9 dicembre 2012

- Solstizio d’Inverno.


Solstizio d’Inverno. Tempo di speranza. La Luce verrà. E gli uomini e Madre Natura ne saranno felici.
Re Agrifoglio (1) e Re Quercia saranno di nuovo l’uno contro l’altro, come sempre accade da quando esiste il Tempo. Quando Luce e Tenebre si combattono, per avvicendarsi in un circolo infinito, il Re Agrifoglio e il Re Quercia, a turno, si uccidono l’un l’altro. Uno di essi deve morire affinché l’altro possa regnare.

Ed è quello che da sempre accade, in tempo di Solstizio.
Il giorno più lungo, il giorno più corto.

Le energie del Cielo e della Terra si muovono, cambiamo direzione. E noi umani, ospiti inattesi in questo luogo, percepiamo questo fluido mutare.

Solstizio d’Inverno, il tempo del Re Agrifoglio, per quest’anno, giunge al termine.

Re Quercia lo ucciderà in battaglia e regnerà fino al prossimo Solstizio. Con l’arrivo dell’Estate, ci sarà una nuova battaglia. E, stavolta, Re Quercia dovrà soccombere.

Re Quercia e Re Agrifoglio sono gemelli, forse sono le due anime dello stesso Essere, della stessa Entità. Senza l’uno, l’altro non potrebbe esistere. In alcune tradizioni pagane, sono le due facce del Dio Cornuto, un dio chiamato Cernunno nel politeismo celtico.
Cernunno è il compagno della Dea Madre.
A Lammas (Festa del Raccolto, 1° Agosto), Re Agrifoglio, al culmine della sua potenza, si unisce alla Dea Madre.
Al Solstizio d’Inverno muore, per poi resuscitare in tempo d’Estate.
A Calendimaggio, sarà Re Quercia ad unirsi alla Dea Madre. Poi morirà con l’avvento dell’Estate, pronto a resuscitare al Solstizio invernale.

Questo ciclo Morte-Rinascita si ritrova in altre culture antiche.

Nella cultura Egizia, il Dio Osiride, simbolo della vegetazione e del ciclo naturale, resuscita grazie a suo figlio Horus, che sacrifica il proprio occhio per riportarlo in vita, in quella romana, Attis, compagno di Cibele, viene ucciso dalla dea per gelosia, ma poi rinasce sotto le spoglie di un albero, un pino, solo per citare gli esempi più noti.

Re Agrifoglio

Re Agrifoglio può essere accostato al greco-romano Ade/Plutone, oscuro Signore dell’Aldilà, che si rende colpevole del ratto di Persefone/Proserpina, e della conseguente periodica sterilità dei campi.
O anche a Saturno/Crono, dio del Tempo, dell’apprendimento, dell’attesa.
Non a caso, i Romani, ai tempi dei Saturnali, feste che cadevano nei giorni del Solstizio d’Inverno, onoravano Saturno, nella sua veste di dio dell’Agricoltura, con l’Agrifoglio. E corone di agrifoglio ci si scambiava come dono durante queste festività.
I Saturnali, che duravano circa una settimana, cominciavano intorno al 17 dicembre, e culminavano con il Solstizio d’Inverno.
Al Tempio di Saturno si facevano rituali per la fertilità, che prevedevano anche dei sacrifici.
Anche gli dei Odino e Thor presentano delle affinità con Re Agrifoglio. Odino è un Dio Padre, e attraversa il cielo in sella ad un cavallo a otto zampe. Thor, ugualmente Dio Padre, guida un carro trainato da capre.
I colori di Re Agrifoglio sono il nero, il verde, il rosso e l’oro (2).
La sua pianta, ovviamente, è l’agrifoglio.
Il suo animale è lo scricciolo.
Altre figure sono strettamente connesse con il Re Agrifoglio.
Babbo Natale, in tutte le sue declinazioni, il Cavaliere Verde della tradizione Arturiana, Mordred, che assassinò Re Artù, San Giovanni.

Re Quercia

Re Quercia è invece associato al concetto di crescita e di espansione.
Ha una natura gioviale, in completamento e contrapposizione con la natura saturnina di Re Agrifoglio.
Le divinità che hanno delle similitudini con Re Quercia sono Giove/Zeus, il romano Giano, Dagda, dio della Terra nella tradizione Celtico-Irlandese, Frey, dio nordico della Fertilità, e Pan, divinità del mondo greco, preposta alla fertilità, vitalità e sessualità, la più detestata dal cristianesimo, che ne ha attribuito l’aspetto al loro nemico, il Diavolo
I suoi colori sono il verde, il giallo, il rosso ed il porpora (3).
Le piante sono la Quercia e il Vischio.
L’animale è il pettirosso.
Figure mitiche ad esso associate sono quella di Robin Hood (robin, in inglese, è sia nome proprio sia nome del volatile sacro a re Quercia), Re Artù, il Cavaliere Verde, l’Uomo Verde (4), che è uno Spirito della natura strettamente connesso alla fertilità, tipico del mondo pagano.
Re Quercia regnerà dal Solstizio d’Inverno, che quest’anno avrà luogo il 21 dicembre, alle ore 12 e 20, fino al prossimo Solstizio d’Estate.
Un ciclo finisce, un altro ricomincia.

Buon Solstizio d’Inverno, in nome di Re Quercia, ancora una volta, Vincitore!

Fulvia Marino
Redazione


1 Nella magia simpatica all’agrifoglio è associato Saturno ed alla quercia è associato Giove.
2 Sono colori della trasmutazione alchemica.
3 Colori della trasmutazione alchemica.
4 Ne esistono rappresentazioni scultoree anche a Castel del Monte e nella Cappella di Rosslyn.


Articolo pubblicato su OPUS MINIMUM del Solstizio d’Inverno 2012
Per Info lab.ermetico.filosofico@gmail.com



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