12 novembre 2009

- L’Esoterismo



Così, anche in Italia l’esoterismo non è più qualcosa di “oscuro” e appannaggio di pochissimi studiosi, come Michael Fuss , Jean-Pierre Brach Antoine Faivre , Francesco Zambon ed altri illustri ricercatori che alla Fondazione G. Cini (Venezia, 29 – 30 ottobre 2007), hanno animato il Convegno internazionale su: FORME E CORRENTI DELL’ESOTERISMO OCCIDENTALE. Sicché termini abbastanza astrusi come alchimia, antroposofia, archeosofia, astrologia, cabala, ermetismo, gnosticismo, massoneria, misticismo, occultismo, sciamanesimo, sufismo, teosofia... alcune delle principali discipline esoteriche che nel corso dei secoli si sono affiancate (e contrapposte) alla religione, nel tentativo di assicurare, attraverso gli arcani, la chiaroveggenza, simboli e formule occulte, risposte alle eterne domande di senso che attanagliano l'uomo, si sono mostrate vive e vitali. Chi negli ultimi decenni pensava che il fenomeno sarebbe gradualmente scomparso con il progresso della scienza, che con presunzione si era arrogata l'esclusiva delle risposte, si è dovuto ricredere: magari la religione zoppica, come dimostra la caduta verticale della pratica religiosa e delle ordinazioni sacerdotali, ma l'esoterismo è alla page. Per secoli ha subito un ostracismo durissimo ma ora ha guadagnato uno spazio nella ricerca ufficiale, a partire dall'istituzione, nel 1965 all'Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, della cattedra di Storia dell'esoterismo cristiano, affidata allo studioso François Secret. Al suo successore, Antoine Faivre (che ha ribattezzato il suo insegnamento Storia delle correnti esoteriche e mistiche nell'Europa moderna e contemporanea), è toccato il compito di ridefinire la nozione di esoterismo, e i suoi riferimenti concettuali e metodologici. Oltre a Faivre hanno parlato e discusso relatori prestigiosi quali Alessandro Grossato, che è riuscito a riunire i massimi esperti mondiali della materia, il cui studio è in crescente sviluppo presso diversi Atenei d'Europa, di Israele e degli Stati Uniti, quali Kocku Von Stuckrad, Francesco Zambon, Jean-Pierre Brach, Moshé Idel, Wouter J. Hanegraaff, Michele Ciliberto, Mino Gabriele, Agostino De Rosa, Jean-Pierre Laurant, Thomas Hakl, Joscelyn Godwin e Marco Pasi. Michael Fuss, docente all'Angelicum - Pontificia Università San Tommaso di Roma, dove un anno fa è stata attivata la cattedra di Religioni e spiritualità non convenzionali, ha presentato il punto di vista cattolico, mentre Moshé Idel, allievo del grande studioso di mistica ebraica Gershom Scholem, ha illustrato il forte influsso esercitato dal pensiero esoterico ebraico (la Kabbalah) in Italia e in Europa, invece Nicholas Goodrick-Clarke ha fatto conoscere alcune connessioni poco note fra le dottrine dell'esoterismo cristiano, ebraico e islamico, possibili aree di ricerca nel prossimo futuro.
