- ARCANA ARCANORUM SCALA di NAPOLI
Nel 1614, il medico ed alchimista Michael Maïer (1568 - 1622) aveva intitolato il suo primo libro Arcana Arcanissima. Quest'opera era dedicata al medico inglese William Paddy, amico di Robert Fludd. Nel XVIII° secolo, l'espressione arcana arcanorum si incontra nella letteratura rosacrociana, ad esempio nei Simboli segreti di Altona, pubblicati nel 1785 e 1788. Dopo la fine del XVIII° secolo, l'espressione Arcana Arcanorum designa dei materiali, insegnamenti e rituali, dai quali Cagliostro attinse nel corso dei suoi numerosi viaggi negli Ordini iniziatici d'Europa. Il suo insegnamento non evocava gli Arcana Arcanorum , ma il Secreto Secretorum (il Segreto dei Segreti), che significa la stessa cosa. Insegnamenti e rituali sorti da questi materiali sono rivelati al vertice di numerosi Ordini iniziatici in forme diverse. Rimessi l'8 ottobre 1816 al Grande Oriente di Francia, un compendio dei quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm è presentato il 20 novembre 1816 ai cinque membri di una commissione d'esame. Redatto in italiano, ha per titolo arcana arcanorum . Questi Arcana Arcanorum furono importati dall'Italia verso il 1816, dai fratelli Joly, Gabboria e Garcia che li avevano ricevuti nel 1813. Furono introdotti nel Rito di Misraïm, in parallelo ai quattro ultimi gradi, dal 87° al 90° , che non presentavano fino a quel momento alcun aspetto operativo . La composizione degli Arcana Arcanorum Nel XVIII° secolo, i circoli di adepti si applicavano allo studio di tre campi distinti, ma in permanente interrelazione: a) Un sistema teurgico di invocazione del Santo Angelo Custode o di una pluralità di angeli con dei riti, dei talismani, dei sigilli o altre tecniche. Lungi dall'essere fine a se stessa, questa evocazione segna l'inizio di un percorso. Beneficiando dell'assistenza dell'Angelo custode o degli angeli evocati, l'iniziato intraprende dei processi di trasmutazione, attraverso l'alchimia metallica o l'alchimia interna. b) Una pratica dell'alchimia metallica di laboratorio. I testi che mi è stato possibile consultare lavorano con l'antimonio. c) Una pratica delle alchimie interne, utilizzando i processi e le qualità sostanziali del corpo fisico considerato come Athanor . Ogni fattore, ogni tappa dell'alchimia metallica trova le sue corrispondenze nel corpo dell'adepto. Questo effettua un andirivieni permanente tra l'Opera esteriore e l'Opera interiore. Come il lettore potrà costatare nello studio del quaderno che segue, gli Arcana Arcanorum presenti nell'ambiente massonico non considerano che l'aspetto teurgico. Tuttavia, molti gradi del Rito di Misraïm insegnano l'alchimia metallica e la chiave delle vie interne sarebbe rappresentata nell'addobbo della Loggia nei quattro ultimi gradi del Regime di Napoli. La Massoneria egiziana e gli Arcana Arcanorum per Cagliostro, esisteva una continuità tra la “massoneria egiziana” ed i riti teurgici. La prima non era che una rappresentazione simbolica dei secondi. L'iniziato dei riti egiziani, preparato dal suo lavoro massonico, poteva passare alle tecniche teurgiche con la sensazione di una continuità naturale. Un rito come quello di Misraïm nacque sotto la forma di un sistema puramente cabalistico, senza gli Arcana Arcanorum che furono innestati in parallelo ai suoi ultimi gradi qualche anno più tardi, dopo il loro arrivo dall'Italia.
L'89° grado del rito di Misraïm propone il programma seguente: “ Si dà in questo grado, che si può chiamare l'ultimo della Massoneria del Rito di Misraïm, una spiegazione ampliata dei rapporti dell'uomo con la divinità, attraverso la mediazione degli spiriti celesti. Questo grado, il più stupefacente di tutti, esige la più grande forza d'animo, la più grande purezza di costumi e la fede più assoluta… La parola di passo è Uriel, nome di uno dei capi delle legioni celesti, che si comunica più facilmente agli uomini ”. Cosa sono diventate le istruzioni (orali?) che sviluppavano questo programma? Affronteremo forse questo argomento un'altra volta. Syllabus n° 1 – Segreti del Rito Capitolo I: Tegolatura ufficiale dei quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm o d'Egitto. Gradi 87, 88, 89 e 90 – Regime di Napoli – “Arcana Arcanorum”. Grado 87 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe. Sublime Principe della Massoneria – gr .^. ministro costituente grande regolatore generale dell'ordine – capo della prima serie (gr .^. 1 a 33). Riferimenti : cav. Ragon, Tegolatura Generale, Parigi, Collignon 1861, pp. 305-306. Tegolatura manoscritta, 1778, su pergamena. Grado di : L'unità filosofica con il Cosmo. Addobbi: Questo grado esige tre Templi: a) un tempio nero, illuminato da una sola candela, velata da una lanterna cieca. b) un tempio verde, illuminato da tre fiaccole disposte a triangolo. c) un tempio rosso (violaceo), illuminato da 36x2=72 candele. Simboli: Soltanto il terzo Tempio porta ad Oriente un simbolo della divinità: un triangolo luminoso con la Tetractys simbolica. Batteria: un solo colpo (O) Parole sacre: Domanda: «Io sono», risposta: «Noi siamo». Parole di passo: domanda: «Natura»; risposta: «Verità». Era : la prima del Mondo. Cordone: viola, bordato d'amaranto. Segno: alzare le mani verso il cielo, ad ipsilon, gli occhi in ammirazione, per rendere grazie al Dio unico. Titolo: Ven.bile Saggio-Presidente Ora: i lavori si effettuano dalla prima ora del giorno alla prima ora della notte. Toccamento: prendersi vicendevolmente le due mani, con le braccia incrociate. Abiti rituali: niente mantello. Ricamare sul cordone le lettere g .^. p .^. d .^. s .^. g .^. c .^. d .^. s .^. p .^. d .^. 87°grado. Sigillo: due quadrati formanti triangolo con un punto nel centro. Capitolo II: Insegnamento Tradizionale degli ultimi Quattro Gradi 1. Nota. Come detto molto giustamente dal cav. Ragon, i quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm formano una sintesi di tutta la Massoneria e sono tali da soddisfare lo spirito di ogni massone istruito. Non hanno nulla in comune con i quattro ultimi gradi del sistema di Bédarride, che non apporta alcuna rivelazione sistematica ed ordinata dei misteri cosmici. 2. GRADO 87 a) I tre Templi successivi vanno dall'oscurità alla luce. · Il primo è nero, in quanto ricorda le origini della vita sul nostro globo, dove il caos portava in sé i germi di tutte le creature. Il Sole feconda poco a poco questo caos oscuro e ne fa scaturire le prime forme di vita. n.b. – L'iniziato ha anche attraversato questa prima fase di oscurità in quanto è stato prima contenuto e nascosto nel ventre di sua madre durante la sua vita fetale e, per venire alla luce, ha dovuto, ad un certo punto, uscire da questa prima oscurità. · Il secondo è verde, in quanto ricorda la prima vegetazione apparsa sulle terre emerse quando il caos fece posto ad un cosmo organizzato. Verde è il colore della speranza, in quanto la vegetazione porta in sé la speranza del raccolto d'estate e dei frutti dell'autunno. n.b. – L'iniziato è un «uomo di desiderio», cioè di speranza in un giusto destino della sua vita. Osserviamo che le tre fiaccole simboleggiano l'effluvio vivificatore che percorre tutto il cosmo sui tre piani: materiale, astrale e spirituale. · Il terzo è rosso/violaceo: in quanto l'opera cosmica è compiuta quando il fuoco cosmico genera in permanenza i suoi germi di vita e lancia le anime sulla terra. n.b. – Una volta illuminato, l'iniziato diventa radiante e riversa sugli altri una radiazione benefica. Arde di bontà, di carità, d'altruismo. «Zelus tuus devoravit me». b) La batteria ha un solo colpo in quanto non c'è che una sola armonia cosmica, percettibile dal libro della natura, che ci rivela il piano divino, la sua armonia, il suo irradiamento d'amore. Ci si identifica allora con tutto ciò che vive. Natura dà Verità, e questa dà quel sentimento di unità: Io sono- Noi siamo. c) L'era è la prima del mondo in quanto ricorda l'origine della nostra vita cosmica: Ordo ab Chao. d) L'ora: la prima, ricorda anche questa «genesi», questo inizio, questo punto di partenza. e) Per l'uomo, vi sono il campo materiale ed il campo spirituale, strettamente uniti ed inseparabilmente coniugati in lui: da questo quei due quadrati simbolici, con un punto nel centro, indicante l'unità del nostro essere, fatto sia di carne che di spirito. f) Il segno è strettamente pitagorico: formare con le braccia tese verso l'alto la lettera maiuscola Ipsilon (Y), chiamando l'infinito con le due braccia alzate. È la posizione classica della preghiera più efficace (cfr. i bronzi greci indicanti un efebo in preghiera). g) Le settantadue candele formano due gruppi di trentasei luci. In quanto vi sono due quadrati da illuminare: quello che rappresenta il corpo e quello che rappresenta l'anima. Trentasei è il numero della Tetractys pitagorica, in quanto comporta il cubo di 1 (1), il cubo di 2 (8) ed il cubo di 3 (27); 1?