28 giugno 2010

- Corfù - Albania – Grecia.





















I fratelli, di alcune logge napoletane, hanno partecipato al viaggio ( Piacere e Cultura ) organizzato dall’Agenzia - Corfù vacanze -
Corfù (Grecia), fa parte delle Isole Ionie (Le Sette Isole). Le sue origini risalgono nella prima metà del 600 a. C. quando l’isola di Corfù già dipendente e ricca grazie al commercio marittimo entrò nella storia come colonia di Corinto. Fu più volte alleata di Atene nelle guerre persiane, ma la posizione strategica nel Mar Adriatico la fecero diventare meta ambita da molti eserciti. Numerosi furono le potenze che la sottomisero: i romani, i normanni, gli Svevi, gli Angioini fino a quando nel XIV secolo fu conquistata da Venezia. In seguito dai francesi con Napoleone per finire in mani Inglesi che ne fecero un protettorato. Gli inglesi, com'erano soliti fare nei loro domini, dotarono l'arcipelago di strade e ponti, scuole e ospedali, ma esercitarono una forma di governo oppressiva che stimolò negli isolani il desiderio dell'unione politica con la Grecia, destinato a realizzarsi nel 1864.
Sulla tranquilla isola di Corfù, che i Greci chiamano Kerkira, si rifugiava volentieri l'Imperatrice Elisabetta d'Austria, lontana dagli obblighi della corte asburgica. Incline alla solitudine, l'imperatrice amava trascorrere molto tempo nella quiete dell'isola ad ammirarne i dolci paesaggi. Si fece addirittura costruire una villa, l'Achilleion, acquistata alla sua morte dal kaiser Guglielmo II, anche lui sedotto dalla bellezza di Corfù. Si entra nel modo affascinante e fiabesco dell'Achilleion, la dimora che l'imperatrice dedicò al suo eroe preferito: l'invincibile dio Achille. Arredata con gusto sfarzoso, la villa è circondata da splendidi giardini digradanti verso il mare.
Secondo
Virgilio, Butrinto venne fondata dal profeta troiano Eleno, figlio del re Priamo, che dopo la caduta di Troia sposò Andromaca e si spostò a occidente. Lo storico Dionigi di Alicarnasso scrisse che Enea visitò Butrinto dopo la sua stessa fuga dalla distruzione di Troia. Butrinto in origine era una città della storica regione dell'Epiro, con contatti con la colonia greca di Corfù e le tribù dell'Illiria a nord. I resti archeologici più antichi datano ad un periodo compreso fra il X e l'VIII secolo avanti Cristo. L’insediamento originario probabilmente mercanteggiava con Corfù e aveva una fortezza ed un santuario. Butrinto si trovava in una posizione strategicamente importante a causa dell'accesso allo stretto di Corfù. Dal IV secolo avanti Cristo crebbe in importanza e comprendeva un teatro, un tempio ad Asclepio ed un'agorà. Nel 228 a.C. Butrinto divenne un protettorato romano insieme a Corfù, e successivamente divenne parte della provincia dell’Illyricum. Nel 44 a.C. Cesare designò Butrinto come colonia per ricompensare i soldati che avevano combattuto per lui contro Pompeo, tuttavia il proprietario terriero locale Tito Pomponio Attico si oppose al suo corrispondente Cicerone, che stava agendo nel Senato romano, contro il piano. Come risultato, pochi coloni si spostarono a Butrinto. Nel 31 a.C. L'imperatore Augusto, fresco vincitore della Battaglia di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra, rimise in vigore il piano per fare di Butrinto una colonia di veterani. I nuovi residenti espansero la città e, fra l’altro, costruirono un acquedotto, le terme, un foro e un ninfeo. Nel III secolo gran parte della città venne distrutta da un terremoto, che rase al suolo parecchi edifici del foro e dei dintorni. Gli scavi archeologici hanno rivelato che la città era già in declino e stava diventando un centro manifatturiero, anche se la città sopravvisse comunque e divenne un porto molto importante. All’inizio del V I secolo Butrinto divenne