12 febbraio 2010

- Cos’è la Felicità.


Dire in cosa consiste la Felicità potrebbe, di primo acchito, sembrare cosa facile; per me non lo è, anzi, vi trovo parecchie difficoltà. Trattandosi di uno stato d’animo molto soggettivo, affermare cosa sia la Felicità è cosa quasi impossibile. Infatti, determinate situazioni, eventi particolari o semplici oggetti possono rendermi felice; ad altre persone, per contro, le stesse circostanze non danno alcuna emozione, nessuna percezione di Felicità.
Modestia e ottimismo
Per iniziare vorrei richiamare alla memoria un noto proverbio: «Chi s’accontenta gode!» Ecco una fondamentale premessa per chi cerca la Felicità; se una persona è modesta, non ha troppi desideri, esigenze e pretese, ma sa accontentarsi del suo stato esistenziale, si trova certamente sulla giusta via, quella che porta ad una vita serena e felice.
La Felicità è quasi sempre da intendersi come oggetto di desiderio e noi tutti di desideri ne abbiamo sempre molti. Alcuni ritengono che la Felicità non esista affatto, mentre altri pensano o credono che non faccia parte della nostra vita terrena e sia dunque raggiungibile soltanto nell’aldilà, una volta passati nel regno dei morti. È certamente vero che la vita è breve e che scorre attraverso un’alternanza di molti stati d’animo, situazioni di gioia e di dolore, per cui una condizione di vera Felicità molto probabilmente non può mai durare a lungo. È comunque certo che la Felicità esiste solo nel presente o nell’attesa di un evento desiderato intensamente e per molto tempo. Secondo il mio modo di vedere, per essere felici, è molto importante organizzare i propri pensieri e la propria vita in modo da vedere sempre gli aspetti positivi di tutte le situazioni, anche se queste sono apparentemente tristi o drammatiche; imparare ad essere ottimisti. È come la storia del «bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto»: felice chi lo vede sempre mezzo pieno! I sentimenti positivi riescono a cambiare la nostra vita, in modo particolare incominciando a «conoscere noi stessi». Infatti ognuno deve trovare la propria formula individuale, in quanto non tutti trovano la Felicità nelle stesse entità e nelle stesse situazioni.
Possibili fonti di Felicità
Buona parte degli esseri umani trova la Felicità nella fede, in una religione, insomma nel mettersi corpo e spirito nelle mani di un essere superiore, l’Altissimo o, per noi Massoni, il Grande Architetto dell’Universo che simbolizza il Dio del Creato. Un’altra fonte di Felicità è la buona musica; tocca il nostro più profondo intimo, sia essa classica, jazz o rock, ma anche quella prodotta da una filarmonica e da un coro di un paese o di una città. Si può essere felici anche sostando in una Chiesa, non necessariamente per pregare, ma per ascoltare quel silenzio, tanto raro ai giorni nostri, che permette di meditare sulla nostra esistenza: «Chi sono, da dove vengo, dove vado?» Probabilmente la Felicità è dentro di noi; si tratta soltanto di trovare il modo di cercarla e di scoprirla. Certe volte ci si chiede se il denaro possa dare la Felicità. La risposta è certamente sì, ma la ricchezza si trasforma in vera Felicità soprattutto se si è capaci di usarla nel modo migliore, particolarmente per aiutare i nostri simili che si trovano nel bisogno o nell’indigenza. È importante che i benestanti non diventino egoisti e avari; sarebbero le persone più infelici di questo mondo. La Gioia che si prova aiutando il prossimo ricompensa e gratifica in modo difficilmente esprimibile, ma fa capire che l’amore verso gli altri, verso l’umanità, sia il sentimento più importante della nostra vita. La Carità, una delle Virtù teologali molto conosciuta, è sinonimo di Amore verso il prossimo. Se applicata nella giusta maniera, ossia «non sappia la mano destra ciò che fa la sinistra», può procurare intensa Felicità. È pure importante soccorrere i nostri simili, nel limite del possibile, liberandoli dalle loro paure e dalle loro sofferenza psichiche, aiutandoli a rinforzare i loro sentimenti positivi e con ciò sostenerli nel progredire verso una vita migliore, più soddisfacente, forse un po’ più felice.
Felicità in famiglia e altrove
I figli rendono felici? Certamente, essi portano nuova vita in casa e riscaldano i cuori dei genitori. Essi hanno bisogno di noi e poter seguire giorno per giorno il loro sviluppo è una delle più emozionanti esperienze umane. Ma anche le unioni matrimoniali senza bambini possono dare Felicità; qualche volta sono migliori di quelle con prole, perché educare figli richiede grande impegno, sia da parte della madre che del padre, che qualche volta può incidere negativamente sul rapporto di coppia. Al di fuori della famiglia, che rende veramente felice è, tra l’altro, la certezza di avere dei veri e sinceri amici. L’amicizia è sicuramente fonte di Felicità. Incontrare amici significa possibilità di confidarsi, scambiarsi esperienze positive e negative, ma anche conforto, sostegno e aiuto reciproco.
Anche l’attività lavorativa può dare Felicità; se svolta con passione e amore, può procurare momenti di immensa soddisfazione. Non esiste un lavoro più importante di un altro: ogni attività ha il suo scopo preciso; chi vi partecipa è l’ingranaggio di un unico meccanismo che serve a compiere un determinato progetto, sia esso imprenditoriale, pubblico o privato. Noi Massoni ne sappiamo qualcosa: siamo tutti anelli di un’unica catena: l’unione non fa soltanto la forza ma anche la Felicità.
L’innamoramento, per terminare, è anch’esso uno stato d’animo che rende felici. Il pensiero e l’attesa dell’incontro con la persona amata dà una forte carica emotiva che fa vedere il sole anche quando non c’è. Non è vero che l’amore passa, l’innamoramento tra un uomo e una donna può durare per sempre; forse subirà dei cambiamenti, subentrerà maggiormente l’affetto, il rispetto e la stima, ma se l’unione è basata su validi principi morali e spirituali reciproci, può continuare per tutta la vita: questa è vera Felicità!
Egidio Schmid

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