=36. Nota generale : l'87° grado insegna all'iniziato a porsi nel suo centro naturale, il macrocosmo; deve percepirne l'evoluzione (dal caos all'ordine, e dal nero al rosso passando attraverso il verde), coglierne l'unità e vivere in unione con tutto ciò che vive attorno a noi ed in noi. Bisogna tendere le braccia alla Luce ed essere in risonanza con la Vita divina nell'universo. 3. GRADO 88. a) Il Sole che brilla al centro di un mondo ovale ci ricorda il nostro posto nella natura manifestata. Tutto vi germoglia, tutto è verde, tutto è chiamato ad una più grande perfezione; ma attenzione tuttavia, non bisogna essere abbagliati da una luce troppo viva; la verità non brilla con un solo baleno folgorante. È al contrario una scienza progressiva che si assimila dolcemente, con prudenza e saggezza. Da qui il principio della riflessione, che protegge l'occhio sensibile da una luce troppo viva. Anche gli Illuminati di Baviera adottavano questo segno simbolico all'apertura del loro grado di Minerval e questo segno è la prima parte del segno segreto dei Martinisti. È una chiave universale che ci ricorda efficacemente la modestia del Saggio, la semplicità di cuore dell'iniziato che avanza verso la Luce, senza temerarietà e senza arroganza. b) La parola sacra «Zao», che in greco significa «io vivo», ha dunque un profondo significato. Molti credono di vivere, ma in realtà non vivono realmente in quanto passano su questa terra senza vederla e senza capirla. L'iniziato, al contrario, non è più un profano, non è più un cieco. Vede tutte le cose, percepisce le magnetizzazioni più segrete del cosmo e vive in armonia con lui.
c) Molto interessante è il simbolo del mantello azzurrino che l'adepto riveste in questo grado. È contemporaneamente una barriera protettrice contro gli attacchi esterni ed il guscio di un uovo mistico in cui l'iniziato si rinchiude su se stesso, riceve le onde cosmiche e fa germogliare in sé la messe spirituale. La tradizione del mantello è ellenica e pitagorica. È l'abito classico del filosofo. In lui vibrano la corrente solare ed il suo peplo è azzurro in quanto percepisce l'armonia delle sfere nascoste nell'azzurro dei cieli. Eliminiamo in noi ogni oscurità. Con la meditazione profonda, ascoltiamo l'invisibile parlare in noi. Nota generale : L'88° grado ci fa partecipare interiormente all'onda vitale del cosmo o macrocosmo. Apriamo i nostri occhi interiori e percepiamo ciò che il profano ignorerà sempre. grado 88 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe Sublime Pontefice della Massoneria – sovrano gran patriarca, gran ministro costituente -capo della seconda serie (gr .^. 34 a 66) Grado: del Microcosmo. Addobbi: Il Tempio è di forma ovale, i parati di colore verde (verde acqua). Simbolo: Un Sole radiante (Helios- Aktinas- Ballôn). Dignitari: Su un trono, all'oriente, il Gr.^. Presidente. Alla sua destra, ai suoi piedi, il Gr .^. Referendario – Gr.^. Oratore. Batteria: Con la mano, battere tre colpi uguali (O O O). Parola sacra: Balbek (o) Heliopolis (città del Sole). Era: nessuna Ora: nessuna Segno: Detto di riflessione: aprire la mano sinistra sulla fronte al di sopra del sopracciglio sinistro. Toccamento: Prendersi le braccia in Catena d'unione. Abito rituale: Mantello e cordone di colore azzurro. Sul cordone, ricamare le lettere s.^.p.^.d.^.s.^.c.^.d.^. 88° grado. Grado 89 Sublime Maestro della Grande Opera – sovrano gran patriarca, gran ministro costituente -capo della terza serie (gr.^. 67 a 77) Grado: Del Mediatore, cioè del legame vivente tra il visibile e l'invisibile, tramite la mediazione degli spiriti celesti. Tempio: rosso Parola di passo: Uriel (o Hephaïstos). Parole sacre: Iehovah (o Zeus). Segno: detto d'intrepidezza: toccarsi mutualmente il cuore, con il medio della mano destra. Parola d'ordine: «Il mio cuore non trema». Batteria: nessuna Abito rituale: un mantello bianco ed un cordone rosso-fuoco, orlato di nero. Grado 90 Sovrano Gran Maestro Assoluto, capo della quarta serie (gr.^. 78 a 90) del concistoro della saggezza suprema. Addobbi: Tempio di forma rotonda, rappresentante le terre dell'universo ed il nostro mondo. Parola di passo: Sophia (Saggezza). Parole segrete: Dire «Osiris» dopo aver sentito dire «Isis». Acclamazione: tre volte «Fiat». Veste rituale: grembiale e cordone bianchi. Sul grembiale, dipingere: la luna, il Sole, sette pianeti, un uovo alato, una palma a sinistra ed una scala a destra. Sul cordone, dipingere: la luna, il Sole, sette stelle, l'ouroboros (serpente che si morde la coda), Janus, due mani unite, le parole «Nulla al di là; pace agli uomini». Sigillo segreto: Al centro, un triangolo con un punto nel centro; una Ipsilon pitagorica formante i raggi che escono dal triangolo; il tutto in un quadrato, contenuto in un altro, il tutto in un triplice cerchio. Parole d'apertura : «Pace agli uomini». 4. GRADO 89. Qui, si cambia il mantello azzurro con uno completamente bianco, in quanto si va ora a toccare e percepire il mondo angelico che prolunga il nostro mondo nell'invisibile e lo riallaccia al centro ineffabile di ogni esistenza. Uriel, che è una parafrasi di Héphaïstos, è l'angelo del fuoco, in quanto il fuoco è il grande legame tra l'invisibile ed il visibile. Prima con i fuochi sacri, fiamme viventi che animano una tornata rituale; poi con il fuoco spirituale, che raggiunge l'anima e la trasporta con le delizie dell'unione con la sua fonte ineffabile. Questa osmosi tra i mondi spirituali e noi esiste: il discepolo che vi partecipa non ha nulla da temere da lei. Da cui la parola d'ordine: «Il mio cuore non trema». Ma guai al profano, all'apprendista stregone che cercasse di mettere in moto le potenze che intuisce e non ha il diritto di asservire: sarà stritolato come Prometeo. Il cordone ha il colore del fuoco; il suo orlo è nero, in quanto il fuoco spirituale viene a visitare il nostro essere materiale, ancora legato al ciclo della materia. Nota generale: Ragon ha molto giustamente detto di questo grado: «È il più stupefacente ed il più sublime di tutti, esige la più grande forza d'animo, la più grande purezza di costumi e la fede più intrepida». 5. GRADO 90. L'ultimo grado del Regime di Napoli della Massoneria Egiziana forma il Concistoro della Saggezza. È la conclusione, il risultato di tutta una evoluzione interiore, il coronamento di tutto il lavoro iniziatico. La parola di passo lo dice: Sophia, nome greco che significa «saggezza». Ecco il fine raggiunto al termine del lavoro dal vero iniziato. Egli ha scrutato, pesato, studiato, confrontato, sperimentato e capito. Egli coglie contemporaneamente: a) la vita cosmica dov'è integrato; da cui il decoro astronomico del grado. b) la dualità dell'universo, simboleggiata nel primo grado dalle colonne B.^. e J.