23 agosto 2010

- L'eremo del medico venuto dal freddo.













Villa San Michele ad Anacapri è stata la casa del medico svedese Axel Munthe, oggi uno dei musei più visitati dell'isola.. Costruita sui ruderi di un'antica cappella dedicata a San Michele, appartiene oggi alla Fondazione Axel Munthe. Nel libro "La Storia di San Michele" il medico svedese racconta del suo arrivo a Capri nel 1885, e della progressiva costruzione della villa; egli non seguì un progetto, ma pochi schizzi fatti su una parete. Il complesso è articolato su più livelli: lo studio è al primo piano, la loggia attraversa pergole e colonne per giungere ad un belvedere circolare che affaccia sul Golfo di Napoli. Nella Villa San Michele sono conservati reperti archeologici recuperati da Munthe a Capri, Anacapri e altrove, a volte donati da amici. Troviamo frammenti di sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Nel giardino c'è una tomba greca e una sfinge in granito domina dal belvedere tutta l'isola di Capri. Era ancora un giovane medico Axel Munthe quando decise di realizzare i propri sogni ed ambizioni stabilendosi ad Anacapri. Medico di professione, Axel Munthe deve tuttavia la sua fama all'attività di scrittore. Ricevette numerosi riconoscimenti anche come cultore dell'arte, filantropo ed amico degli animali. Munthe coltivò vari interessi e fu spesso un precursore. Pur essendo nato e morto in Svezia, la sua fu comunque una personalità di respiro internazionale. Trascorse, infatti, all'estero gran parte della sua vita e la sua opera appartiene all'intera umanità. Tranne brevi intervalli, Axel Munthe visse a Capri più di 56 anni. il suo amore per l'amena isola situata nel Golfo di Napoli coincise con il consolidarsi della fama di questo luogo di villeggiatura preferita da personalità di spicco provenienti da tutto il mondo. Condivise la passione per la musica, la natura e gli animali con la Regina Vittoria di Svezia, la quale per motivi di salute trascorse a Capri lunghi periodi. Onde proteggere gli uccelli migratori di Capri, che all'epoca rischiavano lo sterminio causa una caccia indiscriminata, Axel Munthe decise di acquistare il terreno costituito dal Monte Barbarossa al fine di offrire agli uccelli migratori una zona protetta. La musica fu il tema di molte serate trascorse in compagnia della regina di Svezia, che al pianoforte accompagnava la bella voce di baritono di Axel Munthe, il quale sapeva anche suonare il violino e il pianoforte. A circa un'ora e mezzo di cammino dal centro di Anacapri si trova la sommità del Monte Solaro, raggiungibile anche con la seggiovia in 12 minuti. Qui si trovano i resti del "Fortino di Bruto" costruito agli inizi dell'800, nel periodo delle battaglie tra inglesi e francesi. È la parte più alta di Capri con i suoi 589 metri sul livello del mare: qui il panorama è a 360° su tutta l'isola. Si notano in lontananza le montagne della Calabria, gli Appennini e la Costiera Amalfitana; poi la Penisola Sorrentina, il Golfo di Napoli, le isole di Procida e Ischia. Il Monte Solaro è chiamato anche "Acchiappanuvole" perché, soprattutto all'alba, quando si accentua lo sbalzo termico tra mare e roccia, si forma una cortina di vapori. L'aria marina più calda e umida si condensa in nebbia sul suolo raffreddato dalla notte e viene spinta dal vento. I Giardini di Augusto sono un esempio d'organizzazione botanica in stile caprese, associano la presenza di fiori e piante dell'isola di Capri ad una cornice di panorami mozzafiato. La creazione dei Giardini di Augusto risale agli anni Trenta quando furono create le terrazze, presenti ancora oggi, su cui sono strutturati. Il paesaggio si apre a sinistra sulla valle della Certosa, che si trova tra il Monte Tuoro, il Monte Tiberio e il Monte San Michele, e sui Faraglioni. A destra si vede il Monte Solaro, la baia di Marina Piccola e gli spettacolari tornanti addossati l'uno all'altro di via Krupp. Dall'alto dei Giardini di Augusto si possono osservare bene le strutture delle abitazioni del posto. Le volte estradossate che rappresentano l'elemento caratterizzante della Certosa di San Giacomo, sono riprese da tutta l'architettura urbana e rurale dell'isola di Capri. Via Krupp è una strada pedonale che collega la zona della Certosa di San Giacomo e dei Giardini di Augusto con Marina Piccola, un tempo in contatto col paese solo tramite via Mulo. Costruita nei primi anni del 1900, superando un dislivello di circa 100 metri, è stata voluta da Friedrich Alfred Krupp, un industriale tedesco. Via Krupp fu progettata e realizzata dall'ingegner Emilio Mayer tagliando la roccia viva fino al mare, con un percorso a tornanti così stretti da sembrare sovrapposti. Guardandola dall'alto o percorrendola, regala un effetto così strabiliante da poterla ritenere una vera e propria opera d'arte, addolcita dalla vegetazione tipicamente mediterranea che spontaneamente vi cresce. La costruzione della Certosa di San Giacomo cominciò nel 1363-65 ad opera di Giacomo Arcucci su un terreno donato dalla regina Giovanna I d'Angiò. Nel 1553 partirono i lavori di restauro, ampliamento e fortificazione e fu aggiunta una torre a sud, crollata poi nell'Ottocento. Nella certosa di Capri si accede tramite un viale alla cui fine c'è l'ingresso con una torre fortificata. A fianco alla torre vi è il portico della Chiesa. La Certosa è strutturata in tre blocchi di edifici: uno estraneo alla vita del convento con la farmacia e la chiesa per le donne; uno per i frati conversi e per ospiti esterni con annessi i granai, le scuderie e i laboratori dove lavoravano i monaci; l'ultimo blocco per la vita di clausura con le celle intorno al Chiostro Grande e gli altri ambienti intorno al Chiostro Piccolo. A 15 minuti dalla Piazzetta, sul versante sud dell'isola di Capri, c'è la baia di Marina Piccola, raggiungibile in autobus, taxi e a piedi, percorrendo Via Mulo o Via Krupp. Arrivati in un piccolo piazzale, dove c'è il capolinea degli autobus e il posteggio dei taxi, si scendono alcuni gradini per veder la piccola Chiesa di S. Andrea, costruita nel 1900. Continuando a scendere si arriva al famosissimo Scoglio delle Sirene che divide l'insenatura in due baie: a sinistra Marina di Pennauro e a destra Marina di Mulo. Il toponimo sirene è stato utilizzato per la prima volta ad inizio secolo quando alcuni studiosi vollero individuare nello scoglio delle sirene il "prato fiorito sul mare" di Omero, ipotizzando che l'uomo primitivo di Capri si sarebbe servito del canto delle sue donne per indurre i naviganti a sbarcare. La spiaggia di Marina Piccola è molto alla moda, ricca di stabilimenti e snack bar. Al piccolo molo dello Scoglio delle Sirene arrivano le barche che d'estate fanno la spola tra Marina Piccola e i Faraglioni.










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