Esoterismo e scienze religiose.Diciamo religioni e siamo convinti di sapere esattamente di cosa stiamo parlando? Così distinguiamo le religioni, per esempio, dalla magia o dalle sette. Ma chi ha stabilito che la magia è estranea alla religione, e chi ha deciso che un certo gruppo di credenti è una setta? L’antropologa e storica Silvia Mancini ha portato lo studio delle «forme religiose marginalizzate e trasversali» nell'ateneo di Losanna. Ma ora a livello accademico, le cattedre sull’esoterismo si sono diffuse a macchia d’olio e si può affermare che nella maggioranza delle università globali, esistono e non sono più un insegnamento “segreto”. Per la studiosa, per esempio, non vi é un criterio netto e univoco per definire la religione rispetto a ciò che non è religioso . Rientravano nella categoria di "religione" quei comportamenti e concezioni umane che si apparentano di più a ciò che la Chiesa ha definito come tale. La parola religione, che è assente nelle altre culture, è entrata nelle lingue occidentali a partire dall'avvento del cristianesimo, il quale ha recuperato il termine latino "religio" ( che fra i Romani non designava affatto ciò che per noi oggi è la religione) per definire se stesso in opposizione ad altri sistemi di credenze e di pratiche già esistenti, e con cui il cristianesimo è entrato in concorrenza. Il solo fatto di opporre la religione alla magia - una distinzione che fa anche l'uomo della strada - non corrisponde così a una differenziazione scientifica, ma ideologica, polemica, poiché riflette una collocazione teologica. Perché, ad esempio, la nostra cultura considera la divinazione una pratica magica? Semplicemente perché il cristianesimo non contempla fra le sue istituzioni la divinazione, che si trova così automaticamente rigettata nel dominio screditato del "magico". Ci troviamo insomma a studiare certe pratiche, concezioni e istituzioni umane muniti di concetti e categorie che non sono neutri, ma che si sono formati nel corso della nostra storia culturale e quindi sono saturi di implicazioni teologiche, filosofiche, politiche... Oggi si tende a studiare le religioni, dal punto di vista dell'antropologia e della storia comparata delle religioni. Innanzitutto, dall’angolazione storica, sono considerate una produzione storico- umana. L'oggetto di studio dello storico e dell'antropologo è infatti l'uomo concepito come creatore di molteplici forme culturali, fra cui figurano quelle di natura simbolica inerenti la vita magico- religiosa, forme elaborate in risposta a dei problemi e dei bisogni umani specifici. Inoltre, in questo approccio, non si tratta di studiare le religioni come degli oggetti ben evidenti, come se le religioni esistessero in sé da sempre, già belle e fatte, separate dalle istituzioni politiche, economiche, sociali, ecc. L'antropologia e la storia delle religioni non consistono infatti nello studio delle civiltà e delle religioni altre e basta. Esse studiano le relazioni tra l'Occidente e le culture differenti. Esistono forme di religiosità marginalizzate e trasversali, rispetto alle forme religiose dominanti socialmente e storicamente egemoniche: le chiese istituite dell'Occidente moderno e i discorsi che esse hanno costruito per legittimarsi e per difendere una visione del mondo ben precisa. Lavorare sulle tradizioni trasversali e marginalizzate significa lavorare su quelle forme di spiritualità, quelle pratiche e quei discorsi che le Chiese ufficiali, ma anche istituzione scientifica, hanno progressivamente marginalizzato o rifiutato o con cui hanno convissuto attraverso una serie di compromessi. Si tratta delle correnti esoteriche occidentali, che toccano gli ambienti colti europei, e delle concezioni e delle pratiche caratteristiche dei ceti folklorici europei ma anche di certe civiltà extraeuropee, quelle che in passato erano dette "primitive". La caratteristica delle correnti esoteriche occidentali è appunto di avere investito un dominio di speculazione che la teologia, a partire dalla fine del Medioevo, ha abbandonato per farne un oggetto di riflessione scientifica: la superiorità della cosmologia o della natura. La teologia ha finito per concentrare la sua riflessione sulla relazione Dio- uomo, lasciando il potere della natura alla speculazione della scienza, che nascerà ufficialmente nel XVII secolo. Le