^. e nell'ultimo grado dalle due polarità cosmiche simboleggiate dalla Luna (Iside) e dal Sole (Osiride). c) la sola condizione umana della felicità umana: la pace tra gli uomini (da cui il rito d'apertura e l'acclamazione «Fiat», che questo augurio di pace realizza. «Pace agli uomini – Fiat». L'iniziato è persuaso di questa necessità e collabora a tutto ciò che può portare gli umani ad una mutua comprensione e ad un'intesa fraterna. Armonia nel cielo, armonia nei cuori, pace su questa terra: questa è la filosofia del Rito. d) l'interdipendenza di tutto ciò che esiste: da cui il meraviglioso sigillo segreto del Rito dove sono richiamati insieme la radiazione divina (triangolo con il punto), le due vie dell'uomo (Ipsilon in raggi), le opere della materia e quelle dello spirito (due quadrati incastrati), l'ultima interpretazione dei tre mondi (i tre cerchi concentrici). È un simbolo completo, razionale, ricco di rivelazioni. Il grembiale autentico del grado è molto rivelatore, anche lui. L'uovo alato insegna insieme la nostra generazione, un ovulo uscito dalle ali dell'anima immortale, e l'origine del nostro mondo, il caos, già così ben descritto nelle tradizioni sacerdotali dell'antico Egitto. Occorre qui ricordare l'uscita dell'uovo solare fuori dalle acque dell'abisso primitivo e quella nascita di un mondo organizzato fuori dal caos «antico e primitivo» secondo la teologia di Hermopolis. La scala, che sale verso il Sole, ci dà i gradi dell'ascesa personale, che deve sfociare nell'unione con l'ineffabile. La palma, carica di frutti, guarda verso la Luna, in quanto è il simbolo dei frutti della terra, nati dall'opera fecondante del Sole. In quanto all'ouroboros ellenico, ricorda l'unità del mondo: en to pan. Nota generale : Il 90° grado è il risultato logico di ogni studio iniziatico. Dà delle lezioni filosofiche della massoneria una sintesi ammirevole, una chiara conclusione. L'iniziato conosce la sua vera collocazione in seno all'universo vivente. Ne conosce i limiti, le schiavitù e la grandezza. Non ha da modificare ciò che è, se non la sua volontà. Deve interrogarsi davanti al piano cosmico dov'è integrato. Ne percepirà allora la magnetizzazione segreta, la vita occulta, la gioia spirituale, ciò che Pitagora chiamava «l'armonia delle sfere». Non è forse questo, alla fin fine, il solo, ammirevole, lo scopo reale di ogni iniziazione? Nota storica. Prima di noi Ragon ha già indicato quanto il Regime di Napoli ha di personale, di speciale, di originale. Il Misraïm di Napoli costituisce da solo una scuola autonoma, ricca di tradizioni segrete, di verità nascoste e di tesori spirituali. Ha in modo evidente origini egitto-greche. Le sue parole sacre ed i suoi insegnamenti lo dimostrano. Si tratta di tradizioni anteriori alla Cabala e di cui questa ha talvolta riprodotto l'eco. Misraïm è dunque un Rito che merita di essere conosciuto e che può dare ad uno spiritualista grandi illuminazioni e le più immortali speranze. Nota supplementare. Evitiamo qualsiasi confusione tra il Rito originale ed antico, che è quello di Misraïm, e le copie che ne furono fatte al momento della creazione dei Riti di Memphis o di Memphis-Misraïm. Queste copie sono posteriori e molto disorganiche. Persino il sigillo di Memphis è una volgare amplificazione del sigillo di Misraïm che racchiude nel suo centro. Syllabus n. 2 Note sulla tradizione egitto-greca del rito Nota generale: L'insegnamento iniziatico si trasmette tradizionalmente «da bocca ad orecchio» e per mezzo di simboli esoterici. Allo stesso modo che la scrittura egiziana comportava diversi gradi di significato andando dalla redazione demotica a quella tramite geroglifici, così certi simboli tradizionali sono suscettibili di diversi significati. È evidentemente la più segreta di tutte che insegnano gli Ordini iniziatici. La storia ci evidenzia l'origine egiziana della maggior parte delle tradizioni greche. Da un lato, tutte le guide e gli istruttori sociali delle diverse comunità greche si recano preliminarmente in Egitto per esservi iniziati e formati per la loro missione (Solone, Licurgo, Talete, Pitagora, Platone, Plutarco, ecc.); dall'altro la parte essenziale delle tradizioni esoteriche è rigorosamente di origine egiziana come dice Plutarco ed afferma Erodoto. Ne deriva che esiste un fondo comune di tradizioni egitto-elleniche che costituiscono la vera iniziazione. Nello sviluppo delle civiltà, questa corrente si ritrova in diversi paesi: sia tramite il pitagorismo ed il neopitagorismo, sia tramite l'essenismo o sincretismo alessandrino, sia anche tramite certi filosofi arabi. Misraïm non è dunque un elemento nuovo nella storia dell'iniziazione antica tradizionale. È soltanto una delle branche di questa tradizione le cui radici sono egiziane ed il tronco ellenico. Sfortunatamente per questo Rito, non è che nei suoi quattro ultimi gradi del Regime di Napoli (87, 88, 89 e 90) che la corrente tradizionale si scorge in modo irrefutabile. Pur chiamandosi «Rito d'Egitto», l'Ordine di Misraïm classico è, nei suoi altri gradi, essenzialmente cabalistico e Ragon lo chiama per questa ragione «Ordine giudaico di Misraïm». La maggior parte dei suoi propagatori erano degli israeliti praticanti ed hanno dato uno sviluppo, che si può capire, alla parte cabalistica. Ma hanno dimenticato che la Cabala è, storicamente, un elemento relativamente recente, posteriore alla tradizione egitto-ellenica i cui segreti sono millenari e si ritrovano nella cabala in modo evidente. Lo si deduce quando nella maggior parte dei gradi inferiori all'87°, molte tradizioni cabalistiche sono in realtà una ripetizione o un'amplificazione di insegnamenti anteriori egitto-ellenici. 1. Note sull'87° grado Tradizione egitto-greca sulla storia del Cosmo vivente e sull'origine del nostro mondo: a) Esistono nella tradizione egiziana primitiva diverse leggende simboliche sull'origine del Cosmo. Il papiro magico Harris narra (6,10 ss) che vi fu inizialmente un'acqua scura e primordiale, il Noun . Ne uscì un'isola, e su questa un uovo mistico da cui uscì un'oca solare; la luce nacque con lei. L'uccello divino s'invola pigolando, prende il suo posto nel cielo, inonda il mondo con i suoi raggi; subito l'oscurità primitiva fa posto al giorno, il silenzio del mondo cessa; il cielo feconda la terra. Un'altra versione di questo avvenimento cosmico ci è data da una traduzione di Kees (Zeitschrift fur agyptische sprache und altertumskunde, 57, 116 ss) ; è da un fiore di loto che il giovane sole sarebbe uscito dall'acqua primordiale. b) Si verifica allora tutta un'evoluzione: il caos primitivo lascia il posto ad un universo organizzato; il cielo e la terra che erano un tutt'uno si separano, la dea del cielo, Nut, che era coricata con il suo sposo Geb, dio della terra, è sollevata dal dio dell'aria, Shu, che è loro padre, scena che è spesso rappresentata dagli artisti dell'Antico Impero. c) Il sole diventa allora il trionfatore universale: il suo occhio di fuoco dissolve ogni tenebra ed ogni esistenza ribelle, gli si erigono dei templi elementari durante le prime dinastie: questi templi sono aperti, un obelisco vi attira la forza divina. Vi sono dunque tre fasi in questa evoluzione del Cosmo vivente. L'87° grado corrisponde molto esattamente a questi tre stadi; i suoi tre templi successivi sono rigorosamente conformi alla leggenda tradizionale. Il tempio nero è appena illuminato da una sola candela racchiusa in una lanterna cieca che ne attenua la debole luce: troviamo qui l'immagine sensibile del Caos oscuro ma dove vi è già una speranza, un germe di vita. Il tempio verde mostra il sorgere della vegetazione. Il tempio rosso, il trionfo delle forme della vita universale grazie all'azione benefica dei vivi raggi solari. Questi decori sono dunque autenticamente egiziani ed è il caso di rilevare che quando questi rituali furono stabiliti, i geroglifici non erano ancora conosciuti né decifrati. È dunque impossibile attribuire il Rito di Misraïm a semplici volgarizzatori posteriori alla scoperta di Champollion. L'antichità e la realtà della tradizione egitto-greca attraverso le epoche è così chiaramente dimostrata. Quando l'alfabeto egiziano sarà decifrato, si vedrà con sorpresa, durante il primo esame dei papiri autentici, che la tradizione dell'Egitto antico si ritrova nel Rito di Misraïm che è dunque realmente un rito d'Egitto, poiché la sua tradizione orale corrisponde fedelmente alla traduzione manoscritta che non sarà rivelata che molto più tardi. Osserviamo inoltre che la Grecia che ha ricevuto, anche lei, la tradizione egiziana, l'ha ripresa ed ampliata in forma figurata nel Timeo di Platone dove è descritta matematicamente l'azione divina che fa passare il mondo dal caos all'ordine. Pochi massoni, anche istruiti, sanno che il loro motto « Ordo ab Chao » è ben anteriore al cristianesimo poiché ha per autore Platone stesso (Timeo, 29°-30 a). D'altra