18 marzo 2013

- “Magister Caerimoniae”: “araldo” di Energie nel Tempio?




La ritualità che contraddistingue i nostri Lavori di Loggia assume sempre valore sostanziale; si potrebbe parlare di una forma, che si esprime “nel gesto, nella parola e nella batteria” che prende corpo, nel corso dei Lavori, fino a diventare, essa stessa, “sostanza”.
Al Maestro delle Cerimonie, Ufficiale di Loggia la cui figura è disciplinata dall' Art. 40 del Regolamento GOI, fra le altre attribuzioni che saranno oggetto di questa mia disamina, è  conferito il compito di curare che il Cerimoniale previsto dai Rituali sia sempre, costantemente, osservato.
La Tradizione, come si legge nei “Quaderni di Simbologia muratoria”, al Quaderno nr. 4, intitolato “ “Interpretazione analogica delle funzioni dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia”, pone il Maestro Cerimoniere sotto l' influenza del segno del Cancro, nella cosiddetta “terna di acqua” che è formata dai tre segni zodiacali sotto la cui influenza svolgono le proprie funzioni, appunto, il Maestro Cerimoniere, sottoposto al Cancro, il Maestro II Esperto, sottoposto allo Scorpione ed il Maestro Ospitaliere, sottoposto ai Pesci: si tratta di “corrispondenze” energetiche che soggiacciono alla stessa Legge regolatrice delle “Corrispondenze” in Magia, o qualità energetiche del segno zodiacale  che ciascun Maestro che ricopre una Carica può assorbire interiormente, con riferimento alle funzioni concretamente espletate ed in armonia con uno dei quattro elementi cui, analogicamente, ogni Dignitario ed Ufficiale di Loggia è “in armonica corrispondenza”.
Dal segno del Cancro il M.d.C. riceve la sensibilità che gli permette di comprendere qual'è lo stato interiore di tutti i Fratelli e di sentire se è necessario avvertire il M.V. di interrompere i lavori in quanto lo stato energetico del Tempio non è dei migliori; in quel preciso istante egli deve compiere il proprio dovere avvertendo il Maestro Venerabile.
Caratteristica precipua che contraddistingue il segno del Cancro è l' incontro tra Superiore ed Inferiore, una sorta di mediazione neutrale fra le Energie che provengono dall' alto con quelle che provengono dal basso.
Sia il Regolamento, all' art. 40, che la Tradizione, desunta dalla fonte appena menzionata, come anche da altre fonti, tra cui  il testo: “Il Maestro delle Cerimonie sotto l' influsso del Cancro”, di Marco Macrì, scheda 22, Esonet, conferiscono al Maestro Cerimoniere, oltre alle mansioni caratteristiche del Maestro di Casa che consistono nel ricevere i Fratelli visitatori, fare accomodare i Fratelli nel Tempio, predisporre gli arredi rituali e gli strumenti di lavoro muratorio, anche altre precipue funzioni, che si sostanziano, in particolare, nella sacralizzazione del Tempio e nella “armonizzazione” di tutte le Energie in esso presenti.
Il M.d.C. Entra per primo nel Tempio per accendere il Testimonio col fuoco ricevuto dal Maestro Venerabile, ed è l' ultimo ad uscirne, alla fine dei Lavori, dopo aver spento il Testimonio.
Egli entra nel Tempio alla testa di tutti i Fratelli, guidandone la marcia di ingresso, in maniera ritmica ed ordinata; è colui che letteralmente “penetra” il campo energetico del luogo fisico ove si svolgeranno i Lavori Rituali, rendendolo sacro mediante la creazione, con la sua marcia e con quella degli altri Fratelli, di uno dei tre rettangoli rituali, la cosiddetta “rettangolazione”.
Altresì il Maestro Cerimoniere, dopo la lettura della Tavola tracciata nella precedente Tornata, traccia il quadro di Loggia, “atto creativo” vero e proprio, pregno di implicazioni magiche, assimilabile concettualmente, credo, alla tracciatura del “cerchio magico”, ad opera del Magus.  Con questo atto rituale il MdC finisce per ultimare la sacralizzazione - consacrazione del Tempio, già cominciata con l' iniziale marcia di ingresso rituale, predisponendolo a contenere in sé tutta l' Energia dell' Eggregore.: è in quel preciso istante che il Tempio si trasforma in un Recinto sacro, un luogo ove l' Energia, proveniente dall' alto, si concentra e si consolida in maniera sostanziale.
Ebbene, sulla scorta di quanto detto sin qui, si può ragionevolmente affermare che, all' apertura dei Lavori, nella Loggia si determina un vero e proprio centro di Energia viva e pulsante, legata alle 12 Energie dello Zodiaco, alle quattro Energie degli Elementi, ed all' Eggregore dei Fratelli, visto come Entità Unica e viva che si distingue dalle singole individualità, superandole.
L' uomo, secondo le ricerche più avanzate della moderna meccanica quantistica, è un essere atomico, che, pare possegga energia vitale in tutto il suo corpo; nel Tempio, grazie all' interscambio tra i vari componenti del Gruppo, che si sono fusi nell' Eggregore, il corpo è indotto a sopportare flussi energetici sempre più elevati, grazie alla catena energetica che si determina in maniera del tutto inconsapevole.
Il MdC ha il compito di captare e convogliare queste Energie potenti, armonizzandole a beneficio di tutti i partecipanti all' Assise massonica.
