strati dell’Essere che sono alla base del formalismo matematico. Mi sorprende che la tua confusione iniziale sulla TQ sia precisamente parallela alla confusione che ha dominato la fisica. Nella prima fase del soggetto, fino agli anni ’80, la teoria consisteva chiaramente di due parti messe assieme in modo goffo: una parte che descriveva lo sviluppo deterministico nel tempo di una quantità (chiamata lo “stato quantico” o la “funzione onda”) che unificava tutte le possibilità; ed un’altra parte (chiamata “collasso”) che è non-deterministica e legata in qualche modo alla scelta.
Nella fisica attuale ci sono ora molte teorie in competizione e noi non vediamo il suo fondamento. Ma molte di esse insinuano che la TQ “pura” ha a che fare con quello che si definisce “l’unità di scelta” (lo stato quantico) mentre la vera scelta che si fa ha a che fare con la RG. Teorie diverse insinuano questo in modi diversi: Penrose è fermo con la vecchia idea del collasso ma introduce la RG come suo meccanismo; Bohm evitò il collasso dando un ruolo speciale nella sua teoria alla posizione nello spazio (e lo spazio è alla fine governato dalla RG); mentre le moderne teorie di decoerenza ottengono la transizione dal mondo quantico al mondo classico con un meccanismo che (nella fondamentale opera iniziale di Unruh e Zurek che introducevano le interazioni con i campi quantici) è ancora legata in modo cruciale al ruolo di spazio, e perciò in definitiva con la RG.
Ma mancano delle cose dal quadro fisico. La TQ indica anche che la transizione da “libertà di scelta” a scelta propria ha a che fare con l’influenza dei modelli di significato interconnessi della grande dimensione che non sono legati con lo spazio (si tratta del fenomeno di non-località e complementarità). La mia stessa esperienza mi dice che qui la soggettività ha un ruolo fondamentale. Mi chiedo se questo ha a che fare con la tua “cosa misteriosa,” “co-creazione” – P? La possibilità di un anello mancante è eccitante perché, proprio all’inizio della RG, fu riconosciuto che c’era una contraddizione filosofica tra la visione del mondo della RG, che si concentrava sugli assoluti dietro ai sistemi di riferimenti individuali ed aveva adottato un punto di vista “eterno,” e la visione del mondo della TQ che si concentrava sul tempo e la libertà di scelta.
Gli scritti di Bergson e Whitehead mostrano questo problema filosofico molto chiaramente. Sfortunatamente la fisica moderna è stata immersa nelle contraddizioni matematiche tra la RG e la TQ e pensiamo che le contraddizioni filosofiche siano irrilevanti. Quello che tu dici, basato su una visione diretta, sembra indicare un modo di ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta, individualità e la distinzione assoluto/relativo.
Lyn: La mia prima reazione è di chiedere, “In che caspita mi sono cacciata?” La mia seconda reazione è di ricordare a me stessa di rimanere calma e lasciare che le idee vadano naturalmente al loro posto. Come te, trovo difficile mettere in relazione i due punti di vista benché non sia convinta che è impossibile. Sono d’accordo che è perché sei abituato a vedere la fisica come pezzi astratti di matematica, mentre io vedo gli strati sottostanti dell’Essere. È per questo che mi chiedo se un certo modo di essere sia stato la causa della trance in primo luogo. Mi chiedo anche se quel “certo modo di essere” abbia a che fare con l’unione della prospettiva interiore ed esteriore, il soggettivo e l’oggettivo, che è quello che stiamo cercando di fare qui. Mi sembra che tu le definisca la prospettiva della prima persona e della terza persona. La tua lezione sulla storia della fisica è stata utile; grazie. Mentre ha evidenziato le sottili differenze tra le teorie mi ha anche permesso di vedere le somiglianze tra di loro. Se capisco bene allora gran parte della confusione che riguarda il modo in cui la TQ e la RG sono relazionate riguarda come l’”unità di scelta” è relazionata alla RG o al classico regno di spazio-tempo. Se questo è il caso allora mi sembra che dobbiamo giungere a una comprensione più profonda di quello che è veramente la RG o classico regno dello spazio-tempo, specialmente per il fatto che tu ed io siamo d’accordo sul significato della TQ. Qui è dove la mia esperienza personale può essere d’aiuto. Prima della trance del 1996 stavo sperimentando una straordinaria transizione. Poiché stavo scrivendo una fiction avevo iniziato a riconnettermi ad alcune parti nascoste di me stessa. Più questo succedeva, più libera e felice diventavo. Però fu quando incontrai Lawrence che iniziai a comprendere pienamente cosa mi stava succedendo. Per merito suo mi resi conto che ero stata imprigionata in un modo