parte, l'uomo è nato «per conoscere l'essenza della natura» ha scritto il pitagorico Archita di Taranto, che fu il professore di Platone (frammento metafisico n° 6). «Vedere e conoscere ciò che ci circonda, ecco ciò che è proprio alla nostra saggezza» (stesso frammento). Da cui le parole sacre: «Natura-Verità» e «Io sono - Noi siamo»; è la conclusione dello studio della natura basata su quei principi. In quanto al quadrato, importante simbolo della tradizione egitto-greca, riporta, dice Filolao di Taranto, noto pitagorico, nel suo frammento n° 20 , l'immagine dell'essenza divina. Esprime l'ordine perfetto. È ad angoli retti, a manifestare l'immutabilità; i suoi lati uguali assicurano la sua permanenza. Ritroviamo questo quadrato non soltanto nel sigillo di Misraïm, ma anche nei toccamenti dei gradi 87 e 88 dove, prendendosi sia le mani che le braccia, si disegna un quadrato poiché si hanno per fare questo le braccia preliminarmente incrociate. Il viola del cordone è il colore della spiritualità nata dalle nozze dell'azzurro celeste e del rosso fuoco. Il suo bordo amaranto ricorda il colore dei nastri portati dai mistici greci partecipando alla processione di Eleusi. Il viola è il colore del mantello del dio solare Apollo (Portal, p. 237). Il triangolo del sigillo, con un punto nel centro, ci ricorda che Dio è la causa che genera tutte le cose in permanenza e da cui tutto emana (Proclo, ad Iucl, Elementa, I, 36), vecchia idea ripresa da Filolao (frammento 20). Dio agisce qui sul corpo come sull'anima del neofita, ognuno simboleggiato da un quadrato. Li illumina dentro. Anche il segno tradizionale della preghiera greca (pregare ad Y) completa perfettamente la caratteristica ellenica ed egiziana di questo importante grado. 2. Note sull'88° grado. Complemento del grado precedente, quest'ultimo insiste ancora sulla fioritura delle forme di vita nel mondo. Il colore verde dei parati è tradizionalmente quello della natura, della vegetazione. Ecco perché Apuleio ci ricorda nell'XI° libro delle sue Metamorfosi che sono obbligatoriamente delle corone di frasche verdi che venivano consegnate ai postulanti in occasione della loro iniziazione. Il colore azzurro del mantello è qui volutamente negativo in quanto questo grado indica il rientro in se stessi, la passività del postulante che deve ricevere dall'esterno gli influssi celesti che farà germogliare in sé. È la seconda parte del segreto tradizionale di Eleusi: Kué , cioè «germe», partorisce, dopo che la rugiada celeste è discesa ( Hué : discende, piove, cade). Qui, l'iniziato è ricettivo, tutto avviene in lui stesso, il microcosmo. È il metodo della meditazione profonda, della «notte oscura dei sensi» che attende la discesa del raggio illuminante. È la posizione dell'uomo di desiderio che attende la venuta dell'Uno così brillantemente descritta da Plotino nelle sue Enneadi . E che finisce col percepire in sé il battito della vita universale. Molti metodi orientali tendono allo stesso fine con diversi artifici respiratori (yoga). 3. Note sull'89° grado. Tutto è rosso, qui: decori, cordone, calore del cuore. Soltanto l'adepto indossa un mantello immacolato. Il rosso è contemporaneamente il colore del fuoco e quello della gerarchia (re, senatori romani, grandi pontefici, attualmente cardinali). È anche il colore del mantello del maestro istruttore che è Luce ed Amore (il Buddha, Pitagora). Il bianco è il colore sacerdotale per eccellenza. In quanto per entrare in contatto con le potenze angeliche che servono da intermediari, da mediatori, tra le gerarchie degli spiriti celesti e gli uomini ancora incarnati nella materia, il richiedente deve essere puro di corpo, puro di veste, puro di cuore e di pensiero. Pitagora imponeva questo colore ai suoi sacerdoti; l'aveva visto fare in Egitto. Per tentare di avvicinare l'invisibile, l'iniziato dell'89° grado deve dunque presentarsi con vesti immacolate davanti alla soglia dell'ineffabile. Il primo dei mediatori è l'abitante del fuoco simboleggiato dalle parole «Uriel» o «Hephaïstos». Tutto vive nella natura. L'aria è animata da milioni di germi che gli antichi pitagorici vedevano danzare nel raggio solare. L'acqua è popolata da migliaia di creature elementari (amibes). La terra cela nel suo seno tutti i semi, tutti i germi, tutti gli esseri. Il fuoco, anche lui, è abitato ed animato da esseri invisibili ai nostri occhi ma percettibili da un iniziato che li chiama «pre-adamiti» o «salamandre» o ancora «Geni del fuoco». È qui il primo mediatore. Ne deriva che occorre un certo numero di fuochi viventi durante ogni riunione di questo grado. Ma il rituale non ne parla, è essenzialmente variabile a seconda delle qualità personali dell'operatore. Occorre sempre un numero dispari, in quanto ciò che è pari è divisibile. Mentre l'operazione di chiamare a sé le forze dall'alto esclude ogni possibilità di imperfezione o di divisione. Confrontiamo qui il nostro Rito con quello di Cagliostro, che introdusse un Rito evocatorio egiziano a Lione e vi ottenne davanti a numerosi testimoni dei fenomeni incontestabili di contatto con l'invisibile. Anche qui, i mantelli sono bianchi ed il fuoco sacro deve bruciare in permanenza durante l'invocazione delle potenze mediatrici. Poco importa quale potenza benefica svolga questo ruolo, che sia un saggio egiziano, greco o ebreo. L'essenziale è che vi sia un contatto, un aiuto. «Il mio cuore non trema» in quanto l'invisibile è nostro amico, il nostro protettore, il nostro salvatore, il nostro aiuto permanente, grazie ad una ineffabile osmosi. Un bambino non deve mai temere l'arrivo di suoi pari, materiali o spirituali. Queste parole d'ordine sono dunque rigorosamente autentiche e non possono essere state date che da iniziati che avevano ottenuto questo prezioso contatto. 4. Note sul 90° grado. Se l' ouroboros greco è dipinto sui decori dei dignitari di questo grado, è che tutta la filosofia di questo ultimo grado chiude il cerchio dell'iniziazione massonica. Stupefacente sintesi, si ritorna al primo grado della scala. Si vede così che la fine raggiunge l'inizio, il serpente eterno si morde la coda. Tutto in natura è un eterno ricominciare. Il Giano dipinto sul cordone rappresenta, come il sole e la luna, le due polarità del mondo. Ritroviamo così le due colonne dell'apprendista che ci sono familiari: B.^. e J.^., ma dando loro due nomi grecizzati: Osiride ed Iside, che bisogna leggere in egiziano Ouserew e Eseth . Si sostituisce la tradizione ebraica con la più antica egitto-greca dove i due aspetti della vita universale sono religiosamente definiti ed onorati. Tutta la vita dell'iniziato oscilla tra questi due poli; materia e spirito, bene e male, gioia e dolore. Tutta l'iniziazione deve condurci dalla Luna al Sole, da Iside ad Osiride, dalla materia all'essenza divina. È tutto qui, non vi è altra iniziazione. La conclusione del grado è duplice: a) sul piano spirituale, esiste una scala mistica che bisogna salire grado per grado per raggiungere l'ineffabile. b) Sul piano materiale, esiste un dovere puro; quello di essere un uomo socialmente utile, irraggiante sugli altri la luce ed il calore che ha ricevuto. È la negazione della piaga del nostro tempo, l'egoismo. Da qui quell'ammirevole saluto «Pace agli uomini». Non si può augurare loro niente di meglio: pace interiore della loro coscienza, pace esteriore nei rapporti coi loro simili. L'iniziazione non è dunque un'egoistica collezione di segreti individuali in grado di dare a chi li possiede un ascendente sugli altri, di cui potrebbe peraltro fare un cattivo uso. La vera iniziazione è al contrario la comunicazione di segreti tradizionali che rendono l'uomo migliore, che gli indicano il suo posto nell'insieme del mondo e che gli impongono di conseguenza di svolgere il suo ruolo benefico per non rovinare l'armonia dell'insieme. Misraïm riempie questo ruolo, ma è stato mal compreso. Questo Rito ha tuttavia in sé un insegnamento non equivoco di amore universale, di pace sociale, di elevazione spirituale, di collaborazione con il cielo. È dovere dei suoi figli fedeli di vivere quella lezione permanente della saggezza antica ed adempiere così il loro dovere cosmico.!!!"