Ebbene, l' araldo, secondo la definizione che ne da Wikipedia, come testualmente si legge, “tra gli antichi greci aveva il compito di rendere pubblici gli atti e disposizioni delle autorità civili e religiose e talvolta di mantenere le relazioni con popoli stranieri o nemici”: analogia notevole ritengo sussista, come metafora, fra il rendere pubblici gli atti della Autorità, funzione assimilabile al rendere disponibili e beneficiabili le Energie provenienti dall' alto, ed “al mantenere relazioni con popoli stranieri...”, funzione forse assimilabile, sempre come metafora, alla necessaria armonizzazione delle Energie più diverse, ed al superamento di piccoli squilibri energetici che il MdC è tenuto ad operare nel corso dei Lavori Muratori col suo stare in silenzio e nel concentrare tutta la sua attenzione nei gesti e nel movimento.
A questo proposito, nelle diverse fonti prima considerate, ed in altre ancòra, si afferma che l' asta, che misura 144 cm e che il MdC regge con entrambi le mani durante tutto il corso dei Lavori, assume la funzione di antenna ricettiva convogliante le Energie dall' alto verso tutti i partecipanti alla Tornata rituale.
La verticalità dell' asta, che è sempre perpendicolare al piano del terreno, esprime l' aspirazione e la volontà di unire la terra al cielo.
Interessante, a questo punto, mi sembra anche una breve disamina cabalistica del valore numerico reso dalla lunghezza dell' asta, appunto, 144 cm.
Nello Zohar, il libro dello Splendore, il numero 144 è considerato numero mistico per eccellenza, in quanto avente 12 come radice, cioè 1 + 2, la cui somma è 3, espressione per eccellenza del Ternario. Nel Tempio il numero 144 potrebbe rappresentare il quadrato di 12, appunto delle 12 Energie dello Zodiaco.
Il sigillo che contraddistingue il MdC consiste in due segmenti incrociati a forma di Croce di Sant' Andrea: secondo il Boucher, nel suo testo “La simbologia massonica” - Atanor, Roma, 1988, ai tempi della Massoneria Operativa, il MdC tracciava sul quadro di Loggia dei simboli in grado di raccogliere in essi tutti i simboli del Tempio; uno di questi simboli era, appunto, la Croce di Sant' Andrea, che tanto somiglia ai due segmenti incrociati del Sigillo in esame.
Altresì, forse, una ulteriore interpretazione di questo Sigillo, si riconduce alla caratteristica del segno del Cancro, che è appunto quella di mediazione ed armonizzazione delle Energie provenienti dall' alto con quelle provenienti dal basso.
Per analogia concettuale, oltre che magico – simpatica, medesima funzione nel corpo umano, quindi nel microcosmo, è svolta dal cuore: il chakra del cuore è il punto di unione tra i chakra superiori e quelli inferiori , un punto vitale per eccellenza che, proprio per la sua precipua funzione di mediazione – collegamento fra le Energie Superiori ed Inferiori, va protetto; ed è per questo motivo che, spesso,  nell' iconografia dell' antico Egitto, venivano rappresentati Faraoni e Dei con le braccia incrociate sul petto, in segno di protezione del punto vitale più importante, quello in cui avveniva lo scambio tra Energie Superiori ed Inferiori; appunto due braccia incrociate, come due segmenti incrociati, sigillo di protezione dell' Ufficiale di Loggia che opera sotto l' influsso del Cancro.
Lo sviluppo effettivo dei Fratelli, commisto alla concentrazione ed alla forza proiettiva di tutti i partecipanti, insieme alle Energie sino ad ora considerate e presenti nel Tempio, di cui araldo sembra essere il MdC,  generano all' interno del Tempio un vero e proprio campo di forza.
Il Tempio, che, architettonicamente, è simile alla forma del Tempio di Re Salomone, così come anche le antiche Cattedrali costruite dai Maestri Comacini, è un luogo finalizzato ad innalzare il livello spirituale dei partecipanti all' Assise, attraverso particolari e finissimi processi interiori, favoriti dalla Ritualità, attraverso i quali le Energie presenti si movimentano, con benefico influsso a favore degli astanti che si sono predisposti a riceverle.
L' unica modalità attraverso la quale i Fratelli realmente si predispongono a ricevere le Energie presenti nel Tempio, al fine di beneficiarne, favorendo l' innalzamento dell' asse orizzontale su cui si svolge la propria vita, ortogonale rispetto a quella verticale che protende verso lo Spirito, è quella del silenzio, della concentrazione, della sacralità: è per questo motivo, credo, che ai Titoli generali 5° e 6° , rispettivamente intitolati: “ Della condotta dell' Arte nel lavoro” e “Del comportamento”, in particolare al capo 1°di quest' ultimo, intitolato: “Nella Loggia allorchè costituita”, degli Antichi Doveri di un libero Muratore, edizione del 1723, si legge, fra l' altro, come testualmente riporto: “ Non dovete formare comitati particolari o separate conversazioni senza l’assenso del Maestro, non trattare di alcuna cosa inopportuna o sconveniente, non interrompere il Maestro o i Sorveglianti, o alcun Fratello che parla col Maestro. Non occuparvi di cose ridicole o scherzose mentre la Loggia è impegnata in altre serie e solenni; non usare alcun linguaggio sconveniente sotto alcun pretesto; ma rivolgere la dovuta riverenza al vostro Maestro, ai Sorveglianti, ai Compagni e inducendo questi al rispetto...continua”.
Il M.d.C.,quindi, come vero e proprio “araldo” di Energie del Tempio, potrà operare ai fini di Armonia, dando tutto sé stesso per la riuscita ed il rispetto del Cerimoniale, ma credo che il beneficio che si trae dalla partecipazione ai Lavori Rituali venga rimesso nelle mani di ogni singolo Fratello ed affidato alla sua buona volontà, vale a dire al suo reale, serio ed effettivo predisporsi ai Lavori, in maniera sacrale.

Domenico De Giorgi.

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