particolare di pensiero. Mi consideravo timida ed inadeguata. Un’ansia da leggera a grave era un modo di vita per me. Però in modo miracoloso gli scritti di TE Lawrence, in particolare il capitolo “Me stesso” ne “I Sette Pilastri della Saggezza,” mi diede modo di vedermici riflessa. Quello che vidi in lui era vero anche per me. Come lui, e a me sconosciuto fino ad allora, una parte della mia mente si era rivoltata contro di me, ostacolandomi in tutto quello che pensavo e facevo. Giusto o sbagliato, chiamai la parte della mia mente che si era rivoltata contro di me il mio ego. L’effetto di questa realizzazione fu immediato. Per la prima volta in vita mia sapevo che avevo in gran parte permesso alla paura di dominarmi ma sapevo anche che solo io avevo il potere di affrontarla. Nel frattempo, nonostante la sua tragica storia e strani comportamenti, il mio amore e rispetto per Lawrence stava crescendo. Due settimane prima della trance nel 1996 avevo giurato il mio amore e fedeltà a Gesù che Lawrence stranamente sembrava rappresentare. Era come se fossimo uno strano tipo di triangolo d’amore fatto da Gesù, Lawrence ed io. Ora credo che il mio amore incondizionato per Lawrence sia stato l’equivalente del mio perdono a me stessa. Mi sembrava che duemila anni dopo Gesù stesse ancora lavorando sodo per guarire e resuscitare i morti. In questo modo credo di aver raggiunto un grado di completezza e salute che non avevo provato prima. Di conseguenza, quando rinvenni dopo la trance fu indispensabile che iniziassi la mia ricerca con la prospettiva personale o soggettiva in mente mentre cercavo di farla combaciare con la prospettiva scientifica o obiettiva. Mi sembrava anche che l’amore mi avesse permesso di accedere a parti di me stessa, della mia psiche, che erano normalmente nascoste alla vista. Uno di quegli aspetti era la mente, che ovviamente non era più “rivoltata contro se stessa,” almeno al punto che lo era stata. Devo ancora lavorare sulla paura però. Più tardi, e dovuto a questo, iniziai a capire che la mente può essere divisa o non divisa, relativa o non relativa all’unità o all’interezza e che essa stessa era connessa a tutte le altre cose, inclusa la personalità, e lo spirito che ero diventata nella trance. Tenendo presente tutto questo iniziai a ricercare la scienza di tale accadimento al meglio che potevo, e alla fine entrando nella SMN nel 1999 e parlando con te. Allora quando dici, “Quello che dici, basato su una visione diretta, sembra indicare un modo di ripensare alle relazioni tra possibilità, scelta, individualità e la distinzione assoluto/relativo,” niente potrebbe essere così vicino alla verità. Per me la parola possibilità ha molto a che fare con l’esperienza suprema di unità durante la quale c’è solo consapevolezza. Fu solo dopo, mentre ritornavo in me, che ho acquisito una memoria di quello che ora definisco la “fonte originale di pura possibilità” e la considero di natura simile all’unione che la TQ rappresenta transitoriamente o provvisoriamente. Collego la parola individualità all’iniziale elevazione di me stessa in modo che potevo vedere tutta la mia psiche e forse quella dell’universo in evoluzione. Come ho detto, è come essere un personaggio in un libro di storie che ha preso vita con tutti i vantaggi e gli svantaggi del libero arbitrio che collego alla “cosa misteriosa” chiamata Personalità. Questo non vuol dire che io abbia veramente visto la Personalità. Quello che ottenni fu un’intuizione nella separazione che percepivo della mia mente da una mente superiore, o almeno, un’altra parte della mia mente, e la mente degli altri personaggi. Da allora mi sono chiesta se la “cosa misteriosa” agisca in modi diversi che sono difficili da distinguere e descrivere. Un modo potrebbe essere il meccanismo per l’individuazione che risulta in una percepita separazione dagli altri, come ho capito dalla trance. Un altro potrebbe essere l'agire come lo “specchio della mente”, che contribuisce alla nostra capacità di fare scelte dovute al fatto che possiamo “vedere” e perciò “pensare” ai nostri stessi pensieri. Siamo coscienti di essere coscienti. Facciamo esperienza di noi stessi. Perciò io definirei provvisoriamente la Personalità come quell’elemento nella nostra psiche che è unico, unificante ed assoluto. E sì, questo potrebbe avere a che fare con un “anello mancante” nel quadro della fisica, specialmente perché propongo che P è unico per ciascuno di noi ed è perciò un assoluto, mentre la sua relazione con la RG è meno chiara, possibilmente flessibile. Sono arrivata a questa conclusione sull’individualità e perciò sulla Personalità per il semplice motivo che siamo tutti individui come visto nella trance.