Denis Labourè
L'89° grado del rito di Misraïm propone il programma seguente: “ Si dà in questo grado, che si può chiamare l'ultimo della Massoneria del Rito di Misraïm, una spiegazione ampliata dei rapporti dell'uomo con la divinità, attraverso la mediazione degli spiriti celesti. Questo grado, il più stupefacente di tutti, esige la più grande forza d'animo, la più grande purezza di costumi e la fede più assoluta… La parola di passo è Uriel, nome di uno dei capi delle legioni celesti, che si comunica più facilmente agli uomini ”. Cosa sono diventate le istruzioni (orali?) che sviluppavano questo programma? Affronteremo forse questo argomento un'altra volta. Syllabus n° 1 – Segreti del Rito Capitolo I: Tegolatura ufficiale dei quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm o d'Egitto. Gradi 87, 88, 89 e 90 – Regime di Napoli – “Arcana Arcanorum”. Grado 87 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe. Sublime Principe della Massoneria – gr .^. ministro costituente grande regolatore generale dell'ordine – capo della prima serie (gr .^. 1 a 33). Riferimenti : cav. Ragon, Tegolatura Generale, Parigi, Collignon 1861, pp. 305-306. Tegolatura manoscritta, 1778, su pergamena. Grado di : L'unità filosofica con il Cosmo. Addobbi: Questo grado esige tre Templi: a) un tempio nero, illuminato da una sola candela, velata da una lanterna cieca. b) un tempio verde, illuminato da tre fiaccole disposte a triangolo. c) un tempio rosso (violaceo), illuminato da 36x2=72 candele. Simboli: Soltanto il terzo Tempio porta ad Oriente un simbolo della divinità: un triangolo luminoso con la Tetractys simbolica. Batteria: un solo colpo (O) Parole sacre: Domanda: «Io sono», risposta: «Noi siamo». Parole di passo: domanda: «Natura»; risposta: «Verità». Era : la prima del Mondo. Cordone: viola, bordato d'amaranto. Segno: alzare le mani verso il cielo, ad ipsilon, gli occhi in ammirazione, per rendere grazie al Dio unico. Titolo: Ven.bile Saggio-Presidente Ora: i lavori si effettuano dalla prima ora del giorno alla prima ora della notte. Toccamento: prendersi vicendevolmente le due mani, con le braccia incrociate. Abiti rituali: niente mantello. Ricamare sul cordone le lettere g .^. p .^. d .^. s .^. g .^. c .^. d .^. s .^. p .^. d .^. 87°grado. Sigillo: due quadrati formanti triangolo con un punto nel centro. Capitolo II: Insegnamento Tradizionale degli ultimi Quattro Gradi 1. Nota. Come detto molto giustamente dal cav. Ragon, i quattro ultimi gradi del Rito di Misraïm formano una sintesi di tutta la Massoneria e sono tali da soddisfare lo spirito di ogni massone istruito. Non hanno nulla in comune con i quattro ultimi gradi del sistema di Bédarride, che non apporta alcuna rivelazione sistematica ed ordinata dei misteri cosmici. 2. GRADO 87 a) I tre Templi successivi vanno dall'oscurità alla luce. · Il primo è nero, in quanto ricorda le origini della vita sul nostro globo, dove il caos portava in sé i germi di tutte le creature. Il Sole feconda poco a poco questo caos oscuro e ne fa scaturire le prime forme di vita. n.b. – L'iniziato ha anche attraversato questa prima fase di oscurità in quanto è stato prima contenuto e nascosto nel ventre di sua madre durante la sua vita fetale e, per venire alla luce, ha dovuto, ad un certo punto, uscire da questa prima oscurità. · Il secondo è verde, in quanto ricorda la prima vegetazione apparsa sulle terre emerse quando il caos fece posto ad un cosmo organizzato. Verde è il colore della speranza, in quanto la vegetazione porta in sé la speranza del raccolto d'estate e dei frutti dell'autunno. n.b. – L'iniziato è un «uomo di desiderio», cioè di speranza in un giusto destino della sua vita. Osserviamo che le tre fiaccole simboleggiano l'effluvio vivificatore che percorre tutto il cosmo sui tre piani: materiale, astrale e spirituale. · Il terzo è rosso/violaceo: in quanto l'opera cosmica è compiuta quando il fuoco cosmico genera in permanenza i suoi germi di vita e lancia le anime sulla terra. n.b. – Una volta illuminato, l'iniziato diventa radiante e riversa sugli altri una radiazione benefica. Arde di bontà, di carità, d'altruismo. «Zelus tuus devoravit me». b) La batteria ha un solo colpo in quanto non c'è che una sola armonia cosmica, percettibile dal libro della natura, che ci rivela il piano divino, la sua armonia, il suo irradiamento d'amore. Ci si identifica allora con tutto ciò che vive. Natura dà Verità, e questa dà quel sentimento di unità: Io sono- Noi siamo. c) L'era è la prima del mondo in quanto ricorda l'origine della nostra vita cosmica: Ordo ab Chao. d) L'ora: la prima, ricorda anche questa «genesi», questo inizio, questo punto di partenza. e) Per l'uomo, vi sono il campo materiale ed il campo spirituale, strettamente uniti ed inseparabilmente coniugati in lui: da questo quei due quadrati simbolici, con un punto nel centro, indicante l'unità del nostro essere, fatto sia di carne che di spirito. f) Il segno è strettamente pitagorico: formare con le braccia tese verso l'alto la lettera maiuscola Ipsilon (Y), chiamando l'infinito con le due braccia alzate. È la posizione classica della preghiera più efficace (cfr. i bronzi greci indicanti un efebo in preghiera). g) Le settantadue candele formano due gruppi di trentasei luci. In quanto vi sono due quadrati da illuminare: quello che rappresenta il corpo e quello che rappresenta l'anima. Trentasei è il numero della Tetractys pitagorica, in quanto comporta il cubo di 1 (1), il cubo di 2 (8) ed il cubo di 3 (27); 1?=36. Nota generale : l'87° grado insegna all'iniziato a porsi nel suo centro naturale, il macrocosmo; deve percepirne l'evoluzione (dal caos all'ordine, e dal nero al rosso passando attraverso il verde), coglierne l'unità e vivere in unione con tutto ciò che vive attorno a noi ed in noi. Bisogna tendere le braccia alla Luce ed essere in risonanza con la Vita divina nell'universo. 3. GRADO 88. a) Il Sole che brilla al centro di un mondo ovale ci ricorda il nostro posto nella natura manifestata. Tutto vi germoglia, tutto è verde, tutto è chiamato ad una più grande perfezione; ma attenzione tuttavia, non bisogna essere abbagliati da una luce troppo viva; la verità non brilla con un solo baleno folgorante. È al contrario una scienza progressiva che si assimila dolcemente, con prudenza e saggezza. Da qui il principio della riflessione, che protegge l'occhio sensibile da una luce troppo viva. Anche gli Illuminati di Baviera adottavano questo segno simbolico all'apertura del loro grado di Minerval e questo segno è la prima parte del segno segreto dei Martinisti. È una chiave universale che ci ricorda efficacemente la modestia del Saggio, la semplicità di cuore dell'iniziato che avanza verso la Luce, senza temerarietà e senza arroganza. b) La parola sacra «Zao», che in greco significa «io vivo», ha dunque un profondo significato. Molti credono di vivere, ma in realtà non vivono realmente in quanto passano su questa terra senza vederla e senza capirla. L'iniziato, al contrario, non è più un profano, non è più un cieco. Vede tutte le cose, percepisce le magnetizzazioni più segrete del cosmo e vive in armonia con lui.