un vescovato e vennero costruiti nuovi edifici come il battistero (uno dei più grandi dell’epoca paleocristiana) e la basilica. L’imperatore Giustiniano rafforzò le mura della città, che però venne saccheggiata nel 550 dagli Ostrogoti guidati dal re Totila. Gli scavi evidenziano che le importazioni di beni dal vicino oriente continuarono fino agli inizi del VII secolo, quando i Bizantini persero il controllo della zona. Butrinto segue così la stessa sorte di gran parte delle città balcaniche dell’epoca, dove la fine del V I e l’inizio del VII secolo sono uno spartiacque fra l’età romana e il medioevo. Dal VII secolo Butrinto si ridusse ad una piccola città fortificata e, in breve, venne conquistata dal primo impero bulgaro, prima di essere riconquistata dai Bizantini nel IX secolo. Rimase un avamposto dell’impero contro gli assalti dei Normanni fino al 1204 quando, a seguito della IV Crociata, l’Impero Bizantino si frammentò e Butrinto entrò a far parte del Despotato d'Epiro. Nei secoli seguenti quest’area fu luogo di scontro fra Bizantini, Angioini e Veneziani, e la città cambiò di mano parecchie volte. Nel 1267 Carlo I d'Angiò prese controllo di Butrinto e di Corfù e ricostruì sia le mura che la basilica. Nel 1386 Butrinto e Corfù vennero acquistate dagli Angioini da parte della Repubblica di Venezia, ma i mercanti veneziani erano principalmente interessati a Corfù e Butrinto cominciò un nuovo periodo di decadenza. Nel 1490 vennero costruite una torre e una piccola fortezza. Nel 1797 Butrinto venne ceduta a Napoleone in seguito al trattato di Campoformio, e due anni dopo venne conquistata dal governatore ottomano Alì Pascià di Tepeleni, fino a che nel 1912 divenne parte dell’Albania. Ormai comunque il sito della città originale era stato abbandonato
Meteora è una famosa località ubicata nel nord della
Grecia, al bordo nord occidentale della pianura della Tessaglia, nei pressi della cittadina di Kalambaka. È un importante centro della chiesa ortodossa, nonché una rinomata meta turistica, ed è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Dei ventiquattro monasteri edificati con enormi sacrifici su queste falesie di arenaria, attualmente solo sei sono ancora abitati, in parte recuperati dopo anni di abbandono : Meteora (che significa "sospeso in aria") si caratterizza per la presenza di numerose torri naturali di roccia. Su diverse di queste torri si sono insediati dei monasteri (a loro volta detti "meteore"), caratteristici per l'ardita costruzione in cima a pareti a picco. Oggi sono funzionanti e visitabili sei monasteri (Agios Stefanos, Agia Triada, Gran Meteora, Varlaam, Roussanou e Agios Nikolaos), oltre un settimo disabitato; altri sono andati distrutti ed in parte se ne conservano le rovine. Fino al secolo scorso i monasteri erano raggiungibili solo con scale a pioli o con sistemi a carrucola, ora ci sono scale in muratura o scavate nella roccia la cui salita è impegnativa ma non molto faticosa, richiedendo di solito circa dieci minuti. La visita consente ai turisti di vedere alcuni luoghi dei monasteri come la chiesa e, nei più grandi, il museo. Il panorama è sempre molto suggestivo. La morfologia del luogo ed in particolare le torri hanno avuto origine con l'erosione dell'arenaria. Molto probabilmente l'erosione è iniziata ad opera del delta di un fiume che 25 milioni di anni fa sboccava nel mare che copriva l'attuale pianura della Tessaglia. Poi i rilievi sono stati modellati dall'acqua e dal vento, giungendo alla formazione di quattro gruppi di torri alte fino 400 metri. Per la particolare conformazione rocciosa Meteora è oggi meta di scalatori provenienti da tutto il mondo.


















1 commento:

Lila ha detto...

un altro viaggio, più fisico, ma sempre affascinante. Grazie