Chris: Prima che andiamo oltre, puoi parlare ancora un po’ dei diversi aspetti della persona? Dobbiamo tenere conto, certamente, del modo in cui è spesso molto artificiale dividere la persona in parti separate. Ma sarebbe bello saperne di più su quello che intendi per “mente” e come si relaziona alla “personalità” P.
Lyn: Beh, nella trance mi è sembrato che tutte le nostre menti fossero interconnesse, tranne che non lo sapevamo, dovuto alla presenza della Personalità. Nella trance la mente può meglio essere descritta come una rete subacquea di interconnessione. Perciò non è un assoluto individuale, come P, ma associata a P, può essere unificata o non-unificata, dove unificata si riferisce ad una mente che è aperta e che ama incondizionatamente e non-unificata si riferisce ad una mente che è psicologicamente gravata o bloccata e perciò che ama condizionatamente.
Chris: Questo è straordinario, perché comincio a pensare alla RG anche come ad una “rete di interconnessioni.” La RG è in realtà un formalismo per prendere i mondi individuali di molti osservatori, e intrecciarli assieme in un intero tessuto di spazio e tempo che va oltre l’individuo. Mi sembra che stai dicendo che anche la mente è così – la mente cosmica esiste in relazioni – così forse la RG è l’aspetto fisico della mente cosmica. Ma vai avanti con l’”unificazione”!
Lyn: Sì, quando è in uno stato di non-unione, la RG ha una relazione particolare a P. La storia dei modelli di pensiero di una persona, o abitudini mentali, è perciò rilevante alla condizione del regno classico dello spazio-tempo. In questo modo credo che il karma e la RG siano correlati. Però in uno stato unificato la RG ha un’altra relazione a P; potrebbe essere che quando la RG si accorda con P allora si acceda allo spirito o unità o eternità o infinito, come è apparso essere il mio caso.
L’elemento chiave nel processo di unificazione, oserei dire, la redenzione, è l’amore incondizionato. Tra P e la RG c’è la TQ che transitoriamente o provvisoriamente unisce le possibilità, cioè, i pensieri possibili, relativi o unificati, che emanano dalla mente. P seleziona da questi, formando il classico regno di spazio-tempo (questa è il cosiddetto collasso della funzione onda). Presumo perciò che P sia la “cosa misteriosa” che ci dà un senso di individualità e in modo co-creativo lotta per la supremazia sulla materia che molto probabilmente è associata alla mente e allo spirito. Probabilmente, è in questo modo che diventiamo co-creatori – costruttivi o distruttivi – con l’universo stesso. In effetti perciò, l’unione di P ha a che fare col lasciar andare, o il perdono di tutte le abitudini o dei modi inibitori di pensare, ed essere liberi ed aperti ai propri pensieri ed alla freschezza della realtà. È uno stato di purezza o integrità.
Per questo si può veder brillare la “vera” persona che sta sotto. L’interiore e l’esteriore divengono Uno. Tutto si riduce al non temere chi si è veramente, che è associato all’auto-accettazione, che è associato al perdono, che è associato all’amore.
Chris: Questo porta la nostra discussione dritto nel cuore della vita. E se è corretta, presenta una grossa sfida per la scienza affermando che l’unificazione della TQ e della RG non è solamente una questione formale, e nemmeno una questione filosofica, ma una questione personale e spirituale.
Lyn: Esattamente; l’idea che questo possa essere il caso fu uno shock per me all’inizio; mi ci volle molto tempo per integrare il cambiamento nel mio pensiero. Ma più ci pensavo più aveva un senso. Fu anche bello, perché significò che oltre alla realtà c’era l’amore, e che l’amore era la base della realtà ed apparteneva a tutti noi.
Lyn Andrews
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