c) Molto interessante è il simbolo del mantello azzurrino che l'adepto riveste in questo grado. È contemporaneamente una barriera protettrice contro gli attacchi esterni ed il guscio di un uovo mistico in cui l'iniziato si rinchiude su se stesso, riceve le onde cosmiche e fa germogliare in sé la messe spirituale. La tradizione del mantello è ellenica e pitagorica. È l'abito classico del filosofo. In lui vibrano la corrente solare ed il suo peplo è azzurro in quanto percepisce l'armonia delle sfere nascoste nell'azzurro dei cieli. Eliminiamo in noi ogni oscurità. Con la meditazione profonda, ascoltiamo l'invisibile parlare in noi. Nota generale : L'88° grado ci fa partecipare interiormente all'onda vitale del cosmo o macrocosmo. Apriamo i nostri occhi interiori e percepiamo ciò che il profano ignorerà sempre. grado 88 – 4 a serie – 17 a ed ultima classe Sublime Pontefice della Massoneria – sovrano gran patriarca, gran ministro costituente -capo della seconda serie (gr .^. 34 a 66) Grado: del Microcosmo. Addobbi: Il Tempio è di forma ovale, i parati di colore verde (verde acqua). Simbolo: Un Sole radiante (Helios- Aktinas- Ballôn). Dignitari: Su un trono, all'oriente, il Gr.^. Presidente. Alla sua destra, ai suoi piedi, il Gr .^. Referendario – Gr.^. Oratore. Batteria: Con la mano, battere tre colpi uguali (O O O). Parola sacra: Balbek (o) Heliopolis (città del Sole). Era: nessuna Ora: nessuna Segno: Detto di riflessione: aprire la mano sinistra sulla fronte al di sopra del sopracciglio sinistro. Toccamento: Prendersi le braccia in Catena d'unione. Abito rituale: Mantello e cordone di colore azzurro. Sul cordone, ricamare le lettere s.^.p.^.d.^.s.^.c.^.d.^. 88° grado. Grado 89 Sublime Maestro della Grande Opera – sovrano gran patriarca, gran ministro costituente -capo della terza serie (gr.^. 67 a 77) Grado: Del Mediatore, cioè del legame vivente tra il visibile e l'invisibile, tramite la mediazione degli spiriti celesti. Tempio: rosso Parola di passo: Uriel (o Hephaïstos). Parole sacre: Iehovah (o Zeus). Segno: detto d'intrepidezza: toccarsi mutualmente il cuore, con il medio della mano destra. Parola d'ordine: «Il mio cuore non trema». Batteria: nessuna Abito rituale: un mantello bianco ed un cordone rosso-fuoco, orlato di nero. Grado 90 Sovrano Gran Maestro Assoluto, capo della quarta serie (gr.^. 78 a 90) del concistoro della saggezza suprema. Addobbi: Tempio di forma rotonda, rappresentante le terre dell'universo ed il nostro mondo. Parola di passo: Sophia (Saggezza). Parole segrete: Dire «Osiris» dopo aver sentito dire «Isis». Acclamazione: tre volte «Fiat». Veste rituale: grembiale e cordone bianchi. Sul grembiale, dipingere: la luna, il Sole, sette pianeti, un uovo alato, una palma a sinistra ed una scala a destra. Sul cordone, dipingere: la luna, il Sole, sette stelle, l'ouroboros (serpente che si morde la coda), Janus, due mani unite, le parole «Nulla al di là; pace agli uomini». Sigillo segreto: Al centro, un triangolo con un punto nel centro; una Ipsilon pitagorica formante i raggi che escono dal triangolo; il tutto in un quadrato, contenuto in un altro, il tutto in un triplice cerchio. Parole d'apertura : «Pace agli uomini». 4. GRADO 89. Qui, si cambia il mantello azzurro con uno completamente bianco, in quanto si va ora a toccare e percepire il mondo angelico che prolunga il nostro mondo nell'invisibile e lo riallaccia al centro ineffabile di ogni esistenza. Uriel, che è una parafrasi di Héphaïstos, è l'angelo del fuoco, in quanto il fuoco è il grande legame tra l'invisibile ed il visibile. Prima con i fuochi sacri, fiamme viventi che animano una tornata rituale; poi con il fuoco spirituale, che raggiunge l'anima e la trasporta con le delizie dell'unione con la sua fonte ineffabile. Questa osmosi tra i mondi spirituali e noi esiste: il discepolo che vi partecipa non ha nulla da temere da lei. Da cui la parola d'ordine: «Il mio cuore non trema». Ma guai al profano, all'apprendista stregone che cercasse di mettere in moto le potenze che intuisce e non ha il diritto di asservire: sarà stritolato come Prometeo. Il cordone ha il colore del fuoco; il suo orlo è nero, in quanto il fuoco spirituale viene a visitare il nostro essere materiale, ancora legato al ciclo della materia. Nota generale: Ragon ha molto giustamente detto di questo grado: «È il più stupefacente ed il più sublime di tutti, esige la più grande forza d'animo, la più grande purezza di costumi e la fede più intrepida». 5. GRADO 90. L'ultimo grado del Regime di Napoli della Massoneria Egiziana forma il Concistoro della Saggezza. È la conclusione, il risultato di tutta una evoluzione interiore, il coronamento di tutto il lavoro iniziatico. La parola di passo lo dice: Sophia, nome greco che significa «saggezza». Ecco il fine raggiunto al termine del lavoro dal vero iniziato. Egli ha scrutato, pesato, studiato, confrontato, sperimentato e capito. Egli coglie contemporaneamente: a) la vita cosmica dov'è integrato; da cui il decoro astronomico del grado. b) la dualità dell'universo, simboleggiata nel primo grado dalle colonne B.^. e J.^. e nell'ultimo grado dalle due polarità cosmiche simboleggiate dalla Luna (Iside) e dal Sole (Osiride). c) la sola condizione umana della felicità umana: la pace tra gli uomini (da cui il rito d'apertura e l'acclamazione «Fiat», che questo augurio di pace realizza. «Pace agli uomini – Fiat». L'iniziato è persuaso di questa necessità e collabora a tutto ciò che può portare gli umani ad una mutua comprensione e ad un'intesa fraterna. Armonia nel cielo, armonia nei cuori, pace su questa terra: questa è la filosofia del Rito. d) l'interdipendenza di tutto ciò che esiste: da cui il meraviglioso sigillo segreto del Rito dove sono richiamati insieme la radiazione divina (triangolo con il punto), le due vie dell'uomo (Ipsilon in raggi), le opere della materia e quelle dello spirito (due quadrati incastrati), l'ultima interpretazione dei tre mondi (i tre cerchi concentrici). È un simbolo completo, razionale, ricco di rivelazioni. Il grembiale autentico del grado è molto rivelatore, anche lui. L'uovo alato insegna insieme la nostra generazione, un ovulo uscito dalle ali dell'anima immortale, e l'origine del nostro mondo, il caos, già così ben descritto nelle tradizioni sacerdotali dell'antico Egitto. Occorre qui ricordare l'uscita dell'uovo solare fuori dalle acque dell'abisso primitivo e quella nascita di un mondo organizzato fuori dal caos «antico e primitivo» secondo la teologia di Hermopolis. La scala, che sale verso il Sole, ci dà i gradi dell'ascesa personale, che deve sfociare nell'unione con l'ineffabile. La palma, carica di frutti, guarda verso la Luna, in quanto è il simbolo dei frutti della terra, nati dall'opera fecondante del Sole. In quanto all'ouroboros ellenico, ricorda l'unità del mondo: en to pan. Nota generale : Il 90° grado è il risultato logico di ogni studio iniziatico. Dà delle lezioni filosofiche della massoneria una sintesi ammirevole, una chiara conclusione. L'iniziato conosce la sua vera collocazione in seno all'universo vivente. Ne conosce i limiti, le schiavitù e la grandezza. Non ha da modificare ciò che è, se non la sua volontà. Deve interrogarsi davanti al piano cosmico dov'è integrato. Ne percepirà allora la magnetizzazione segreta, la vita occulta, la gioia spirituale, ciò che Pitagora chiamava «l'armonia delle sfere». Non è forse questo, alla fin