correnti esoteriche manterranno insieme questi due governi del divino e della natura per cercare di ricomporre in una concezione unica e coerente la questione dei rapporti Dio- uomo- natura. Questo triangolo definisce l’ambito di riflessione, di speculazione e di produzione dei discorsi esoterici occidentali (ermetismo neoalessandrino del Rinascimento, l'astrologia, l'alchimia e la magia - innestate su una concezione che resta cristiana : Pico della Mirandola, Ficino, Pomponazzi, Bruno). Ci sono poi le correnti esoteriche germaniche, in cui si include Paracelso. E ancora la corrente rosicruciana, la teosofia barocca di Jakob Boheme. E più tardi l’occultismo, lo spiritismo e, sempre nel XIX secolo, la società teosofica di Madame Blavatsky, l'antroposofia di Rudolph Steiner, poi il perennialismo di René Guénon. Un gran numero di queste correnti sono accomunate dall'elaborazione di un discorso che cerca di collegare una riflessione metafisica sullo statuto dell'uomo e delle sue relazioni con il divino senza escludere la dimensione della natura che di fatto appare spiritualizzata. Di qui gli interessi di un loro gran numero per l'astrologia, per l'idea che gli astri non sono semplicemente dei pianeti inerti studiabili da un punto di vista fisico- meccanico, ma che hanno un potere attivo sull'uomo. L'idea di natura vivente è un'idea chiave delle correnti esoteriche occidentali come l'idea che un sistema di corrispondenze universali collega il macrocosmo naturale e il microcosmo umano . Poi vi sono correnti esoteriche che influenzano intellettuali, filosofi, letterati, artisti e scienziati che partecipano alla cultura del loro tempo. Inoltre, esistono formazioni culturali popolari, proprie a certi gruppi socialmente marginali, in posizione subalterna rispetto alla cultura d'élite. Abbiamo a che fare con concezioni del mondo, pratiche e istituzioni che resistono da secoli alle influenze e alla forza di trasformazione dei discorsi sia religiosi delle chiese ufficiali, sia della scienza moderna ( i tarocchi, la lettura delle carte, dei fondi di caffé...anche certi culti folklorici di origine pre- cristiana che hanno resistito al processo di cristianizzazione forzata delle campagne, come il tarantismo nelle Puglie, l'ideologia del malocchio, le pratiche magico- mediche…). Che cosa è, allora, l’esoterismo? J.M.Riviere in Storia delle dottrine esoteriche collega l’origine del termine al verbo greco eisoteo, che significa far entrare, quindi “aprire una porta, offrire agli uomini la possibilità di penetrare nell'interiore attraverso l'esteriore; simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, un senso occulto." L'esoterismo è "una dottrina segreta, un'iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in un consesso scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine e spesso tramandata in forma orale"(Cfr.: Storia delle Dottrine Esoteriche", di Jean Marques-Riviere, Edizioni Mediterranee). Altre fonti individuano la radice del termine nell’aggettivo greco esoterikòs che significa “interno, segreto”. Qualunque sia l’esatta etimologia, l’esoterismo è da sempre la tendenza ad “un insegnamento estremamente riservato, a cui venivano ammessi soltanto alcuni individui che avevano ricevuto una preparazione specifica. Gli altri, la massa, erano tagliati fuori. Gli stessi concetti, venivano appositamente ammantati di doppi significati, camuffati in più modi, quando addirittura i testi non venivano nascosti completamente alla vista, nei templi o in luoghi inaccessibili." "L'esoterismo è antico come il mondo; tutte le rivelazioni magiche presso i primitivi venivano compiute nel mistero, lontano dagli altri membri della tribù, all'ombra propizia di un bosco sacro, in un luogo appartato, oppure su una sommità isolata. La conoscenza delle tecniche che donano capacità sovrumane è sempre stata circondata dai misteri. Da lungo tempo esiste la distinzione tra il volgare, la moltitudine, il popolo-ritenuto ignorante, grossolano, goffo, istintivo- e gli eletti, i saggi, gli iniziati, gli adepti. Tale distinzione esisteva tanto in campo culturale come in quello religioso, e spesso l'uno si trovava ad invadere l'altro. Le tecniche di governo erano intimamente connesse con le tecniche magiche; l'ordine sociale era il riflesso fedele dell'ordine cosmico e magico