9 gennaio 2012

- Roghi fatui





L’Occidente fu animato da ciò che gli storici di ogni cultura oggi definiscono, a seconda, “bisogno del mondo”, “brama dell’oro”, “brama delle spezie”; di pari passo una forza uguale e contraria – cerchez l’église! - ha costantemente e addirittura scientificamente ostacolato questa vitalità irresistibile e complessa, fatta di scienziati, inventori, filosofi e uomini di ingegno. La leggenda nera che vuole una Chiesa ignorante, superstiziosa e incapace di intuire le potenzialità del “nuovo”, non coglie nel segno: essa ha sempre compreso, prima e meglio degli altri, ogni proposta intellettualmente valida, sapendo di volta in volta occultarla al volgo. Talvolta commettendo omicidio, talvolta, semplicemente, tacendo. Applicava così il peggiore dei dispotismi: quello intelligente. Roghi fatui di Adriano Petta pone la questione del progresso europeo, avventuroso e tormentato, nei termini di un “giallo culturale”: una trama segreta unisce, attraverso cinque secoli, i Catari occitani, il filosofo Bacone, il cardinale Nicola Cusano, l’artigiano Gutenberg, l’astronomo Copernico, l’eretico Giordano Bruno e il padre della scienza Galileo. Alcuni manoscritti scampati ai roghi delle biblioteche e custoditi in gelide abbazie ne sono il filo rosso. Ma non solo: Petta ci mette di fronte all’impressionante coerenza indiziaria che lega tra loro una serie di omicidi illustri, storicamente documentati ma mai spiegati, dietro cui si staglia l’ombra della Chiesa di Roma.
Introduzione
Re, imperatori, principi, papi e vescovi per poter dominare i popoli hanno sistematicamente tenuto il Sapere ben lontano dalla massa, perché un uomo che non conosce la forza della Ragione e i segreti del mondo che lo circonda, potenzialmente è uno schiavo. Solo attraverso la conoscenza si può veramente essere liberi di valutare e di scegliere, e ci sono stati molti uomini che hanno studiato e indagato al fine di offrire al genere umano mezzi e strumenti di libertà. Questi uomini – inclusi alcuni preti, principi, papi, re e imperatori – che hanno promosso lo studio della filosofia e della scienza o che hanno dedicato la loro vita all’indagine e alla diffusione del Sapere, si sono trovati però a dover lottare tenacemente, e sono stati spesso costretti all’estremo sacrificio.
Per quasi due millenni si è dibattuto sulle origini del cosmo. Il dio del pensiero aristotelico – inteso come pensiero che pensa se stesso, come motore immobile, sostanza immutabile ed eterna che non crea ma è causa prima di ogni movimento – non era assolutamente identificabile con il dio cristiano, con colui che dal nulla crea l’intero universo e al centro vi pone l’uomo, plasmato a sua immagine e somiglianza. D’altra parte il concetto stesso di creazione, proprio delle religioni monoteistiche, era del tutto estraneo al mondo greco. Non era dunque possibile conciliare le due concezioni se non stravolgendo il senso stesso del pensiero aristotelico e identificando in quel “motore” l’immagine stessa del dio creatore.
Operazione questa che, in effetti, una certa Scolastica portò avanti. Quando il cristianesimo si affermò, a partire dal IV secolo, impose – quasi sempre con la violenza e il terrore – il suo credo, la sua visione del mondo. In seguito, dai primi decenni del 1600 fin quasi ai nostri giorni, i suoi sacerdoti e vescovi, anche quando erano perfettamente consapevoli del progredire della scienza – come nel caso delle nuove teorie sulla struttura del sistema solare –, continuarono sistematicamente a tradire il messaggio di verità e d’amore del Messia che aveva detto: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv., 14,6). I detentori del potere, infatti, hanno sempre agito per tener bloccata la mente degli uomini, per poterli così dominare e sfruttare più facilmente: liberare la scienza voleva infatti dire liberare l’uomo.
Roghi fatui vuol essere un excursus sullo scontro senza tregua tra chi si è nutrito della libertà di pensiero e chi invece ha sistematicamente tentato di impedire il progresso della scienza. Questo scontro ha portato successivamente alla supremazia scientifica del nord dell’Europa che si liberò della pesante zavorra dell’oscurantismo cattolico. Per scrivere questo libro ho scavato nella cenere dei roghi delle biblioteche e di tutti i martiri della ragione e della scienza, di tutti coloro che immolarono la loro vita per lasciare a noi quel patrimonio di verità scientifiche e filosofiche che oggi ci offre la possibilità di scegliere liberamente il nostro destino.

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