fine, il solo, ammirevole, lo scopo reale di ogni iniziazione? Nota storica. Prima di noi Ragon ha già indicato quanto il Regime di Napoli ha di personale, di speciale, di originale. Il Misraïm di Napoli costituisce da solo una scuola autonoma, ricca di tradizioni segrete, di verità nascoste e di tesori spirituali. Ha in modo evidente origini egitto-greche. Le sue parole sacre ed i suoi insegnamenti lo dimostrano. Si tratta di tradizioni anteriori alla Cabala e di cui questa ha talvolta riprodotto l'eco. Misraïm è dunque un Rito che merita di essere conosciuto e che può dare ad uno spiritualista grandi illuminazioni e le più immortali speranze. Nota supplementare. Evitiamo qualsiasi confusione tra il Rito originale ed antico, che è quello di Misraïm, e le copie che ne furono fatte al momento della creazione dei Riti di Memphis o di Memphis-Misraïm. Queste copie sono posteriori e molto disorganiche. Persino il sigillo di Memphis è una volgare amplificazione del sigillo di Misraïm che racchiude nel suo centro. Syllabus n. 2 Note sulla tradizione egitto-greca del rito Nota generale: L'insegnamento iniziatico si trasmette tradizionalmente «da bocca ad orecchio» e per mezzo di simboli esoterici. Allo stesso modo che la scrittura egiziana comportava diversi gradi di significato andando dalla redazione demotica a quella tramite geroglifici, così certi simboli tradizionali sono suscettibili di diversi significati. È evidentemente la più segreta di tutte che insegnano gli Ordini iniziatici. La storia ci evidenzia l'origine egiziana della maggior parte delle tradizioni greche. Da un lato, tutte le guide e gli istruttori sociali delle diverse comunità greche si recano preliminarmente in Egitto per esservi iniziati e formati per la loro missione (Solone, Licurgo, Talete, Pitagora, Platone, Plutarco, ecc.); dall'altro la parte essenziale delle tradizioni esoteriche è rigorosamente di origine egiziana come dice Plutarco ed afferma Erodoto. Ne deriva che esiste un fondo comune di tradizioni egitto-elleniche che costituiscono la vera iniziazione. Nello sviluppo delle civiltà, questa corrente si ritrova in diversi paesi: sia tramite il pitagorismo ed il neopitagorismo, sia tramite l'essenismo o sincretismo alessandrino, sia anche tramite certi filosofi arabi. Misraïm non è dunque un elemento nuovo nella storia dell'iniziazione antica tradizionale. È soltanto una delle branche di questa tradizione le cui radici sono egiziane ed il tronco ellenico. Sfortunatamente per questo Rito, non è che nei suoi quattro ultimi gradi del Regime di Napoli (87, 88, 89 e 90) che la corrente tradizionale si scorge in modo irrefutabile. Pur chiamandosi «Rito d'Egitto», l'Ordine di Misraïm classico è, nei suoi altri gradi, essenzialmente cabalistico e Ragon lo chiama per questa ragione «Ordine giudaico di Misraïm». La maggior parte dei suoi propagatori erano degli israeliti praticanti ed hanno dato uno sviluppo, che si può capire, alla parte cabalistica. Ma hanno dimenticato che la Cabala è, storicamente, un elemento relativamente recente, posteriore alla tradizione egitto-ellenica i cui segreti sono millenari e si ritrovano nella cabala in modo evidente. Lo si deduce quando nella maggior parte dei gradi inferiori all'87°, molte tradizioni cabalistiche sono in realtà una ripetizione o un'amplificazione di insegnamenti anteriori egitto-ellenici. 1. Note sull'87° grado Tradizione egitto-greca sulla storia del Cosmo vivente e sull'origine del nostro mondo: a) Esistono nella tradizione egiziana primitiva diverse leggende simboliche sull'origine del Cosmo. Il papiro magico Harris narra (6,10 ss) che vi fu inizialmente un'acqua scura e primordiale, il Noun . Ne uscì un'isola, e su questa un uovo mistico da cui uscì un'oca solare; la luce nacque con lei. L'uccello divino s'invola pigolando, prende il suo posto nel cielo, inonda il mondo con i suoi raggi; subito l'oscurità primitiva fa posto al giorno, il silenzio del mondo cessa; il cielo feconda la terra. Un'altra versione di questo avvenimento cosmico ci è data da una traduzione di Kees (Zeitschrift fur agyptische sprache und altertumskunde, 57, 116 ss) ; è da un fiore di loto che il giovane sole sarebbe uscito dall'acqua primordiale. b) Si verifica allora tutta un'evoluzione: il caos primitivo lascia il posto ad un universo organizzato; il cielo e la terra che erano un tutt'uno si separano, la dea del cielo, Nut, che era coricata con il suo sposo Geb, dio della terra, è sollevata dal dio dell'aria, Shu, che è loro padre, scena che è spesso rappresentata dagli artisti dell'Antico Impero. c) Il sole diventa allora il trionfatore universale: il suo occhio di fuoco dissolve ogni tenebra ed ogni esistenza ribelle, gli si erigono dei templi elementari durante le prime dinastie: questi templi sono aperti, un obelisco vi attira la forza divina. Vi sono dunque tre fasi in questa evoluzione del Cosmo vivente. L'87° grado corrisponde molto esattamente a questi tre stadi; i suoi tre templi successivi sono rigorosamente conformi alla leggenda tradizionale. Il tempio nero è appena illuminato da una sola candela racchiusa in una lanterna cieca che ne attenua la debole luce: troviamo qui l'immagine sensibile del Caos oscuro ma dove vi è già una speranza, un germe di vita. Il tempio verde mostra il sorgere della vegetazione. Il tempio rosso, il trionfo delle forme della vita universale grazie all'azione benefica dei vivi raggi solari. Questi decori sono dunque autenticamente egiziani ed è il caso di rilevare che quando questi rituali furono stabiliti, i geroglifici non erano ancora conosciuti né decifrati. È dunque impossibile attribuire il Rito di Misraïm a semplici volgarizzatori posteriori alla scoperta di Champollion. L'antichità e la realtà della tradizione egitto-greca attraverso le epoche è così chiaramente dimostrata. Quando l'alfabeto egiziano sarà decifrato, si vedrà con sorpresa, durante il primo esame dei papiri autentici, che la tradizione dell'Egitto antico si ritrova nel Rito di Misraïm che è dunque realmente un rito d'Egitto, poiché la sua tradizione orale corrisponde fedelmente alla traduzione manoscritta che non sarà rivelata che molto più tardi. Osserviamo inoltre che la Grecia che ha ricevuto, anche lei, la tradizione egiziana, l'ha ripresa ed ampliata in forma figurata nel Timeo di Platone dove è descritta matematicamente l'azione divina che fa passare il mondo dal caos all'ordine. Pochi massoni, anche istruiti, sanno che il loro motto « Ordo ab Chao » è ben anteriore al cristianesimo poiché ha per autore Platone stesso (Timeo, 29°-30 a). D'altra parte, l'uomo è nato «per conoscere l'essenza della natura» ha scritto il pitagorico Archita di Taranto, che fu il professore di Platone (frammento metafisico n° 6). «Vedere e conoscere ciò che ci circonda, ecco ciò che è proprio alla nostra saggezza» (stesso frammento). Da cui le parole sacre: «Natura-Verità» e «Io sono - Noi siamo»; è la conclusione dello studio della natura basata su quei principi. In quanto al quadrato, importante simbolo della tradizione egitto-greca, riporta, dice Filolao di Taranto, noto pitagorico, nel suo frammento n° 20 , l'immagine dell'essenza divina. Esprime l'ordine perfetto. È ad angoli retti, a manifestare l'immutabilità; i suoi lati uguali assicurano la sua permanenza. Ritroviamo questo quadrato non soltanto nel sigillo di Misraïm, ma anche nei toccamenti dei gradi 87 e 88 dove, prendendosi sia le mani che le braccia, si disegna un quadrato poiché si hanno per fare questo le braccia preliminarmente incrociate. Il viola del cordone è il colore della spiritualità nata dalle nozze dell'azzurro celeste e del rosso fuoco. Il suo bordo amaranto ricorda il colore dei nastri portati dai mistici greci partecipando alla processione di Eleusi. Il viola è il colore del mantello del dio solare Apollo (Portal, p. 237). Il triangolo del sigillo, con un punto nel centro, ci ricorda che Dio è la causa che genera tutte le cose in permanenza e da cui tutto emana (Proclo, ad Iucl, Elementa, I, 36), vecchia idea ripresa da Filolao (frammento 20). Dio agisce qui sul corpo come sull'anima del neofita, ognuno simboleggiato da un quadrato. Li illumina dentro. Anche il segno tradizionale della preghiera greca (pregare ad Y) completa perfettamente la caratteristica ellenica ed egiziana di questo importante grado. 