della natura; il microcosmo, con la sua stabilità, assicurava l'ordine del macrocosmo. I segreti di stato, i mezzi magico- politici di dominio, i gesti rituali che asservivano il cielo erano riservati ad una cerchia ristretta, a coloro che erano degni di ricevere, conservare e trasmettere tali rivelazioni, esoteriche nella loro essenza per il fatto che avrebbero potuto dar luogo a conseguenze incalcolabili." "L'esoterismo nasce dall'assoluta conoscenza di chi ha osato per primo affrontare il peso della sapienza trafugandola agli antichi dei. All'alba della creazione l'uomo tradusse in conoscenze ciò che aveva captato dall'esterno. Durante la ricerca della ragione della propria vita il suo discernimento si svolse verso l'imponderabile, in quanto non poteva esistere soltanto il nulla. Tutto gli apparve improvvisamente, per trasmettersi dalla mente al cuore. Ogni percorso intrapreso portava l'uomo verso ricordi antecedenti: gli archetipi, solo apparentemente immobili, si manifestarono sotto forma di simboli tribali. Gli elementi avevano un'importanza fondamentale e la loro energia veniva impiegata quale legame con il tutto rappresentatati dall'universo. L'essere umano, soggetto alla grande opera divina, fu testimone di una spiritualizzazione progressiva, non diffusa alle masse ma riservata ad una ristretta e prescelta casta iniziatica. Da ciò si deduce che l'esoterismo è scaturito dalla parte più profonda dell'essere umano, restituendogli quel mondo che non poteva ricordare. Così, subito dopo le civilizzazioni preistoriche, si fece spazio alla luce dell'interiorità. Ogni interrogativo trovò un riscontro con l'inizio dei culti sacrali e delle varie manifestazioni misteriche. I grandi sacerdoti e i sommi capi detenevano il potere della conoscenza occulta, che esercitavano con grande segretezza, non condividendone con i profani che i frammenti indispensabili alla loro evoluzione. Solo chi dimostrava di essere degno di ricevere gli insegnamenti occulti veniva ammesso nella cerchia privilegiata di coloro che un giorno avrebbero guidato le tribù". "Le forme religiose ebbero sempre un aspetto essoterico e uno esoterico, esistevano l'insegnamento ad uso popolare e quello riservato a pochi. La maestà sacra del materiale religioso, dei riti temibili ed efficaci, esigeva una gerarchia dell'esecuzione, tanto quanto una gerarchia della conoscenza". Fin da subito l'insegnamento esoterico fu protetto. "Il pericolo di tale insegnamento stava nel modo di affrontare le problematiche dell'etica, della vita e della morte sotto aspetti che differivano dalle dottrine correnti". Inoltre gli iniziati, coloro che partecipavano a questi insegnamenti alternativi avevano l'obbligo del segreto perché queste conoscenze in mani sbagliate potevano causare danni gravissimi. Basta leggere alcune parole di Ermete Trismegisto. " Richiamandoti a questi principi, ti ricorderai facilmente delle cose che più a lungo ti spiegai e che qui sono riassunte. Ma evita di intrattenervi alla folla; non perché io voglia impedire che ne venga a conoscenza, ma perché non voglio esporti alle sue derisioni. Chi si somiglia si congiunge, e tra persone dissimili non può esistere amicizia. Queste lezioni devono essere udite da pochi, o presto non ve ne saranno più del tutto. Esse posseggono qualcosa di così particolare che spinge i malvagi ancor più verso il male. Guardati dalla moltitudine, perché questa non comprende la virtù di tali discorsi". Chiari dunque i riferimenti ad un possibile uso improprio delle conoscenze occulte che perciò dovevano rimanere nascoste ai più. "Queste parole di Ermete riassumono il pensiero delle diverse scuole religiose e iniziatiche; rendono comprensibile la necessita dell'esoterismo dei loro insegnamenti, le difficoltà dell'iniziazione, la severa scelta degli adepti, le rigorose regole di vita imposte ai confratelli. Esisteva l'imperiosa necessità di celare una dottrina inaccessibile, una saggezza che non fosse deformata dalla volgarizzazione"."A cosa serviva questa conoscenza? E' assolutamente necessario abbandonare la concezione intellettuale e razionalista della verità che caratterizza la nostra epoca moderna. Per quanto è possibile giudicare dagli insegnamenti tramandati fino a oggi, una conoscenza, per gli antichi, era ipso facto una regola di vita. Essi mal distinguevano