10 aprile 2011

- Opus Minimum -


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1 commento:

Gaetano barbella ha detto...

I DUE EQUINOZI
Lapidario il pensiero dell'esoterista Oswald Wirth sul potere riposto di un'immagine per far emergere verità sepolte. L'alchimia e l'astrologia senza l'immaginazione sono guide cieche e il simbolismo di cui si avvalgono sono appunto i prodigiosi occhi.
Ma non è da meno la scienza moderna nel riconoscere la stessa cosa. Infatti di Albert Einstein è quest'altro pensiero: “L'immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata; l'immaginazione abbraccia l'universo”.
Ecco un'immagine equinoziale di un concetto base di due scienze che oggi si osteggiano, quella moderna, che si dispone in cattedra, giudica l'altra pseudo scienza, eppure affermano la stessa cosa! Sarà che sono come l'autunno e la primavera, due momenti dell'anno in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio, ma all'opposizione.
Forse la causa sta nel fatto che si tratta di due stagioni che hanno bisogno delle altre due intermedie.
Alla scienza moderna non farebbe male dare un'occhiata all'alchimia e l'astrologia, mentre all'altra non trascurino di confrontarsi con la chimica e l'astronomia con serietà, nel senso che è qui la “terra” da trasmutare, ovvero un quid corporeo che costituisce la cartina di tornasole per capire il raggiungimento dello scopo di entrambe le due scienze.

E se avesse ragione – mettiamo – il famoso alchimista, astrologo, esoterista e filosofo, ma anche matematico, Heinrich Cornelius Agrippa di Nettesheim (Colonia, 15 settembre 1486 – Grenoble, 18 febbraio 1535), nell'immaginare fondati gli incomprensibili segni ideografici dei pianeti e relative tavole numeriche? Ovvero che la terra stessa abbia un'anima come egli sosteneva e quei segni costituiscono la prova matematica di una visione crittografica di una meravigliosa geometria che vi riguarda? I matematici dell'Accademia della scienza moderna, naturalmente ci ridono sopra solo a sentire una simile fantasia, ma gli esoteristi come la penserebbero, vincolati – per esempio – dalle teorie di Rudolp Steiner che, pur concependo l'idea di una terra spirituale, come anche tutti gli altri pianeti del sistema solare, compreso il sole, non arrivano a tanto?
Questa è in sintesi un'immaginazione impossibile da concepire direbbero tutti in coro, come pure l'altra concezione squisitamente matematica, quella della quadratura del cerchio, che è stata dimostrata impossibile ottenere.
E se fosse possibile anche la quadratura del cerchio, che gli alchimisti accettano ma come fare per applicarla alla “terra mentale” attraverso la mia ipotizzata cartina di tornasole?
Se così fosse, questo sarebbe un definitivo connubio equinoziale che mette fine all'antagonismo delle due scienze per una metafisica alla luce del giorno.
E se mi son dato da fare a scrivere questo commento sin qui è perché un matto come me afferma che quest'impossibile è invece possibile. Ma non sono anche matti tanti scienziati dei due fronti in questione?
Se siete almeno curiosi (gli esoteristi lo sono) vi prego di leggere il pdf che invio al vs. indirizzo di posta elettronica: lab.ermetico.filosofico@gmail.com
Si tratta della revisione di un mio Ebook presente sul web, edito dalla Macro Edizioni, vedi: http://www.macroedizioni.it/ebooks/ebook-i-due-leoni-cibernetici.php
Il titolo è “I Due Leoni Cibernetici. L'alfa e l'omega di una matematica ignota, pi greco e la sezione aurea”. Qui, si tratta verso la conclusione della possibile fondatezza delle concezioni dei segni ideografici dei pianeti sostenuto da Cornelius Agrippa, di cui sopra.

Saluti,
Gaetano Barbella
http://www.webalice.it/gbarbella/