2. Note sull'88° grado. Complemento del grado precedente, quest'ultimo insiste ancora sulla fioritura delle forme di vita nel mondo. Il colore verde dei parati è tradizionalmente quello della natura, della vegetazione. Ecco perché Apuleio ci ricorda nell'XI° libro delle sue Metamorfosi che sono obbligatoriamente delle corone di frasche verdi che venivano consegnate ai postulanti in occasione della loro iniziazione. Il colore azzurro del mantello è qui volutamente negativo in quanto questo grado indica il rientro in se stessi, la passività del postulante che deve ricevere dall'esterno gli influssi celesti che farà germogliare in sé. È la seconda parte del segreto tradizionale di Eleusi: Kué , cioè «germe», partorisce, dopo che la rugiada celeste è discesa ( Hué : discende, piove, cade). Qui, l'iniziato è ricettivo, tutto avviene in lui stesso, il microcosmo. È il metodo della meditazione profonda, della «notte oscura dei sensi» che attende la discesa del raggio illuminante. È la posizione dell'uomo di desiderio che attende la venuta dell'Uno così brillantemente descritta da Plotino nelle sue Enneadi . E che finisce col percepire in sé il battito della vita universale. Molti metodi orientali tendono allo stesso fine con diversi artifici respiratori (yoga). 3. Note sull'89° grado. Tutto è rosso, qui: decori, cordone, calore del cuore. Soltanto l'adepto indossa un mantello immacolato. Il rosso è contemporaneamente il colore del fuoco e quello della gerarchia (re, senatori romani, grandi pontefici, attualmente cardinali). È anche il colore del mantello del maestro istruttore che è Luce ed Amore (il Buddha, Pitagora). Il bianco è il colore sacerdotale per eccellenza. In quanto per entrare in contatto con le potenze angeliche che servono da intermediari, da mediatori, tra le gerarchie degli spiriti celesti e gli uomini ancora incarnati nella materia, il richiedente deve essere puro di corpo, puro di veste, puro di cuore e di pensiero. Pitagora imponeva questo colore ai suoi sacerdoti; l'aveva visto fare in Egitto. Per tentare di avvicinare l'invisibile, l'iniziato dell'89° grado deve dunque presentarsi con vesti immacolate davanti alla soglia dell'ineffabile. Il primo dei mediatori è l'abitante del fuoco simboleggiato dalle parole «Uriel» o «Hephaïstos». Tutto vive nella natura. L'aria è animata da milioni di germi che gli antichi pitagorici vedevano danzare nel raggio solare. L'acqua è popolata da migliaia di creature elementari (amibes). La terra cela nel suo seno tutti i semi, tutti i germi, tutti gli esseri. Il fuoco, anche lui, è abitato ed animato da esseri invisibili ai nostri occhi ma percettibili da un iniziato che li chiama «pre-adamiti» o «salamandre» o ancora «Geni del fuoco». È qui il primo mediatore. Ne deriva che occorre un certo numero di fuochi viventi durante ogni riunione di questo grado. Ma il rituale non ne parla, è essenzialmente variabile a seconda delle qualità personali dell'operatore. Occorre sempre un numero dispari, in quanto ciò che è pari è divisibile. Mentre l'operazione di chiamare a sé le forze dall'alto esclude ogni possibilità di imperfezione o di divisione. Confrontiamo qui il nostro Rito con quello di Cagliostro, che introdusse un Rito evocatorio egiziano a Lione e vi ottenne davanti a numerosi testimoni dei fenomeni incontestabili di contatto con l'invisibile. Anche qui, i mantelli sono bianchi ed il fuoco sacro deve bruciare in permanenza durante l'invocazione delle potenze mediatrici. Poco importa quale potenza benefica svolga questo ruolo, che sia un saggio egiziano, greco o ebreo. L'essenziale è che vi sia un contatto, un aiuto. «Il mio cuore non trema» in quanto l'invisibile è nostro amico, il nostro protettore, il nostro salvatore, il nostro aiuto permanente, grazie ad una ineffabile osmosi. Un bambino non deve mai temere l'arrivo di suoi pari, materiali o spirituali. Queste parole d'ordine sono dunque rigorosamente autentiche e non possono essere state date che da iniziati che avevano ottenuto questo prezioso contatto. 4. Note sul 90° grado. Se l' ouroboros greco è dipinto sui decori dei dignitari di questo grado, è che tutta la filosofia di questo ultimo grado chiude il cerchio dell'iniziazione massonica. Stupefacente sintesi, si ritorna al primo grado della scala. Si vede così che la fine raggiunge l'inizio, il serpente eterno si morde la coda. Tutto in natura è un eterno ricominciare. Il Giano dipinto sul cordone rappresenta, come il sole e la luna, le due polarità del mondo. Ritroviamo così le due colonne dell'apprendista che ci sono familiari: B.^. e J.^., ma dando loro due nomi grecizzati: Osiride ed Iside, che bisogna leggere in egiziano Ouserew e Eseth . Si sostituisce la tradizione ebraica con la più antica egitto-greca dove i due aspetti della vita universale sono religiosamente definiti ed onorati. Tutta la vita dell'iniziato oscilla tra questi due poli; materia e spirito, bene e male, gioia e dolore. Tutta l'iniziazione deve condurci dalla Luna al Sole, da Iside ad Osiride, dalla materia all'essenza divina. È tutto qui, non vi è altra iniziazione. La conclusione del grado è duplice: a) sul piano spirituale, esiste una scala mistica che bisogna salire grado per grado per raggiungere l'ineffabile. b) Sul piano materiale, esiste un dovere puro; quello di essere un uomo socialmente utile, irraggiante sugli altri la luce ed il calore che ha ricevuto. È la negazione della piaga del nostro tempo, l'egoismo. Da qui quell'ammirevole saluto «Pace agli uomini». Non si può augurare loro niente di meglio: pace interiore della loro coscienza, pace esteriore nei rapporti coi loro simili. L'iniziazione non è dunque un'egoistica collezione di segreti individuali in grado di dare a chi li possiede un ascendente sugli altri, di cui potrebbe peraltro fare un cattivo uso. La vera iniziazione è al contrario la comunicazione di segreti tradizionali che rendono l'uomo migliore, che gli indicano il suo posto nell'insieme del mondo e che gli impongono di conseguenza di svolgere il suo ruolo benefico per non rovinare l'armonia dell'insieme. Misraïm riempie questo ruolo, ma è stato mal compreso. Questo Rito ha tuttavia in sé un insegnamento non equivoco di amore universale, di pace sociale, di elevazione spirituale, di collaborazione con il cielo. È dovere dei suoi figli fedeli di vivere quella lezione permanente della saggezza antica ed adempiere così il loro dovere cosmico.!!!"
Denis Labourè
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