la conoscenza ideologica e scientifica del mondo dal proprio personale modo d'essere; la rivelazione attraverso l'insegnamento, l'intuizione diretta o sopranormale, le gerarchie e le tecniche spirituali richiedevano una specifica condotta di vita. Le dottrine non venivano classificate, ma sperimentate. Tutto l'esoterismo era vivente, attivo, e partecipava al sacro, al magico. Ciò spiega altresì la ragione per cui ci sono riamaste ben poche testimonianze, dal momento che il segreto giurato veniva osservato rigorosamente, e gli ultimi adepti degli antichi Misteri sono scomparsi con l'insegnamento orale ricevuto che non hanno potuto, o voluto trasmettere". E' proprio per la necessità di segretezza tipica dell'insegnamento iniziatico che al giorno d'oggi si sa pochissimo del vero esoterismo. O meglio diciamo che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non conosce praticamente niente di quell'antico insegnamento. Sono stati scritti molti libri. "Accanto alle religioni e alle forme sociali delle diverse civiltà si può trovare l'esistenza di gruppi di illuminati, di saggi, di religiosi, di filosofi, che hanno scisso la loro vita in due parti, sacrificando a volte l'aspetto mondano per un'altra forma di esistenza. Qualunque sia l'opinione che si può nutrire nei riguardi di questi ricercatori di verità e di pace spirituale, essi meritano tutto il nostro rispetto: si deve ammirare chi sacrifica tutto per un ideale".Alcuni tra questi saggi svolgono un compito fondamentale: hanno la loro professione e tali sono per il resto del mondo ma dietro a questa copertura custodiscono i segreti dell'antica conoscenza. Certi magari sono persone molto semplici, che fanno lavori umili, altri ricoprono cariche importanti, alcune religiose, altre politiche. Possono quindi essere in posizioni diverse per via delle differenti necessità evolutive. Ma tutti, dal più piccolo al più grande, collaborano alla realizzazione del piano divino. "Nei secoli l'esoterismo si alterna o si confonde con altre forme di pensiero. Nei momenti di particolare chiusura, in cui viene messa in discussione la credibilità sia delle religioni sia delle scienze, cresce il bisogno di approfondire il lato nascosto delle cose. In realtà l'esoterismo è sempre esistito, conoscendo andamenti diversi-sviluppi o restrizioni- a seconda dei momenti storici. A fasi improntate alla tolleranza (es. il Rinascimento) succedettero epoche di repressione, oscurantismo e fanatismo religioso (la caccia alle streghe). Molti scienziati studiarono a fondo le dottrine esoteriche: basti pensare ad Ashmole, presidente e fondatore della Royal Society e cultore di alchimia e massoneria; oppure a Fludd e Yeats, che si interessarono al Rosacrucianesimo. D'altra parte, anche in tempi più recenti molti scienziati si sono avvicinati al mondo dell'esoterismo e dell'intuizione ( Jung).La tradizione iniziatica delle antiche scuole esoteriche è andata in gran parte perduta e non esistono scuole di livello superiore. Nel ridare vita a questi studi, ormai sviliti e confusi, e nel rileggittimarli secondo una dimensione più attuale fu determinante il contributo di Corbin, che divulgò il concetto di mundus immaginalis (un mondo intermedio che si colloca tra la materia e lo spirito). Anche Jung assunse un ruolo essenziale in questo senso, con la sua definizione degli archetipi. Grazie alla sua grande sensibilità interiore e al proprio intuito riuscì ad andare oltre l'aridità della visione scientifica. Riportò alla luce le antiche dottrine iniziatiche, alchemiche ed esoteriche, studiandone le origini e restituendo la propria nobiltà a ciò che appariva inutile e superato, sepolto sotto la polvere del tempo, schiacciato dall'ignoranza e dal materialismo più gretti. Va citato naturalmente anche l'apporto degli studiosi contemporanei che si batterono per riscattare l' esoterismo, come Antoine Faivre, René Guenon, Mircea Eliade ed Elémire Zolla."L' esoterismo è basato sull'assioma che il mondo sensibile non costituisce che una piccola parte della realtà. Il compito delle dottrine esoteriche è sempre stato quello di ottenere la conoscenza del mondo soprasensibile. Per raggiungere tale scopo non si avvalgono di uno strumento razionale ma dell'intuizione che l'iniziato Dante Alighieri chiama " luce intellettual piena d'amore". Per compiere l'indagine esoterica è indispensabile conquistare la capacità si utilizzare la facoltà intuitiva, attraverso un lungo tirocinio ed affinamento delle capacità latenti nell'uomo…alla radice di tutte le cose esiste un'energia, ripartita in vari ordini e livelli, la cui natura e sostanza devono essere comprese dall'uomo, in modo che possa impiegarla. Proprio perché opera nel misterioso campo delle energie, la scienza esoterica deve mantenere il segreto, riservando agli iniziati gli insegnamenti basilari- trasmessi in genere oralmente- ed il possesso della chiave dei misteri.Chiunque segua la strada esoterica deve essere scevro da settarismi e pregiudizi e favorire i rapporti tra le varie dottrine, per approfondirne la conoscenza. Si deve soprattutto agli antichi Egizi, ai Persiani, ai Frigi, ai Traci ed ai Greci, cioè alle antiche religioni misteriche se vi sono ancora loro tracce nelle religioni e filosofie moderne" "L'Egitto è la fonte dalla quale tutto si diffuse, la terra dove furono iniziati tutti i grandi esseri che bussarono alle porte dei suoi templi. Pitagora apprese a Tebe la scienza dei numeri, mentre Talete e Democrito acquistarono le loro conoscenze a Menfi. Si dice che anche Orfeo trovò in Egitto tutto ciò che ricercava, e che Platone ed Eudossio passarono molto tempo ad Eliopoli per appendere sia la morale sia le scienze matematiche. Fu a Sais che Licurgo e Solone attinsero i segreti della legislazione. Insomma, i luoghi iniziatici dell'Egitto erano anche scuole in cui si imparavano le arti, la filosofia, le scienze, la morale, la legislazione, la filantropia ed il culto". E inoltre, ma non per ultimi dobbiamo ricordare tra i vari personaggi che furono iniziati all'ombra delle piramidi anche Mosè e il Re dei Re, cioè Gesù Cristo. "Nella letteratura esoterica contemporanea compare il termine occultismo, spesso accomunato a catene o a correnti spiritiche di carattere magico- settario. Purtroppo si tratta di un aspetto attribuito erroneamente ad un ambito esoterico meno conosciuto e più profondo. L'esoterismo non è né una religione né una corrente specifica, ma un insieme di significati , di simboli, frutto di un percorso di ricerca che porta ad una dimensione iniziatica superiore. Rientra nell'ambito esoterico la facoltà, conseguita elevando le proprie capacità interiori, di conoscere e legare a sé le forze della natura, per utilizzarle in una forma magica e naturale, sempre a fini di bene e non egoistici, come accadeva nel Rinascimento e nella cultura celtica. "L'esoterismo, invece, è sempre stato e sempre sarà. Un grande faraone ha fatto incidere sulla sua tomba la frase "Io dormo, ma il mio cuore è sveglio": questo ci fa comprendere che grandi esseri che vivevano in tempi lontani avevano una conoscenza superiore alla nostra"( i vari brani sono tratti dai libri già citati).
L'esoterismo occidentale oggi.
È a partire dal secondo dopoguerra che gli storici delle religioni iniziano a prendere in esame i diversi ambiti della tradizione esoterica occidentale, fino ad allora ignorata dalla ricerca accademica. Vi sono così alcuni contributi quali i testi di Mircea Eliade per l'alchimia e lo sciamanesimo (Le Chamanisme et les techniques archaïques de l'extase, Paris, 1950; Forgerons et alchimistes, 1956), di Gershom Scholem per la cabala ebraica (Major Trends in Jewish Mysticism, 1941), di François Secret per la cabala cristiana (Les Kabbalistes chrétiens de la Renaissance, 1964), di Frances Yates per l'ermetismo e il neoplatonismo del Rinascimento (Giordano Bruno and the Hermetic Tradition, 1964; The Occult Philosophy in the Elizabethan Age, 1979), di Alexandre Koyré per la mistica e la teosofia tedesche (Mystiques, spirituels, alchimistes du XVIe siècle allemand, 1970), di Charles Puech per lo gnosticismo e il manicheismo. L’interessamento per l’esoterismo è continuato nel tempo ed oggi la sua fecondità è confermata dalla creazione di numerose cattedre in molti paesi, tra cui quella di Amsterdam (1999), e quella di Exeter in Inghilterra (2006). E in Italia, il Convegno internazionale alla Fondazione Cini nell’ottobre 2007, conferma l’attenzione a questa corrente spirituale che collega il passato con il presente, senza nulla togliere al cristianesimo. Semmai arricchendolo.
Maria de Falco Marotta

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